Monte Colmegnone. Anello da Torriggia a Brienno (CO)

Partenza da Torriggia, imbocchiamo la mulattiera che sale ai monti.

Arrivati ai monti di Torriggia abbiamo la possibilità di raggiungere i monti di Germanello e la mulattiera più frequentata per arrivare al Pian di Nar oppure di salire direttamente lungo la mulattiera che raggiungeva il buco dell'Orso e di seguito le zocche di Laglio. Scegliamo questa seconda opzione anche per verificare lo stato del tracciato.

Ben presto iniziamo a trovare alberi schiantati che ostacolano la progressione. Ad un bivio abbandoniamo subito la direzione nord verso la grotta. Procediamo verso sud e nonostante qualche altra difficoltà dovuta ai tronchi da superare in breve arriviamo alla parte alta del monte dove ci si immette sulla mulattiera che sale da Germanello.

Da qua in avanti il percorso è collaudato e piacevole. Arriviamo pian di Nar un po' fiacchi, sopratutto io, per lo scarso allenamento ma anche per l'umidità ed il caldo anomali.

Lungo il tratto finale della salita troviamo anche una inaspettata ed abbondante fioritura di peonie.

Ultimo tratto sul crinale, in vetta troviamo 4 ragazzi che hanno passato la notte in tenda, bravi!

Che nostalgia di non poterlo più fare.

Abbiamo pensato ad un'escursione con un po' di sviluppo per riprendere allenamento.

L'idea è di percorrere in cresta San Bernardo e Binate, scendere direttamente al roccolo del Messo e, se facciamo in tempo, salire al Comana.

Purtroppo però mi distraggo sulla seconda cima del San Bernardo e chiacchierando imbocchiamo la traccia evidente che scende verso la sella del Mortirolo, sulla carrareccia che porta alla colma di Binate. Ci accorgiamo dell'errore solo arrivati sulla strada e decidiamo di non risalire.

Raggiungiamo il roccolo del Messo dalla colma di Binate lungo il sentiero delle espressioni, tratto dedicato a miti e leggende della montagna.

Prima di raggiungere Pian d'Erba, al bivio che scende a Brienno, visto l'errore, decidiamo di accorciare l'escursione rinunciando al Comana. Scendiamo a Brienno lungo il sentiero botanico.

Prima parte di sentiero rilassante, fino ai ruderi di Pra de la Curt con il pensiero al tratto successivo che nel 2021 avevo trovato continuamente interrotto da alberi schiantati, effetto domino.

Per fortuna il tratto è stato sistemato e si scende senza difficoltà fino ai ruderi con sorgente di Turbula. I ruderi sono ancora più ruderi perché il nubifragio del Luglio 2021 ha provocato parecchi sconquassi anche a questa quota. Si vedono le strutture divelte dalla forza dell'acqua.

Proseguiamo verso la 'mitologica' scala santa che in discesa fa paura solo alle articolazioni.

Terminata la scala e successivi gradoni arriviamo alla cappella di Sant'Antonio da dove ricordo parte il sentiero che torna a Torriggia.

Visto che sono parecchi anni che non lo percorro mi viene lo scrupolo di controllare sulle cartine openmaps.

Purtroppo sulle cartine il sentiero non è mappato bene e finisce nel nulla, sul momento mi vengono i dubbi e, vista la stanchezza, preferisco non rischiare di fare un tratto inutile.

Scendiamo quindi a Brienno, su un sentiero che più scala di quota più diventa giungla.

Prima di arrivare a Brienno troviamo le indicazioni per tornare a Torriggia. Mi rendo conto che i miei ricordi erano giusti ma ormai ci siamo fatti un sali scendi inutile. Il resto del ritorno a Torriggia è reso difficoltoso dal fatto che praticamente in corrispondenza di ogni valle il sentiero è stato cancellato dall'acqua. In alcuni casi bisogna prestare attenzione oltre che ad attraversare la valle anche a ritrovare il sentiero, nella vegetazione già rigogliosa, sull'altro versante. Niente di particolarmente complicato in se ma accentuato dalla stanchezza e dal caldo.