Piz de Cressim (m.2575)
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Dopo l'uscita mesolcinese della settimana prima al Pizzo Paglia opto per un bis, improvvisando all'ultimo - come spesso prediligo fare - la meta... sguardo attento alla cartina, scelta dell'itinerario, qualche rapida informazione dalla rete o qualche pubblicazione e via all'avventura.
Dopo la Val Grono tocca stavolta alla Valle di Cama, dove metto piede per la prima volta. Alle 7:45 - dopo un caffè veloce a Cama e il solito viaggio tra bus e treni vari dalla Valganna - sono in cammino inforcando quasi subito il bel sentiero scalinato da Ogreda (parcheggio riservato agli escursionisti), che prima risale il pendio a tornanti, quindi s'infila in Val Cama, dove l'ambiente è veramente splendido e suggestivo... con menzione particolare al sinistro Sass de la Vegia (m.980), sorta di naturale antro di streghe formato da enormi massi erratici. Dopo gli 800 metri di quota il sentiero traversa la valle con pendenza davvero minima, rendendo piacevole e poco faticoso il procedere, tanto che in meno di due ore mi ritrovo all'ombroso e dormiente Lagh de Cama (m.1265), circondato dalle sue baite e i suoi rifugi, oltrechè da pinete e faggete spesse, sin lassù ai picchi del Piz Martel e del Piz Croch.
Pausa breve, visto che il cammino è ancora lungo, e via subito in direzione della Bocchetta di Cressim con un breve ma deciso strappo in faggeta sino al raggiungimento di una zona più rada (ontani, felci, betulle) che sbuca nei pressi dell'Alpe d'Albion (m.1600), piccolo ma delizioso rifugio con 4 materassi e possibilità di cucinare. Poco prima del rifugio a destra sale il sentiero, che entra in pineta giungendo con un altro strappetto al Rifugio Alp Vec (m.1794), pure molto bello e curato. Una bella fontana garantisce rifornimento d'acqua fino a questa quota, ed anche più in basso ce ne sono almeno un paio. Si prosegue per un breve, suggestivo tratto ancora in pineta finchè si esce definitivamente allo scoperto poco prima dell'Alp de Sambrog (m.1993), con la sua cascina-stalla ancora in discreto stato. Abbandono la segnaletica per la bocchetta di Cressim, che continua a traversare, salendo in breve al piccolo ma delizioso specchio del Lagh de Sambrog (m.2076, ultimi segnavia in vernice), ove individuo subito la via di salita alla meta di giornata, ovvero il Piz de Cressim, che solo all'altezza dell'Alp de Sambrog mi si rivela.
Sopra il laghetto alcune cime poco frequentate ma di evidente spessore (Piz d'Uria, Piz Camporasca, Piz de Sambrog, Fil de Sambrog...), arricchiscono la bellezza dei luoghi, facendo da contorno al Piz de Cressim, pure formato da varie elevazioni e una bella nervatura rocciosa che lascia poche possibilità di salita su questo lato, ad eccezione dell'evidente canalino che va ad immettersi sulla selletta che lo divide dal Fil de Sambrog. Risalendo prima per prati (sentierino di capre), poi su ganne si arriva ad un primo canale, il cui accesso è però arduo per un saltino iniziale non indifferente, pertanto lo si aggira a destra risalendo all'imbocco del canalino "giusto". Il canale è abbastanza breve e sicuro, ma presenta due passaggini di arrampicata tra I° e II° su cui comunque prestare attenzione, specie in discesa. Superato questo tratto resta solo il breve strappetto finale sull'ampia dorsale (tracce) che porta sull'accresciuto omino di vetta del Piz de Cressim (m.2575), almeno stando alla foto di
Gbal dell'agosto 2010 (http://www.hikr.org/gallery/photo345946.html?post_id=27025), la cui relazione mi è stata assai utile in fase di improvvisazione, avendo trovato poco altro.
Cima stupenda: il panorama di cui si gode una volta sbucati in cresta è davvero emozionante, e soltanto la vista dell'attiguo Piz Cavregasco, aldilà della sottostante Val Bodengo, "ombreggiato" dal Legnone alle sue spalle vale la salita. Qualche nuvola impedisce la visione sui tremila grigionesi e della Val Chiavenna, ma già quello che si vede è da leccarsi i baffi. Direi di aver improvvisato bene visto cotanto premio. ;)
Gustatomi la cima e il pranzo con calma, mi rituffo nel canalino - affrontato con cautela nei due passaggini rocciosi - per poi ripetere in discesa lo stesso lungo percorso dell'andata, in totale solitudine (incontrato nessuno), ma soddisfatto.
Avanti così.
NB. Cama-Alp de Sambrog T2 / Alp de Sambrog-(canalino mediano T5)-Piz de Cressim T4
Dopo la Val Grono tocca stavolta alla Valle di Cama, dove metto piede per la prima volta. Alle 7:45 - dopo un caffè veloce a Cama e il solito viaggio tra bus e treni vari dalla Valganna - sono in cammino inforcando quasi subito il bel sentiero scalinato da Ogreda (parcheggio riservato agli escursionisti), che prima risale il pendio a tornanti, quindi s'infila in Val Cama, dove l'ambiente è veramente splendido e suggestivo... con menzione particolare al sinistro Sass de la Vegia (m.980), sorta di naturale antro di streghe formato da enormi massi erratici. Dopo gli 800 metri di quota il sentiero traversa la valle con pendenza davvero minima, rendendo piacevole e poco faticoso il procedere, tanto che in meno di due ore mi ritrovo all'ombroso e dormiente Lagh de Cama (m.1265), circondato dalle sue baite e i suoi rifugi, oltrechè da pinete e faggete spesse, sin lassù ai picchi del Piz Martel e del Piz Croch.
Pausa breve, visto che il cammino è ancora lungo, e via subito in direzione della Bocchetta di Cressim con un breve ma deciso strappo in faggeta sino al raggiungimento di una zona più rada (ontani, felci, betulle) che sbuca nei pressi dell'Alpe d'Albion (m.1600), piccolo ma delizioso rifugio con 4 materassi e possibilità di cucinare. Poco prima del rifugio a destra sale il sentiero, che entra in pineta giungendo con un altro strappetto al Rifugio Alp Vec (m.1794), pure molto bello e curato. Una bella fontana garantisce rifornimento d'acqua fino a questa quota, ed anche più in basso ce ne sono almeno un paio. Si prosegue per un breve, suggestivo tratto ancora in pineta finchè si esce definitivamente allo scoperto poco prima dell'Alp de Sambrog (m.1993), con la sua cascina-stalla ancora in discreto stato. Abbandono la segnaletica per la bocchetta di Cressim, che continua a traversare, salendo in breve al piccolo ma delizioso specchio del Lagh de Sambrog (m.2076, ultimi segnavia in vernice), ove individuo subito la via di salita alla meta di giornata, ovvero il Piz de Cressim, che solo all'altezza dell'Alp de Sambrog mi si rivela.
Sopra il laghetto alcune cime poco frequentate ma di evidente spessore (Piz d'Uria, Piz Camporasca, Piz de Sambrog, Fil de Sambrog...), arricchiscono la bellezza dei luoghi, facendo da contorno al Piz de Cressim, pure formato da varie elevazioni e una bella nervatura rocciosa che lascia poche possibilità di salita su questo lato, ad eccezione dell'evidente canalino che va ad immettersi sulla selletta che lo divide dal Fil de Sambrog. Risalendo prima per prati (sentierino di capre), poi su ganne si arriva ad un primo canale, il cui accesso è però arduo per un saltino iniziale non indifferente, pertanto lo si aggira a destra risalendo all'imbocco del canalino "giusto". Il canale è abbastanza breve e sicuro, ma presenta due passaggini di arrampicata tra I° e II° su cui comunque prestare attenzione, specie in discesa. Superato questo tratto resta solo il breve strappetto finale sull'ampia dorsale (tracce) che porta sull'accresciuto omino di vetta del Piz de Cressim (m.2575), almeno stando alla foto di

Cima stupenda: il panorama di cui si gode una volta sbucati in cresta è davvero emozionante, e soltanto la vista dell'attiguo Piz Cavregasco, aldilà della sottostante Val Bodengo, "ombreggiato" dal Legnone alle sue spalle vale la salita. Qualche nuvola impedisce la visione sui tremila grigionesi e della Val Chiavenna, ma già quello che si vede è da leccarsi i baffi. Direi di aver improvvisato bene visto cotanto premio. ;)
Gustatomi la cima e il pranzo con calma, mi rituffo nel canalino - affrontato con cautela nei due passaggini rocciosi - per poi ripetere in discesa lo stesso lungo percorso dell'andata, in totale solitudine (incontrato nessuno), ma soddisfatto.
Avanti così.
NB. Cama-Alp de Sambrog T2 / Alp de Sambrog-(canalino mediano T5)-Piz de Cressim T4
Tourengänger:
Poncione

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