Monte Cingolo, per la via tecnica che è tutta una sorpresa. Auguri, Infinito...


Publiziert von Menek , 30. Dezember 2019 um 14:19.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:24 Dezember 2019
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 4:00
Aufstieg: 620 m
Abstieg: 610 m
Strecke:A vescica schiacciata, di Km 7,500
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Brescia- Vobarno.Alcuni parcheggi in Via Falck o lungo il Fiume Chiese.
Kartennummer:Mapnik+a muzzo


Vobarno è un paesotto a pochi chilometri da Brescia, per me è sempre stato un luogo di passaggio, non l'ho mai trovato particolarmente bello, di attrente ho sempre visto solo i suoi alti profili, ed in particolar modo una Croce posta su una cima e una bandiera che garrisce su un dirimpettaio cucuzzolo. Mumble, mumble...
Parcheggio in Via Ronchi, oggi voglio salire sul "cucuzzolo", è lì che mi guarda e un po impressiona. Allaccio gli scarponi, poi volgo lo sguardo a Ovest, ed è amore a prima vista. Sarà per le due chiesette poste in cresta, sarà che siamo nel periodo Natalizio, ma io amo, sprizzo gioia. Spritz. E per una volta sarò infedele al mitico Pirlo...
Ancora con gli scarponi ai piedi sposto l'auto, la parcheggio più a bassa quota, lungo la strada che costeggia il Fiume Chiese. Poche centinaia di metri dall'altro parcheggio, giusto il tempo di capovolgere una piccola clessidra ed eccomi, ma poi... INFINITO.
Risalgo la Via Crucis, per una volta non mi gratto. L'acciottolata è ben curata, passa la Chiesa diroccata di S. Faustino, e poi con un ultimo Amen sono al Santuario della Madonna della Rocca. Che anche questa non sembra essere messa benissimo. Ma è pur sempre "Messa"...
Ora son fermo, dietro la navata principale che volge a Nord, verso la cresta che mi ha sempre attirato ed incuriosito,  rattrappisco, mi salvo da un improvviso attacco di gastroenterite e non deturpo l'ambiente. Gastroenterite sembra un binomio tragico, ma è pur sempre binomio. Bi, come la traccia che ora si divide. Sulla mia destra c'è un cartello, sembra una "Via Normale" che porta verso Poerza, ma è a destra, la cosa non mi affascina per nulla. Poi vedo delle indicazioni a sinistra, "Sentiero Tecnico/Panoramico-Blu"... sarà pur sempre a sinistra ma si arrampica. Ed è subito INFINITO.
E' Blu, è tecnico e io mi ci fiondo, ma di Blu qua non c'è neanche la bollatura, il rosso predomina (d'altronde ho seguito la sinistra) e la maculopatia contagia le rocce. Rocce calcaree, meravigliosamente calde e taglienti come la lingua della Santanchè. Si proprio Lei, la  spregiudicata sostenitrice dell'energia nucleare e propositrice a piè sospinto delle famigerate Pompe Atomiche. Ed è subito "mushroom  Hiroshima"...  
Proseguo, saltello, mi faccio "Bolle", ma non danzo, ancora no; le danze si aprono un po più avanti, quando i passaggi si fanno un più articolati, tecnici, appunto,  e volteggio. Come il rapace che operosamente disegna traiettorie sopra di me.
E' una bella "Via" e chi l'ha "aperta" è stato un magnifico visionario, però diciamolo, concludere la scalata laddove c'è una croce non è che t'invogli ad affrontarla.
Ma oggi no, non penso che sarò ricordato con una croce, oggi voglio andare oltre, verso L'INFINITO, per questo volgo sempre lo sguardo a ritroso. Aiuta a proseguire il cammino.
E il cammino prosegue, eccome se prosegue, su per questo spigolo che adesso paura non fa; se ami le rocce e ne sei affascinato loro ti indicano la via, si lasciano toccare nei punti giusti, reclamano adulazione. E sembra un INFINITO amplesso, un po complesso, ma amplesso.
Poi però, spiegatelo voi alla vostra compagna/o/i  che mentre scalavate vi siete strusciati il pisello sulla roccia. Potete pur sempre dire che scalavate in aderenza, come si usa nel gergo alpinistico. Ma non so se vi crederanno...
Sono quasi in cima, saluto il  Lupo "Blu" sagomato di legno, e con ultimi passaggi, a volte esposti, raggiungo i piedi della croce di recente collocazione. E' bello ora stare qua, è bello vedere tutta la cresta, una cresta masochista che si è fatta calpestare. Tutta e per bene. Poi c'è solo l'orizzonte con il suo INFINITO. Un poco prima vedo il Lago di Garda.
Anche se sono partito tardi in 1h30 sono arrivato in cima, e ora non voglio tornare subito a casa, sento il richiamo, sento che devo scoprire, sento che devo buttare in vacca la giornata, o almeno ci proverò. Ma intanto INFINITO.
Seguo le indicazioni di una palina; avanti c'è posto, c'è spazio, c'è cima, c'è il M. Cingolo. Ma questo sulla palina non era indicato e solo il Gps oggi mi ha soccorso. Costruisco un piccolo ometto con i taglienti sassi, un ometto a tratti rosso, come il sangue che c'ho lasciato io, poi proseguo, sino alle case di Poerzo. Se le case sembran vuote, in compenso vedo pascolare in tutta libertà  un paio di Pastori Maremmani che tutto sembrano fuorché docili. Sono pronto al sacrificio umano... ma invece INFINITO. E cammino ancora con le mie gambe.
Dopo Poerzo i sentieri diventano molteplici, tutti segnalati con bolli, ma le indicazioni visive sulle paline? Dove siete cime? A saperlo, ma intanto mi sono fatto un'idea di come ragionano da queste parti e pressapoco sono arrivato a questa conclusione: noi ti diamo un'indicazione generica, poi sono cazzi tuoi a trovare le cime.
Il tempo passa e il sole pian piano tende a scivolare verso l'orizzonte terr'acqueo, non posso incantarmi oltre e cerco la via migliore per ritornare all'auto. Decido per la discesa verso la Val Degagna, sul Gps vedo una traccia chiara e non posso sbagliarmi.
Perdo quota, non troppa per la verità, poi, nei pressi di un'ex cava di ghiaia, risalgo un piccolo dosso quotato, faccio il mio fottuto waypoint, poi con tutta la sicumera di cui mi avvalgo scendo verso le Cascine di Natalone che lascio in distanza sulla mia sinistra. Mi sento tranquillo, il sentiero è evidente e non vedo grandi intoppi. Poi risalgo un po la sponda boschiva, ignoro la traccia che scende dal Cingolo, e sempre in continui saliscendi taglio il versante rimanendo nel bosco.
Proseguo, il sentiero pian piano si restringe diventando alla fine una traccia, ma la cosa lì per lì non preoccupa, sono in montagna, what is the problem? E stikatzy... problem, problem! Eccome se problem! Puff, la traccia è scomparsa, sparita, svanita nel nulla, inghiottita da un recente incendio (che non ha avuto effetto su alberelli e rovi) e da una sorta di frana che ne ha cancellato il tracciato. Fine dell'INFINITO?
Tento di proseguire, faccio un po di avanti/indietro per trovare un pertugio, litigo con gli alberelli, anche se sono i rovi che fanno maggiore opposizione. E giù con le donazioni di sangue...  e giù porconi. Cincischio, scivolo un paio di volte trascinando con me diversi sassi, m'ammacco ma resisto, anche se mi do un tempo limite prima di ritornare sui miei passi e scendere per altra via. Dopo una dura lotta alla fine  il sangue si fa traccia, traccio, traccio per i prossimi sfortunati che s'imbatteranno in sto carnaio; ma grazie sangue, grazie al culo, ho ritrovato la via e adesso punto spedito e ringalluzzito verso il Santuario della Madonna della Rocca, con la sua Via Crucis, che ora in discesa, m'illumina la strada sino alla mia amata Trabant/Chevrolet del 2020 parcheggiata lungo il Chiese.

Nota 1): Questa è la mia ultima relazione del 2019. Vi faccio i migliori auguri per un Buon 2020 e lascio la parola ad Eric.

Per festeggiare il bicentenario dell'idillio INFINITO mi sono permesso di fare una traduzione moderna del poema, non mi sono mai fidato delle interpretazioni altrui e ne do ora un'interpretazione tutta personale. Ho sempre creduto che se il buon Leopardi fosse stato ancora tra noi L'INFINITO l'avrebbe scritto così... non odiatemi.
Auguri a sonetti.    Eric De Flatulance
                                                                                    INFINITO.
 
Sempre caro fu, o pressapoco,
l'ermo colle che, io ora evoco.
Illo nascondeva il mio alloco,
nè siepi e nè ciliegi ostruiron il gioco.
M'apparto,
la Lei m'abbraccia,
lontano vedo.
Ma poi vicino, anche se fioco,
un fesso sull'altar allunga il bulbo solo per poco.
Ehi tu, che mi vidi a copular innanzi al foco,
ma vatti a spippettar in altro loco!
L'inseguo, lo garrizzo, poi lo ferisco,
e tu ragazza mia, vai con un disco.
Ora c'è quiete intorno a noi,
ma quanto dura?
Gli spazi si restringon,
giù le mura!
Poi d'infinito vedo solo 'na rottura.
Guarda, o mia amata,
la c'è un human che si dispera!
Per forza, uomo mio, è la galera...
Sapevo di st'inghippo e mi fo coraggio,
fuggo in caravella... e all'arrembaggio!
E se la mors non avrà stagioni,
sull'onda del disprezzo m'aggrappo ai me cojoni.
Ma la Lei è ancor vicina,
ha  mani in tasca,
non c'è un naufragar che dolce mi rinasca.
Or ora scappo,
dalle onde e dal tormento,
in questo mare... io vado in braccio al vento!

A' la prochaine!    Menek, Eric e il maleficio interiore. https://www.youtube.com/watch?v=7bgndW7enwE

Tourengänger: Menek


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (10)


Kommentar hinzufügen

veget hat gesagt:
Gesendet am 30. Dezember 2019 um 18:56
Sei e rimani "UNICO".Giornate di montagna così (ti)rimarranno indimenticabili....
Ti auguro un 2020 sereno e tranquillo...
Ciao " infinito " Domenico.
Dal veget
Eu

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Dezember 2019 um 11:35
Cia Eu, grazie per gli Infiniti comply...
Ricambio l'augurio
Ciao Eu
Menek

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 30. Dezember 2019 um 22:48
Avventurosa escursione di quelle che ti piacciono tanto per chiudere l'anno in bellezza ... e così ne approfitto per farti gli Auguri per un Buon 2020 ovviamente da girare anche al mitico Eric !

ciao Giorgio

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Dezember 2019 um 11:37
Un uscita di quelle che non ti aspetti, ma che poi alla fine...te la cerchi. :))) Auguri a Te.
Menek, Eric

cappef hat gesagt:
Gesendet am 31. Dezember 2019 um 14:06
Tanti, tantissimi auguri di un felice 2020...sei GRANDE!!!
Ciao...Flavio

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Dezember 2019 um 14:55
:))) Grazie Flavio. Tanti Auguri anche a te. Speriamo di rivederci presto.
Ciaux
Menek

andrea62 hat gesagt:
Gesendet am 31. Dezember 2019 um 16:56
Indimenticabile versione del componimento leopardiano: complimenti! E auguri!
Andrea

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Dezember 2019 um 17:11
Grazie Andrea per aver apprezzato il componimento. Tu sei un uomo di Cultura e si vede.... :)
Auguri a te. Menek

gbal hat gesagt:
Gesendet am 31. Dezember 2019 um 17:46
Credevo che oramai scegliessi il percorso in base a orientamenti politici ma mi sono ricreduto quando hai parlato del fido GPS.
Buon Anno Dome

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 2. Januar 2020 um 11:09
:))) Caro Julius, alla fine hai scoperto che il Gps è sempre una guida. Più o meno...
L'alternativa "politica" è 'na pippa mostruosa. Conte 1/ Conte 2... e io che non Conte/o un catzo. Mah.
Buon Anno mitico Giulio.
Menek


Kommentar hinzufügen»