Fra Alpe Sponda e Campo Tencia


Publiziert von paoloski , 11. August 2020 um 10:56.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Bellinzonese
Tour Datum: 7 August 2020
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Madöm Gross   Gruppo Pizzo Barone   Gruppo Pizzo Campo Tencia   CH-TI   Gruppo Pizzo Campolungo 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 2800 m
Abstieg: 2800 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Gaggiolo, autostrada A2, uscita di Faido, da qui prendere la Cantonale in direzione Biasca e appena passato il ponte della ferrovia a Lavorgo prendere a destra per Nivo e Chironico, passare per il nucleo di Chironico e prendere a destra seguendo le indicazioni per Alpe Sponda e Cala fino al parcheggio di Valle dove la strada finisce.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.
Unterkunftmöglichkeiten:Capanna Alpe Sponda SAT Mendrisio Capanna Campo Tencia
Kartennummer:CNS 1272 Pizzo Campo Tencia

Anche quest'anno è arrivato il momento per la mia due giorni in solitaria con bivacco sotto le stelle. Dopo aver vagliato diverse ipotesi sulla meta alla fine decido per la zona del Pizzo Forno: sono luoghi che conosco e che amo ma da cui sono sempre transitato piuttosto di fretta. Questa è l'occasione per assaporarli con tutta calma. Le previsioni meteo sono ottime, parto da casa, il traffico, fra frontalieri e vacanzieri di ritorno, fino a Lugano Nord è un po' rallentato, mi fermo all'autogrill di Bellinzona per acquistare del pane fresco e riparto, esco a Faido e ritorno verso Sud fino a prendere la strada che sale a Chironico, ora non mi resta che percorrere i circa tre chilometri di strada asfaltata che mi porteranno al parcheggio di Valle.
Trovo un posto che dovrebbe restare all'ombra per buona parte del tempo, mi preparo ed inizio a salire con tutta calma  a Cala, il caldo è già micidiale, il sentiero, piuttosto disastrato nella parte bassa, migliora salendo, a Cala ho modo di rinfrescarmi alla bella fontana poi riparto e poco dopo vado a prendere il vecchio sentiero per l'Alpe Sponda che conosco bene. Quando arrivo all'incrocio con il nuovo sentiero sono ormai praticamente all'alpe, ecco infatti la cascina e, poco sopra, la capanna.
Decido che una Rivella fresca me la merito, mangio anche qualcosa e riparto per salire alla Motta delle Fontane dove ho deciso di bivaccare.
Incontro diverse persone in discesa, arrivo a quota 2500 metri circa dove vi sono numerose pozze d'acqua ed inizio a cercare un posto adatto dove stendere il mio materassino.
Finalmente eccolo: un praticello pianeggiante, senza sassi, riparato dal vento ma nel contempo con una buona vista sulle montagne intorno.
Preparo il tutto con molta calma, in effetti è decisamente presto, ma un bivacco al Passo di Ghiacciaione non mi attira: lassù ci sarà sicuramente vento.
Alle 17 mi preparo un the e mando un messaggio ad Anna poi mi faccio un breve giro fra le pozze ed i monterozzi della zona. A parte un gregge di capre che brucano tranquille e qualche marmotta la zona non sembra molto animata. Tutto è calmo, c'è una gran pace finchè una delle capre che si trova sulle pendici del Pizzo Forno smuove un grosso masso che inizia a precipitare rimbalzando ed atterra nei pressi di una marmotta che fa un incredibile salto lanciando un grido acutissimo. Poi ritorna la calma.
Ceno con un po' di pane e formaggio, una tisana ed alle 20 il Sole se n'è già andato, è ora di infilarsi nel sacco.
Faccio qualche foto alle montagne attorno illuminate dagli ultimi raggi e poi crollo addormentato.
Mi risveglio che è già buio, il cielo sopra di me è di una bellezza incredibile: vi sono migliaia di stelle, sono così tante che faccio fatica a riconoscere le costellazioni, poi ecco che individuo il Gran Carro, quindi la Stella Polare, sopra di me c'è il Cigno...ma quello che toglie il fiato è la Via Lattea, era forse da quando salii al Dammastock che non la vedevo tanto nitida. Verso Nord Ovest individuo anche la cometa che ancora per qualche giorno sarà visibile, un paio di meteoriti, i satelliti artificiali...tento anche di fare qualche foto, mi sono portato anche un piccolo cavalletto stavolta. Poi il sonno prende il sopravvento ma come sempre in bivacco non riesco a dormire una notte intera senza svegliarmi: alle 23 mi desto giusto in tempo per vedere una grande Luna arancione sorgere dalle nubi che nel frattempo hanno ricoperto le valli. Bassa sull'orizzonte sembra molto più grande ed ha questo magnifico colore aranciato, poi alzandosi ritorna alle dimensioni ed al colore consueti. Qualche foto e mi riaddormento per svegliarmi poco prima dell'alba, il cielo è completamente azzurro, la nebbia indugia ancora sul fondovalle ma qui tutto è terso e nitido.
Mi gusto questo magnifico primo mattino, scatto qualche fotografia poi, poco prima che il sole sorga, mi alzo. In un'oretta sono pronto: ho fatto colazione, mi sono lavato, vabbè più o meno, ho disfatto il mio bivacco e tutto è riposto dentro lo zaino. Alle 7,45 sono pronto ad affrontare la salita al Passo di Ghiacciaione. Il percorso è abbondantemente segnalato ma non lascia un attimo di respiro: un muro verticale da risalire quasi per la massima pendenza, c'è solo qualche breve zigozago per addolcire la salita. Pur con numerose soste per ammirare il panorama e fare foto ai fiori, in 35 minuti sono accanto al grande ometto del passo.
Deposito lo zaino e faccio qualche passo in direzione del Pizzo Forno, fatti i conti con il tempo decido che la salita sarà per un'altra volta: ho deciso di scendere dal versante opposto e la giornata si prospetta decisamente molto lunga.
Un po' di foto ed inizio la discesa, seguo i primi segnavia poi li perdo di vista e scendo seguendo delle tracce ed abbassandomi verticalmente con qualche acrobazia su dei massi, con il senno di poi mi accorgo che il miglior percorso correva invece meno ripidamente sulla sinistra. Vabbè ormai sono giù dal tratto ostico ed inizio a seguire il sentiero, sempre strasegnalato in bianco e blu, che discende lungo una ganna di pietrisco fine, comincio ad incontrare diverse persone che salgono, partite dalla capanna campo Tencia e dirette chi all'Alpe Sponda, chi alla Barone, due donne stanno percorrendo la Via Idra.
Ben presto però sono di nuovo solo, il sentiero si sposta tutto verso sinistra e corre al di sopra di una impressionante bastionata verticale da cui precipitano diverse cascate.
È un continuo saliscendi su grandi massi che, percorsi con uno zaino più leggero, sarebbe anche divertente ma con questo peso sulle spalle affronto con molta calma, a volte poi la traccia corre decisamente vicino all'orlo del precipizio. Faccio una deviazione per andare a fotografare delle Genziane purpuree e quindi riprendo il mio cammino. C'è un breve tratto esposto attrezzato con un cavo metallico poi si continua, sempre in saliscendi fra pietraie e radi prati, superando vari corsi d'acqua. L'impluvio del torrente che scende dal Ghiacciaio di Croslina è fortunatamente attrezzato con un canapone: le rocce sono decisamente lisce e la portata dell'acqua, a quest'ora, notevole, senza questo aiuto avrei avuto decisamente qualche difficoltà a superarlo.
Finalmente vedo il termine del sentiero, ora ci si abbassa su pendii decisamente meno ripidi ma ricoperti da una vegetazione rigogliosa, faccio fatica a vedere dove mettere i piedi, procedo con calma e finalmente eccomi all'incrocio con il sentiero che sale alla capanna Campo Tencia.
Durante le ultime ore ho sognato la Rivella fresca ed il dolce che mi sarei gustato al rifugio ma ora guardo l'orologio e, soprattutto, i 100 metri di salita che dovrei fare per arrivare alla capanna e decido di soprassedere.
Inizio la discesa verso Dalpe, non ho ancora ben chiaro come ritornare in Val Chironico, probabilmente seguendo la strada per Gribbio...sono comunque un bel po' di chilometri.
Lungo il percorso però ho modo di scambiare quattro parole con una signora che si offre di darmi un passaggio da Dalpe fino a Lavorgo. Ottimo, percorriamo la strada sterrata che da Piumogna scende a Dalpe e poi da qui vengo accompagnato in auto fino al bivio sulla cantonale.
Attraverso Nivo e trovo le indicazioni del sentiero turistico che sale a Chironico. È un bel sentiero ma sono decisamente stanco, mi faccio forza ed affronto i gradoni che lo caratterizzano, finalmente eccolo spianare, vedo il nucleo di Chironico, qui una sosta per rinfrescarmi è doverosa: una Rivella fresca e riparto, ho ancora i tre chilometri di strada asfaltata fino al parcheggio di Valle. Innesto il "pilota automatico" ed inizio a percorrere quest'ultimo tratto.
Finalmente sono alla mia auto, mi cambio, avviso Anna e salgo in auto augurandomi, a quest'ora, di non incrociare nessuno visto che la strada è decisamente stretta.

Bella gita, in posti magnifici, con un bivacco fra i migliori fra quelli fatti: gran panorama, assenza di vento, un cielo incredibile...certo con un po' più di allenamento mi sarei goduto di più il percorso ma quest'anno con lo stop dovuto al COVID è andata così.
Difficoltà: la salita al Passo di Ghiacciaione non presenta nessuna difficoltà, a parte il dislivello, la discesa invece verso la capanna Campo Tencia è più delicata: dapprima ganne di pietrisco instabile, poi grandi pietraie di massi ed infine la Senda del Ghiacciaio con tratti che corrono a poca distanza da precipizi ed attraversamento di diversi impluvi con torrenti a volte impetuosi.
La traccia GPS del secondo giorno è assente dal bivacco al Passo di Ghiacciaione perche mi sono dimenticato di accenderlo e da Dalpe a Nivo perchè il percorso è stato fatto in auto.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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