Poker di cime attorno ai Murelli - XMAS edition
La magia della neve
Si decide di uscire di Mercoledì, breve spiraglio di tregua in una serie di giornate di pioggia ininterrotta.
Visto che pioverà, e parecchio, durante la notte, cerchiamo una destinazione con appoggi sul percorso ed un rifugio dove poter pranzare al calduccio e serviti. La scelta ricade per il Murelli, l'ospitalità è sicura, certa e garantita. Ci siamo stati molte volte, raggiunto da tante e diverse direzioni, decidiamo di partire dalla Val d'Intelvi, ricalcando in parte un'escursione del 2020 che noi Girovagando ricordiamo perchè fatta in una domenica di apertura covid. L'idea piace anche ai Malnat, quindi si parte. Visto che pioverà fino alle 8:00 di mattina, riusciamo a parcheggiare ad Almanno, il parcheggio più comodo verso l'inizio del "Sentiero delle Espressioni". Si ritorna indietro lungo la strada (poco più di 500mt) per raggiungere un incrocio di sentieri e mulattiere, dove troviamo la freccia su sfondo marrone che indica Sentiero delle Espressioni. Ha smesso di piovere, anzi a dire il vero mentre attendavamo i Malnat, svolazzavano fiocchi di neve anche a 860mt del parcheggio. Un breve strappo ci porta all'Alpe Nava, zona estremamente fangosa e piena di escrementi, tutto normale visto che è una fattoria. Seguiamo per Monte Comana, cominciando a pestare neve già dai 950-1000mt. Raggiungiamo l'Alpe Comana, dove si trova un bellissimo laghetto e l'agriturismo La Pratolina, un mosto magnifico, e dove la neve intonsa regala un'atmosfera unica ad un paesaggio già bello. Il meteo migliora con brevi sqarci di sereno, qualche ripido strappo ci porta sulla cima del Monte Comana 1215mt (prima cima), vista sul lago quasi a picco verso il basso, verso l'alto lago e di fronte Nesso e la valle che accede al Pian del Tivano. Fa bella mostra di sè il San Primo ben innevato e circondato da nuvoloni scuri ed il vento che solleva polvere di neve. Breve sosta per panorama e foto e ripartiamo, scendiamo fino al primo bivio sottostante la cima per proseguire sostanzialmente in cresta seguendo il sentiero delle espressioni. La neve è di 5-10cm nel sottobosco e 20-25cm nei tratti aperti. Il paesaggio attorno a noi è magnifico, consentitemi di dire "magico", la neve accumulata su tutti gli alberi ed il bianco splendente ed intonso, sembra di vivere nelle favole. Passiamo sopra l'Alpe Comana con il suo laghetto, passiamo poco sotto una prima elevazione Q1171 per poi scendere ad un vasto tratto aperto verso il lago, siamo a Pian d'Erba. Il sentiero è ben tracciato, sempre visibile con dei segnali in giallo su piante o paletti, e ci sono paline ad ogni bivio, impossibile perdersi. Inoltre ad intervalli si trovano opere in legno che raffigurano animali o persone, interessanti le opere in legno che raffigurano una guardia di finanza ed uno "spallone" (sfrusaduur in dialetto), a rappresentare un'epoca dove il contrabbando, quello di "fatica", era fiorente sulle montagne del lago e nei dintorni. Dopo Pian d'Erba si raggiunge il Roccolo del Messo, ben sistemato. Da qui un bel tiro ripido ci porta al Monte di Binate 1279mt (seconda), cima anonima completamente immersa nel bosco di faggio. ![]() Si prosegue su cresta con qualche sù e giù, risaliamo alla prossima cima il Monte San Bernardo 1351mt (terza), da qui il paesaggio si apre verso la Svizzera, e la cresta che conduce al Bisbino, il bianco a terra e sulle piante lasciano sorpresi per la loro bellezza. Altra discesa e risalita per la chiesetta di San Bernardo (chiusa), qui i paesaggi si aprono non solo verso il Bisbino e la Svizzera ma anche sul nostro lago verso Como. Siamo al sole, un sole splendido, il cielo ha squarci di azzurro e qualche nuvola, ma verso le montagne del lago sul versante opposto, verso il Bolettone, il cielo è scuro, nero e minaccioso, sicuramente piove. Siamo stati fortunati nella scelta, sia per il meteo che per la splendida neve caduta nella notte. Dalla chiesetta ripida discesa al Roccolo di San Bernardo e veloce risalita al Colmegnone 1383mt (o Poncione di Laglio), quarta ed ultima cima di oggi. Vorremmo fermarci un pò di più, i panorami dal Colmegnone o Poncione di Laglio sono magnifici, ma tira un ben vento gelido quindi dopo le foto di rito scendiamo veloci alla Colma del Roccolo e da qui sulla strada scendiamo ai Murelli. ![]() E' la prima volta al Colmegnone con la neve per me, e questo tratto di discesa con neve dovunque anche sopra la testa nei rami delle piante, nei prati attorno e la vista verso il lago e Como mi ha veramente stupito. Con 5min di anticipo dal mezzogiorno, varchiamo la soglia del rifugio Murelli dove veniamo accolti, come sempre, dalla grande cortesia dei gestori. Saremo gli unici clienti, sono saliti in auto con le catene solo per noi, quindi clienti coccolati sia per i piatti di polenta sempre ottimi, che per cortesia, anzi avremo anche modo di chiaccherare con loro ed ascoltare molti aneddoti della vita del rifugista, delle richieste strane, nonchè della maleducazione di molti degli avventori (la percentuale di maleducati indicata dalla Signora Pina è talmente alta che mi ha sconvolto e sconcertato). Dopo oltre due ore di sosta e con un magnifico sole salutiamo il rifugio ed i rifugisti ed iniziamo il ritorno, seguendo la via classica, e più breve, quindi la sterrata che porta prima alla Sella del Mortirolo, quindi al rifugio Binate, alla Colma di Binate dove facciamo una breve sosta, poi sempre su sterrata scendiamo in direzione Schignano, a Q950 circa troviamo il sentiero che scende ad Almanno dove arriviamo in breve tempo. Già all'uscita del Murelli ci rendiamo conto che la neve sulle piante è sparita, disciolta dal bel sole caldo, e la neve a terra è fanghiglia, la "magia" è sparita. Ma i giochi di magia sono così, veloci da lasciarti incredulo e senza fiato, possiamo dire che siamo stati davvero fortunati oggi. À la prochaine
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CIAO ALLA PROSSIMA |
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Accogliamo volentieri anche questa volta l’invito di Giorgio che, scartata l’ipotesi di una ciaspolata (il pericolo delle valanghe è ancora troppo marcato in montagna), propone un’escursione nella zona del Rifugio Murelli partendo da Schignano.
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