Pizzo Forno 2907 m (da Chironico) - Cresta W + E


Publiziert von Michea82 , 21. Juni 2022 um 21:58.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum:16 Juni 2022
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Klettern Schwierigkeit: III (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   Gruppo Pizzo Campo Tencia   Gruppo Madöm Gross   Gruppo Pizzo Barone 
Zeitbedarf: 8:45
Aufstieg: 2061 m
Abstieg: 952 m
Strecke:12.9 km - Valle (Chironico) fino al Forno e discesa al Rifugio Alpe Sponda
Zufahrt zum Ausgangspunkt:In auto uscire dalla A2 a Biasca e proseguire a nord. Da Giornico prestare attenzione alle indicazioni per Chironico. Giunti al villaggio proseguire oltre fino a Valle dove si trovano dei parcheggi e il sentiero
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Il Rifugio Alpe Sponda si raggiunge a piedi da Valle (Chironico) in 2 o 3 ore a seconda del passo.
Unterkunftmöglichkeiten: Rifugio Alpe Sponda  Capanna Campo Tencia

Il Pizzo Forno è una montagna gigante della Leventina, si vede fin dalla Riviera ergersi netto e distinto nella valle, ha una quota che si avvicina ai 3000 m. Ma in particolare ha un vastissimo pendio meridionale nel quale si situano l'Alpe Sponda e l'omonimo Rifugio.
Il Pizzo Forno era un progetto per l'inverno che non ho realizzato perché mi sono dedicato ad altre montagne. Nonostante questo rimane ancora in me il desiderio di scalarlo con la neve.
Ho approfittato di visitarlo in veste estiva all'interno di un'escursione di tre giorni da me ideata per accompagnare debbee al Pizzo Barone e per trascorrere 2 notti con lei nei rifugi di montagna.  
Oltre alla sua vastità il Pizzo Forno ha anche un certo carattere come vetta, con 3 creste interessanti per raggiungerlo e con un'anticima orientale. 


Belli carichi per i tre giorni ci avviamo dal parcheggio di Valle intorno alle 08.00 del mattino. 
Siamo io e Deborah. Lei si è portata l'amica Monia e io il compagno di avventura del Rosa, Gabriele. Le ragazze si fermeranno alla Sponda mentre noi saliremo al Pizzo. 
Il sentiero si inerpica ripido nel primo tratto poi prosegue regolare nel bosco. Ha un fondo lastricato, diversi muretti di sostegno, è cadenzato da molteplici tornanti. Un sentiero pregiato. Dopo un primo monte raggiungiamo Cala (o Cara), un idilliaco agglomerato di cascine con una chiesetta. Da qui deviamo sulla variante vecchia segnata da un cartello bianco con scritto "Via Senda". Tale sentiero non è più considerato sicuro nel tratto sulla cengia. Tuttavia molte persone lo usano ancora perchè considerato più bello e panoramico. 
Poco prima dell'Alpe Sponda ci ricongiungiamo al sentiero ufficiale e subito deviamo di nuovo nella variante diretta (che salta l'Alpe Sponda e va direttamente al Rifugio). Gabriele mi ha sconsigliato di passare dall'Alpe a causa della presenza di cani un po' aggressivi con i quali ci sono stati problemi in passato. 
Raggiungiamo il Rifugio Alpe Sponda dove lascio un po' di bagagli inutili per la vetta e ci prendiamo un caffè. 

Vicino al Rifugio Alpe Sponda


Dopo mezz'ora riprendiamo la salita, abbiamo altri 900 metri da fare e sono quasi le 11.00. Le ragazze nel frattempo sono salite lente, si sono fermate a Cara per una pausa e stanno seguendo anche loro la vecchia variante. 
Seguiamo le indicazioni bianco-blu per il Passo del Ghiacciaione. Si procede su erba e roccette sempre in salita fino a quota 2500 m dove c'è una bella corte ai piedi del Passo del Ghiacciaione. Del laghetto indicato nella mappa restano sono alcune pozze. Troviamo anche qualche piccolo nevaio. Affrontiamo il pendio finale, ripido e più roccioso. Sulla destra di questo pendio è dominante il Pizzo Forno e dopo pochi metri di salita si stacca la traccia per la via normale alla vetta. Noi però desideriamo percorrere la cresta ovest. 
Giunti al Passo del Ghiacciaione ci appare la Val Piumogna. 
Abbiamo preso pioggia salendo dal Rifugio e ne prendiamo ancora uno scroscio proprio in cresta. 
Seguiamo il filo fino ad un salto di diversi metri che aggiriamo retrocedendo e abbassandoci a sinistra (Piumogna). Ci infiliamo in una fessura di roccia e per riprendere la cresta bisogna risalire una placconata un poco esposta (se bagnata come nel nostro caso bisogna stare attenti) e arrampicare un passaggio di grado II. Quindi la parte finale è semplice fino alla vetta (divertente arrampicata max II).


Ultimo tratto cresta W del Pizzo Forno


La vetta è panoramica, ci fermiamo un po' assieme ma poi Gabriele scenderà rapido dalla normale per rientrare a causa di impegni. 
Io mi studio la cresta est come variante di discesa: secondo Brenna è un PD con un passaggio di III poco sotto la vetta. Decido di tentare di seguirla e subito mi imbatto nel passaggio: un camino verticale di alcuni metri (4 o 5). Brenna lo descrive come molto friabile ma io lo trovo agevole, con buoni appigli e lo discendo senza difficoltà o senso di esposizione. Supero il grande intaglio tra cima e anticima e salgo su quest'ultima. 
È qui che trovo una gamella contenente un libro di vetta intitolato "Piz de Gélin 2896 m", depositato da qualcuno di Chironico. 
Compilo il libro e scatto diverse fotografie alla cresta est che sembra precipitare vertiginosamente sotto di me. 
In effetti lo spigolo E è davvero molto ripido. Inoltre qui devo dire che la roccia è marcia, rimangono gli appigli nelle mani e si stacca tutto. In un passaggio verticale sotto il mio piede destro è scomparso lo scalino a cui mi sono appoggiato e si è creata una frana. 
Con la dovuta concentrazione ho raggiunto la base dello spigolo e mi sono poi inoltrato lungo la più facile cresta, il cui sviluppo non è breve. Un saliscendi con diversi passaggi da arrampicare mai difficili ma pur sempre da fare con calma. 

La cresta est vista dall'anticima


Raggiungo, dopo aver anche fatto qualche pausa (di cui una per la pioggia), il punto estremo della cresta che ho aggiunto ai waypoint come "spalla est". Da qui la direzione di marcia cambia e si orienta a sud. 
Discendo una ganna mantenendomi sul filo della cresta, mi sposto poi in una zona erbosa piacevole che culmina nell'Uomo di Moncucco (2304 m). Si tratta di un punto panoramico dotato di omino di rocce e indicato come punto quota o vetta sulla CNS.
Da questo punto poi mi abbasso nell'Alpe Moncucco e punto direttamente al Rifugio che si trova a quota 2000 m. Ci sono alcuni tratti da aggirare (salti di roccia) e bisogna prestare attenzione ad alcune crepe nel terreno (una mucca è morta cadendo all'interno).

Sono accolto al Rifugio Sponda con un buon aperitivo, una doccia calda e una cena deliziosa. 
Il soggiorno in Capanna è decisamente confortevole!
Con me ora c'è Debbee con la quale l'indomani andiamo ad intraprendere una bella traversata per la Verzasca. 

Tourengänger: Michea82


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Kommentare (5)


Kommentar hinzufügen

Gabrio hat gesagt:
Gesendet am 22. Juni 2022 um 08:27
Eeehhh!!
Magica Val Chironico!
Il Pizzo Forno è lì che la domina, forse però non è la cima più interessante del gruppo (almeno la via normale).

Mitico!
Ciao!


Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Juni 2022 um 15:07
La cresta è stata soddisfacente e per le altre tornerò. Debbee in capanna non potevo farla attendere troppo. Le cime invece restano più o meno ferme dove sono.
Il Forno non deve comunque mancare a nessuno sia fatto da una normale sia da altre vie..
Ciao e grazie

irgi99 hat gesagt:
Gesendet am 22. Juni 2022 um 09:37
Bella e selvaggia, bravi!
irene

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Juni 2022 um 15:09
Grazie Irene le Lepontine come le Orobie hanno infinite possibilità a tutte le quote medie e in estate è peccato non approfittarne.
Tu potresti provare la cresta NE se non l'hai mai fatta

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 23. Juni 2022 um 23:54
Al Forno non si comanda... va fatto e basta, da dove e come si vuole. ;) Traversata magnifica, ottima idea.


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