Val Chironico
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Oggi sono da solo. Decido di andare al Pizzo Forno, raggiungo Chironico ed il parcheggio di Valle, mi preparo, faccio un centinaio di metri e mi accorgo che oggi non è giornata: le gambe non vanno proprio.
Vabbè raggiungo con tutta calma Cala e proseguo, decido di prendere il vecchio sentiero per il rifugio Alpe Sponda che risalgo molto tranquillamente, nonostante sia stato ufficialmente dismesso, vi sono segni di una manutenzione recente: alcuni cavi sui punti critici sono, con tutta evidenza, stati messi di recente. Salendo si hanno delle belle viste sulla valle sottostante e su Cala, vi sono ovunque funghi di tutte le specie. Raggiungo il bivio in cui arriva il nuovo sentiero e proseguo nel bosco. Il luogo è veramente bello, si possono ammirare le montagne circostanti che fanno capolino fra i larici ancora verdi, presto sono in vista della capanna. Faccio una sosta e mi bevo una Rivella, lo stomaco in subbuglio sembra migliorare ma le gambe sono ancora fuori uso. Vabbè decido di salire con tutta calma per un ulteriore tratto, arrivo al Piano delle Fontane, sia la cima del Pizzo Forno che il Passo di Ghiacciaione sembrano a portata di mano ma decisamente oggi non ce la farei, mi siedo al riparo dal vento e senza accorgermene mi addormento per mezz'ora. Quando mi sveglio mi sento bene ma ormai per salire in cima è decisamente tardi.
Scendo al ripiano sottostante dove vi sono diversi specchi d'acqua ed una straordinaria fioritura di Eriofori, un po' di foto e prendo la via del ritorno. Ho modo di guardarmi attorno: il Pizzo Barone salito da solo l'anno scorso, il Passo di Piatto ed il lago sottostante visitato con Francesca, il curioso monolite sulla cresta fra il Pizzo di Sovèltra e quello dei Piodisc, le cime della Val Verzasca che spuntano da dietro le creste...
Ripasso dalla capanna, riempio la boraccia e proseguo in discesa.
Al bivio prendo il sentiero fatto in salita ma poco dopo devio per raggiungere Doro, il sentiero nel primo tratto alterna tratti in discesa a salite anche erte. Vi sono centinaia di funghi, probabilmente molti commestibili ma non conoscendoli li lascio tutti sul posto limitandomi a fotografare i più belli.
Eccomi a Doro, il nucleo è in una magnifica posizione anche se decisamente meno in ordine rispetto a Cala. Dalla chiesetta mi abbasso agli altri nuclei che costellano questo versante: Medirolo, Graslic, poi traverso un torrente su una passerella ed in breve sono a Sgnoi dove ritrovo il sentiero salito stamane.
Bella gita, la cima non c'è stata ma capitano, per fortuna raramente, giornate in cui le gambe proprio non vanno Il Pizzo Forno lo salirò un'altra volta!
Vabbè raggiungo con tutta calma Cala e proseguo, decido di prendere il vecchio sentiero per il rifugio Alpe Sponda che risalgo molto tranquillamente, nonostante sia stato ufficialmente dismesso, vi sono segni di una manutenzione recente: alcuni cavi sui punti critici sono, con tutta evidenza, stati messi di recente. Salendo si hanno delle belle viste sulla valle sottostante e su Cala, vi sono ovunque funghi di tutte le specie. Raggiungo il bivio in cui arriva il nuovo sentiero e proseguo nel bosco. Il luogo è veramente bello, si possono ammirare le montagne circostanti che fanno capolino fra i larici ancora verdi, presto sono in vista della capanna. Faccio una sosta e mi bevo una Rivella, lo stomaco in subbuglio sembra migliorare ma le gambe sono ancora fuori uso. Vabbè decido di salire con tutta calma per un ulteriore tratto, arrivo al Piano delle Fontane, sia la cima del Pizzo Forno che il Passo di Ghiacciaione sembrano a portata di mano ma decisamente oggi non ce la farei, mi siedo al riparo dal vento e senza accorgermene mi addormento per mezz'ora. Quando mi sveglio mi sento bene ma ormai per salire in cima è decisamente tardi.
Scendo al ripiano sottostante dove vi sono diversi specchi d'acqua ed una straordinaria fioritura di Eriofori, un po' di foto e prendo la via del ritorno. Ho modo di guardarmi attorno: il Pizzo Barone salito da solo l'anno scorso, il Passo di Piatto ed il lago sottostante visitato con Francesca, il curioso monolite sulla cresta fra il Pizzo di Sovèltra e quello dei Piodisc, le cime della Val Verzasca che spuntano da dietro le creste...
Ripasso dalla capanna, riempio la boraccia e proseguo in discesa.
Al bivio prendo il sentiero fatto in salita ma poco dopo devio per raggiungere Doro, il sentiero nel primo tratto alterna tratti in discesa a salite anche erte. Vi sono centinaia di funghi, probabilmente molti commestibili ma non conoscendoli li lascio tutti sul posto limitandomi a fotografare i più belli.
Eccomi a Doro, il nucleo è in una magnifica posizione anche se decisamente meno in ordine rispetto a Cala. Dalla chiesetta mi abbasso agli altri nuclei che costellano questo versante: Medirolo, Graslic, poi traverso un torrente su una passerella ed in breve sono a Sgnoi dove ritrovo il sentiero salito stamane.
Bella gita, la cima non c'è stata ma capitano, per fortuna raramente, giornate in cui le gambe proprio non vanno Il Pizzo Forno lo salirò un'altra volta!
Tourengänger:
paoloski

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Kommentare (2)