Alpe Broint - Valle Anzasca


Publiziert von antrobi , 11. April 2022 um 21:39.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:20 März 2022
Wandern Schwierigkeit: T4+ - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1050 m
Abstieg: 1050 m
Strecke:Molini-alpe Patelli-alpe Grup-alpe Graiccia-alpe Broint
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Piedimulera-Molini-ponte sull'Anza-Val Segnara
Kartennummer:Geo4Map Valle Anzasca n 6

L’alpe Broint si trova sulla dorsale che dal fondovalle, all’inizio dell’imbocco della val Segnara porta alla cima Strighet in un punto in cui la dorsale molto ripida spiana e consentiva una volta di praticare il pascolo. La via più usuale di salita parte dalla val Segnara un poco oltre la fine della stradina e passa dall’alpe Cresta, Segnara e Corbazolo per un sentiero ancora di facile percorribilità mentre un altro accesso più diretto risale direttamente la dorsale dall’alpe Patelli con un percorso ormai quasi del tutto cancellato di cui rimangono poche tracce con alcuni tratti molto ripidi e impegnativi. Saputo da una persona anziana del posto di questo percorso ormai caduto in disuso non mi resta che andare a scoprirlo. Questo percorso è riportato sulla carta svizzera anche se sul terreno dopo l’alpe Graiccia ormai è quasi del tutto cancellato.
Percorso in ambiente selvaggio e solitario

La partenza avviene alla fine della strada che da Molini attraversato il ponte sull'Anza si addentra nella val Segnara e termina in un piccolo spiazzo prima del ponte sul rio Segnara. Si lascia a destra la stradina che si addentra nella valle e si sale verso il grande alpeggio dei Patelli ancora utilizzato con numerose baite e una fontana, poi alle spalle dell’alpe verso monte in corrispondenza di una recinzione verde si individua una traccia che sale sul ripido versante verso l’alpe al Grup. Comunque si può salire anche con percorso libero direttamente nel ripido bosco e dopo circa 200 m di dislivello si arriva ai ripidi prati di una baita ristrutturata che con un’altra baita posta più a sinistra costituisce l’alpe aI Grup 776m.

Una alternativa meno ripida consiste nel seguire la stradina che parte dalla strada iniziale della Val Segnara dopo il ponte sul rio e che transita dai Patelli che giunge all’alpe Lagoncello un grande alpe interessante e da qui salire verso una baita isolata a destra dove si individua un buon sentiero che arriva più dolcemente al Grup.
Fino qui è tutto abbastanza semplice e veloce, ma d’ora in poi bisogna impegnarsi a fondo per trovare la prosecuzione del sentiero. Ora bisogna raggiungere l’alpe Graiccia posta proprio sulla verticale del Grup duecento metri di dislivello più sopra. Sulla mappa svizzera è riportato un sentiero che sale direttamente il ripido versante di cui non c’è traccia, e a prima vista mi sembra sconsigliabile mentre sulla Geo4map è segnato un sentiero che sale con un traverso a destra e poi a sinistra che si rivela più fattibile.
Dalle spalle della bella baita del Grup salgo verso il grande abete poi inizio a traversare verso destra trovando una traccia che mi conduce verso una dorsale dove cambio direzione e traverso verso sinistra salendo e cercando di rimanere sul sentiero che però non è sempre riconoscibile arrivando ai ruderi di Graiccia ( 977m) di cui rimane in piedi una baita con il tetto in lamiera. Da qui senza traccia, traverso a sinistra in salita verso una abetaia arrivando subito alla cappelletta dell’alpe ormai con l’affresco quasi scrostato, poi attraverso un felceto che in questo periodo è facilmente percorribile, e salgo un po’ a zig zag incontrando il  rudere superiore dell’alpe seguendo tracce di animali e più su dei nastri di plastica molto sbiaditi attaccati ai rami che mi rassicurano che il sentiero passa di qui e che mi conducono verso l’orlo di un versante impervio e verticale non percorribile. Qui per un momento non riesco a capire la prosecuzione, seguo una traccia di animali che traversa in salita a destra fino a delle rocce quasi verticali in un terreno pericoloso, così torno indietro fino agli ultimi nastri sui rami e studiando meglio il versante sopra di me noto una roccia liscia da cui non mi sembrava possibile passare ma oltre noto un  varco tra la vegetazione così mi arrampico sulla roccia liscia priva di appigli e appoggi sicuri aggrappandomi ai rododendri  (passaggio delicato e insidioso in caso di bagnato) e poi trovo una bella traccia quasi scavata nella vegetazione probabilmente dagli animali che sale senza più problemi anche se molto ripida in cui bisogna aggrapparsi alle radici e gli arbusti  per avanzare. Alla fine sbuco in una bella faggeta e il terreno diventa molto più comodo. Qui sono sul colmo del primo tratto della dorsale che si vede anche da Molini dove poi ci sono due gobbe prima dell’alpe Broint. Proseguo nel bosco a sinistra di un rilievo della dorsale su una buona traccia fino a dei muretti e un grosso ometto nei pressi di una radura. Traverso un pò a destra della dorsale con vista sull’alpe Corbazolo e arrivo infine sui prati dell’alpe Broint (1494m) i cui ruderi sono riuniti in una bella posizione panoramica. Su una trave di una baita ci sono le iniziali di chi caricava quest’alpe con la data 1954.

E’ sempre emozionante trovarsi in questi posti ormai abbandonati in cui passano forse rari escursionisti ma che una volta erano luoghi di lavoro. Il senso di solitudine è totale.  Il panorama è bellissimo, con la cima dell’Ovac e il corno di Scarpignano, la Montagna Ronda bella innevata, il solco della val Segnara con i prati dell’alpe Corbazolo.

Da qui si può proseguire per la cima Strighet che però rimando a un’altra volta così dopo una bella sosta scendo per il percorso dell’andata che ritrovo facilmente grazie anche ad alcuni ometti che ho messo nei punti più critici.

Tempo da Molini all’alpe Broint circa 3h30m inclusi i su e giù per cercare il percorso.

Tourengänger: antrobi
Communities: Hikr in italiano


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