Cima dell'Ovac dalla Val Segnara


Publiziert von antrobi , 17. April 2022 um 12:49.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:24 März 2022
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:30
Aufstieg: 1450 m
Strecke:Molini-val Segnara-alpe Oliago-alpe Lagoncio-alpe Corte-Cima dell'Ovac-alpe Cresta d'Anzino-Oratorio del Ri-Anzinello-Molini
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Piedimulera-Molini-ponte sul rio Segnara
Kartennummer:Geo4Map Valle Anzasca n 6

La cima dell’Ovac posta all’ingresso della val Segnara non è molto frequentata e lo si capisce anche dalle poche relazioni che si trovano in rete di cui dal percorso che sale dalla val Segnara ne ho trovata solo una sul sito in-montagna.it. E’ sovrastata dalla più imponente mole del Corno di Scarpignano, e dalla sua cima si gode un notevole panorama soprattutto sul Monte Rosa. Il mio progetto è la traversata della montagna salendo dalla val Segnara e scendendo verso Anzino.
Ovac significa Opaco ed è riferito a quelle località che si trovano sul lato nord della valle quindi più in ombra.

La salita dalla val Segnara è sempre molto ripida e non concede soste se non presso gli alpi che si incontrano. La difficoltà T4+ è relativa al tratto tra l’alpe Corte e la cima dove il terreno molto ripido gelato e l’erba secca hanno reso la salita molto delicata e impegnativa.

Punto di partenza è la fine della stradina della val Segnara prima del ponte sul rio dove ci sono i cartelli indicatori. Non si attraversa il ponte e si prende il sentierino che sale brevemente al grande nucleo dell’alpe Oliago 610 m ancora utilizzato. Alle spalle dell’alpe si segue il sentiero con bolli gialli che sale nel bosco e senza problemi si giunge all’alpe Lagoncio a 857 m. Da qui in avanti il sentiero sempre bollato stavolta di rosso sale sempre più ripidamente nel bosco anche se la traccia a volte si perde ma comunque basta seguire la dorsale principale. Poi il sentiero sale a destra per evitare uno sperone roccioso e la traccia diventa più impegnativa e scivolosa un po’ esposta su un versante ripidissimo . Si devia a sinistra salendo sempre più ripidamente fino a sbucare su una specie di sella dove a destra salendo si arriva in breve al pianoro dell’alpe Corte a 1530m. Dai pochi ruderi si apre una bella vista sulla cima Strighet, il pizzo Camino e sulla prosecuzione verso la cima dell’Ovac che appare molto ripida. Si sale alle spalle del’alpe senza più traccia con percorso libero in ambiente aperto, io all’inizio sono stato un po’ a sinistra della dorsale sfruttando una traccia di animali, poi mi sono spostato a destra salendo su una crestina cercando di sfruttare la vegetazione per aggrapparmi, il terreno è molto scomodo ripido e soprattutto gelato c’è anche qualche chiazza di neve indurita. In più l’erba secca gialla è molto scivolosa e non permette di aggrapparvisi con sicurezza quindi procedo con cautela soprattutto in un traverso fatto per raggiungere una crestina che mi appariva più facile ho dovuto essere molto delicato non potendomi aggrappare a niente di solido e una scivolata su questo pendio ripidissimo non sarebbe stata “salutare”. Sarebbero stati utili i ramponi che naturalmente non avevo valutando erroneamente dal basso che essendoci poca neve non sarebbero serviti.

Una considerazione da fare è che facendo questa salita in stagione avanzata con più vegetazione sicuramente questa sarebbe di intralcio e renderebbe la salita più faticosa ma per contro ci si potrebbe aggrappare con più sicurezza essendo l’erba verde e i rododendri e gli ontanelli più solidi mentre in questo periodo essendo tutto secco e gelato questa salita è stata un po’ più impegnativa e scivolosa.

Comunque alla fine giungo sulla cresta di vetta in prossimità del palo piegato che poi non è la vera cima essendo questa posta più avanti, verso il Corno di Scarpignano. Bisogna percorrere la cresta con attenzione per alcuni tratti esposti e si arriva sul punto più alto a quota 1851 m. Il panorama è eccezionale si è sovrastati dall’imponente mole del Corno di Scarpignano con la sua bella cresta nord ma è soprattutto il Monte Rosa che la fa da padrone che da qui si vede nella sua totale e imponente bellezza con il solco della valle Anzasca che finisce ai suoi piedi.
Da Molini alla cima ci ho messo circa tre ore.

Dopo una bella sosta ad ammirare il panorama e assorbire questa solitudine completa torno al palo piegato dove inizia la discesa sull’altro versante quello di Anzino più facile ma che per i primi metri è molto ripida da fare con cautela. Si seguono i bolli biancorossi e si scende senza difficoltà ma sempre ripidamente fino a una cengia rocciosa unico punto in cui bisogna usare le mani, poi si risale brevemente e si scende ai primi nuclei dell’alpe Cresta d’Anzino a 1124m. Da qui si scende facilmente all’Oratorio della Madonna del Ri una bella chiesetta posta sulle sponde dell’omonimo rio prima del ponte. Qui mi concedo un bel riposo perché anche questa discesa anche se non difficile è stata lunga e sfiancante.

Per tornare a Molini non ho traversato il ponte ma ho seguito un percorso sulla destra orografica della valle. Dall’oratorio ho preso la stradina (da notare sulla destra una nicchia buddista) che  in lieve salita conduce al bell’alpe di Anzinello con le baite in buono stato sparse sui bei prati curati. Sono sceso fino all’ultima baita dove ho individuato sulla destra una pista erbosa che si inoltra nel bosco e giunge a un altro alpe con due baite immersa nelle felci dove la traccia si perde. Sulla mappa Geo4Map è segnato un sentiero in rosso che dall’oratorio del Ri scende fino al ponte ma di cui non ho trovato segni. Allora sono sceso liberamente per una specie di canale sassoso ai piedi delle baite e seguendo sempre la direzione verso valle su terreno non difficile sono giunto nei pressi del ponte sull’Anza della strada asfaltata che poi sale per sfociare sulla strada principale della Valle Anzasca. Senza attraversare il ponte ho preso una stradina erbosa parallela al fiume dove si incontrano alcune baite, poi la stradina termina e si procede nel bosco vicino al fiume per poi alzarsi sulla destra individuando dei bolli rossi sugli alberi e su questa esile traccia a volte un po’ esposta ma che non presenta problemi si arriva prima a una zona disboscata poi a un’alpe e infine alla strada della val Segnara nei pressi del ponte dove questo bel giro ha termine.

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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