Pianaccia - Valle Anzasca


Publiziert von atal , 25. Juni 2019 um 23:10.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:22 Juni 2019
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00

Giro breve, deciso all'ultimo momento, per sfruttare le poche ore buone della giornata, dopo le piogge del mattino e prima di quelle del pomeriggio. In realtà il progetto completo comprendeva le creste Ovest e Nord dell'Ovac ma il tempo non è stato favorevole. Rimane comunque un percorso interessante - sicuramente più (tardo) autunnale che estivo - alla scoperta di uno dei pochi alpi undocumented so far della Valle Anzasca: l'Alpe Pianaccia (IGM quota 1047 m, senza nome), un gruppo di ruderi situato su un piccolo pianoro sul versante Nord Ovest della Cima dell'Ovac. Il luogo è poco visitato, anche dai cacciatori locali, almeno a giudicare dai pochi, vecchi tagli, incontrati lungo il percorso.

Pianaccia si trova su un sentiero che collegava gli Alpi Sasso e Cresta d'Anzino, entrambi in parte ancora utilizzati. Di questo percorso poco è rimasto e l'orientamento può risultare difficoltoso perché il versante, ricoperto da un fitto bosco, è privo di punti di riferimento.

Da notare che qualcuno dei locali chiama la Cima dell'Ovac anche "Cima dell'Opaco", pronunciato con l'accento sulla O iniziale (quindi non come nell'aggettivo "opaco"). Questo nome si trova anche nelle prime guide dell'Ossola, scritte dal Brusoni a cavallo tra '800 e '900.

Annotazioni
Tra Pianaccia e Cresta d'Anzino si deve superare il canale del Rio Ceresolo con un passaggio su rocce friabili e umide, sul ciglio di un dirupo franoso. Per sicurezza, ho passato la corda in doppia su un tronco poco più in alto.

Il percorso
Attraversato il ponte sull'Anza lungo la strada carrabile che porta in Val Segnara (località Gurva), si sale alle baite sulla destra (Sud). Dietro la stalla, situata in basso a destra, un sentiero scende ad attraversare un torrente. Si supera una successiva valletta e si sale la costa successiva, abbandonando il sentiero più evidente, che traversa a Staletto.

Inizialmente la traccia è poco chiara, poi diviene un sentiero riconoscibile, con qualche gradino, sia in pietra che in legno.
Senza particolari difficoltà si giunge così all'Alpe Sasso, posto su un pianoro in cima ad una parete. L'alpe è raggiunto da teleferica e presenta delle baite ristrutturate e una fontana, in quest'occasione non funzionante. Da un locale ho avuto la conferma dell'esistenza anche del sentiero da Staletto a Sasso, riportato sulla IGM, ma sembra che si tratti di un percorso caduto in disuso.

Fino qui circa 30'

Si rinviene, con qualche difficoltà, una traccia che sale nel bosco a Sud (tagli).  Giunti ad una carbonera il sentiero sale anche ancora per un breve tratto e quindi attraversa il canale a Sud poco sopra un salto (ometto). Il percorso traversa nel bosco sempre verso Sud e quindi sale una costa, per poi attraversare una giavina. Si giunge così ad una successiva carbonera. Qui si sale senza traccia nella faggeta fino a circa 1050 m di quota, incrociando una traccia che traversa, forse un collegamento con Lagoncio (ipotesi non verificata) e la si segue verso Sud, superando un canale in leggera discesa. Sulla costa successiva si rinviene il primo rudere dell'Alpe Pianaccia. Poco oltre, si esce sul pianeggiante pascolo, cinto d'assedio dalle felci, davanti al nucleo principale dell'alpe, costituto da tre costruzioni allineate.

Traversando qualche metro sotto la quota dei ruderi su giunge nel canale successivo, che si attraversa senza difficoltà al cospetto di una parete con due grandi grotte da crollo, in ambiente suggestivo e selvaggio.

Il sentiero esce dal canale con un traverso e risale per un tratto il versante successivo fino ad una zona di grandi massi, dove si perde. Risalito un canalino, si guadagna un poggio panoramico dove si ritrova una discreta traccia che porta a traversare alla base di una piodata per passare passa sotto una roccia aggettante ed entrare nel canale franoso del Rio Ceresolo, dove si incontra il passaggio delicato citato nell'introduzione. Oltre il canale, si trovano dei tagli recenti che portano a traversare fino un rudere imboscato per poi uscire sulla dorsale principale alle spalle delle baite più alte dell'alpe Cresta d'Anzino (circa 1140 m).

Tempi: dal ponte della Gurva a Cresta d'Anzino circa 3 ore

Da Cresta d'Anzino si scende ad Anzino su un buon sentiero in circa 30'.

Da Anzino alla Gurva, su asfalto, calcolare circa 1 ora. 



Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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