Colmegnone - Monte San Bernardo


Publiziert von rambaldi , 22. Januar 2013 um 21:23.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:18 November 2012
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Monte Generoso   I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1650 m

Escursione totalmente non pianificata al Colmegnone. Parto con obbiettivo il Monte Grona. E' già un po' tardi, in auto mi annoio e cambio idea, non ho più voglia di guidare, allora mi fermo e parcheggio a Brienno con l'intenzione di salire al Monte Comana

Sceso dall'auto noto un cartellone che indica sentiero mezza costa. Un tragitto che ho già percorso un paio di volte, non segnalato. Il tracciato era in pessime condizioni. Sono curioso di verificare come è stato sistemato il sentiero e parto verso Torriggia con l'idea di abbandonare il sentiero alla prima occasione per salire verso la mia meta. Quando decido di farlo cerco nello zaino la cartina e mi accorgo di non avere quella giusta: ne ho portate tre ma sono tutte oltre la zona che sto esplorando. Ormai mi spiace tornare a Brienno e proseguo senza un obbiettivo preciso, anzi visto che i segnavia indicano anche Buco dell'Orso andrò li a curiosare, poi si vedrà. Mi pare di ricordare che il sentiero dalla grotta poi prosegua verso il 'mio' monte Comana.

Le intenzioni rimangono sulla carta, seguo i segnavia ma mi accorgo che non sono affidabili. Il tempo che danno verso Brienno è di 5 minuti, mentre io cammino, a ritmo abbastanza sostenuto, da quasi mezz'ora. Poi noto che i tempi di percorrenza al posto di diminuire aumentano man mano che proseguo. Per finire una deviazione a sinistra mi porta ai monti di Torriggia, che invece sul cartellino erano indicati a destra (verifico poi a casa che per arrivare direttamente alla grotta sarei dovuto proseguire diritto: i segnavia erano invertiti).

Arrivato ai monti non trovo più cartellini, solo un sentiero segnato che proviene dai monti di Germanello e che prosegue a mezza costa, presumo verso la grotta. Non avendo indicazioni chiare, un po' spazientito, tra le due direzioni possibili scelgo la terza, quella non marcata. Una mulattiera sale infatti a monte del paese, da qualche parte arriverà.

Invece non arrivo da nessuna parte, salgo di parecchio, supero un bivio andando a destra, cioè in direzione del Comana, e due valli abbastanza dirupate, dove la mulattiera tende a sparire, erosa dalla forza dell'acqua.
Dopo aver superato la seconda valle e risalito una ganda, la mulattiera, che nel frattempo si era trasformata in sentiero, sembra perdersi definitivamente nel bosco. Visto che i pendii sono molto ripidi e scivolosi mi rassegno a rinunciare convinto di aver buttato la giornata. Intanto osservo due Camosci che si prendono gioco della mia lentezza percorrendo in verticale, prima in discesa e poi in salita, l'altro versante della valle. Per loro fortuna non sono un cacciatore.

Dopo aver osservato per un po' i due ungulati mi decido a scendere. Non pago dei miei fallimenti mi concedo un ultimo tentativo provando a salire a sinistra all'ultimo bivio che avevo superato. L'avevo già dimenticato. Anche qui c'è una mulattiera che apparentemente sale in direzione del Colmegnone. Dopo poche decine di metri trovo due escursionisti che mi rinfrancano dicendo che presto la mulattiera, che proviene da Laglio, termina ma è possibile arrivare in cima seguendo un vecchio sentiero ormai abbandonato, con l'aiuto di qualche bollo sbiadito.

In effetti la mulattiera, molto più piacevole e solatia di quella che avevo appena lasciato, termina quasi subito. Il sentiero che prosegue praticamente non si vede, però i vecchi bolli, con un po' di attenzione, si riescono ancora ad individuare anche perché seguono la linea del crinale.

Salito di parecchio arrivo però ad un punto dove il pendio diventa uniforme e seppure cerchi ripetutamente ulteriori segnavia, muovendomi in orizzontale, non riesco più ad individuarne. Eppure alle mie spalle è ancora ben visibile l'ultimo.

Non ci perdo tanto tempo visto che ormai l'uscita sul crinale è in vista e proseguo ugualmente cercando di evitare le rocce della parete nord del Colmegnone, che vedo alla mia sinistra. Mi dirigo a destra verso i pascoli che vedo a monte. Per uscire sulla cresta mi tengo a filo del pascolo in modo da sfruttare le roccette e gli ultimi arbusti per salire con un po' di aderenza e qualche appiglio. Visto che le gambe ormai sono a secco mi sollevo un po' anche con le braccia.
Il paglione del ripido pascolo è molto scivoloso, meglio evitarlo.

Uscito in cresta mancano poche decine di metri alla cima del Colmegnone, sono abbastanza contento di essere arrivato perché la giornata è migliore del previsto e al sole si sta veramente bene. Però sono anche parecchio stanco e devo quindi decidere un percorso di discesa che non mi riservi altre sorprese.

Mentre mangio e riposo osservo la vallata che dovrei discendere, mi ricordo che sulla carta c'è un sentiero che la taglia partendo da sotto l'agriturismo Roccoli di San Bernardo, però senza mappa non posso esserne sicuro.
Decido di provare ugualmente a cercarlo, se lo trovo subito bene, altrimenti mi rassegnerò ad allungare di parecchio il ritorno seguendo il percorso che dal San Bernardo scende al rifugio Binate. Poi imboccherò il sentiero delle Alpi e da li arrivato a Pian D'Erba scenderò a Brienno.

Riparto, in breve sono al Roccolo e naturalmente il sentiero non lo trovo. Risalgo allora il San Bernardo, arrivo alla prima cima, dove sorge la cappella, proseguo in cresta fino alla seconda cima e poi scendo sulla casareccia che collega Murelli al Bugone. Superato il Bugone arrivo in località 'casino dei signori' da dove parte il sentiero delle Alpi, che ricordo di aver visto anche nella zona dove voglio arrivare, cioè a Pian d'Erba.

Il sentiero non è male ma io sono in clamoroso ritardo e devo viaggiare spedito. Naturalmente gli imprevisti non sono finiti, superato un bel roccolo, a quanto pare ristrutturato di recente, i segnavia spariscono di nuovo e trovandomi di fronte ad un trivio non segnalato mi devo di nuovo affidare all'intuito. Esploro per qualche metro entrambe le direzioni e poi scendo a sinistra. Per fortuna in breve mi ritrovo su una mulattiera che conosco, sono poco oltre i monti di Garolza e poco prima di pian d'Erba. Non ho tempo di risalire al piano per cercare il sentiero diretto che scende a Brienno e che non ho mai trovato. Invece mi butto subito sul lungo sentiero che scende verso Brienno passando per l'alpe Comune pregustandomi masochisticamente la 'tritata' di ginocchia cui mi costringerà la famigerata 'scala santa'.

Supero i ruderi di alpe Comune, Torbola e Rogole di sotto prima di arrivare alla fine della lunga scalinata in pietra, per me è però l'inizio, che mi accompagnerà fin poco sopra Brienno. La scalinata è veramente pregevole e ben conservata, ma percorrerla in discesa per me ogni volta si trasforma in una sofferenza. Forse è per quello che viene chiamata scala santa.

Alla fine, riguardando il percorso che ho ricostruito a grandi linee sulla carta, mi rendo conto di aver tracciato un anello parecchio scombinato, decisamente migliorabile, non lo consiglio di certo, però mi sono divertito lo stesso nonostante le maledizioni che mi sono tirato da solo...

Tourengänger: rambaldi
Communities: Hikr in italiano


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