Lecco-Coltignone-Lecco, giro ad anello


Publiziert von Gabrio , 23. März 2022 um 11:31.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:17 März 2022
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:45
Aufstieg: 1905 m
Strecke:12,180 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Lecco Via S. Stefano

Dopo un'attenta riflessione, consapevole dei molteplici rischi, sradico Gabrio dai miei pensieri
intrappolandolo in uno dei giochini di Perla, la mia micia!
Confinato in una dimensione a Lui non consona, mi concedo la libertà di pubblicare
"finalmente" un report "tecnico" di un giro iper-noto.
"Perchè?" Direbbe lui.
Me ne frego dei suoi quesiti, risposte non ne ho, lui non c'è quindi comincio...

Alle 7:20 in via S. Stefano a Lecco, lascio l'auto e la speranza di una tranquilla giornata sul
divano. Imbocco il sentiero Piero Pensa ai Pizzetti, in un attimo il fiato si dissocia, mi volto:
è rimasto in auto insieme alle poche energie di giornata. Arranco lungo la salita.
A 380m di quota, un camoscio, più casalingo che selvatico scappa fra i cespugli, mi ricorda
in modo esplicito la diversa agilità esplosiva che ci differenzia.
Facendo finta di nulla arrivo alla spalla panoramica con pannello esplicativo, uno dei
tanti, che incontrerò lungo il percorso. Oltre cominciano le "difficoltà" dell'itinerario (mai
eccessive) che caratterizzano la via. Qualche metro sopra osservo Lecco in questa giornata
fosca. Gente corre e lavora, sto facendo una fatica "bestia" ma non rimpiango le mie scelte.
Arrivato al colletto fra i due Pizzetti, in ossequio ad una personale tradizione, abbandono i
bastoncini e risalgo il Pizzetto sud. Due foto, mentre penso quanto sia "NO!" questa giornata.
Tento di mischiare le carte, distraendo la mia testa satura di idiozie, relative al motivo
per cui dovrei fare un passo dopo l'altro.
A quale soluzione arriva la mia mente malata?
Decido di partecipare al torneo "pensionistico"  "Rompi i maroni a chi lavora!"
Torneo non-stop il cui scopo è "whatsappare" senza pietà gli indefessi lavoratori che cercano,
disperatamente, di "tirare" sera.
Trovo un paio di soggetti ideali con cui partecipare alla gara (loro malgrado) e comincio.
Mando foto e messaggini ironici facendo notare quanto sia "faticoso" essere in pensione.
Ridiscendo al colle, riprendo ciò che è mio e mi avvio arrancando.
Arrivano le prime reazione delle "vittime" prescelte, ecco una buona scusa per fermarmi
spesso.
Nonostante Gabrio sia in balia di Perla, trova il modo di rompere i maroni anche qui.
"Spiegami cosa la fai a fare una relazione su questo itinerario stranoto!"
Non mi degno di rispondergli, ridacchio invece al pensiero dei maltrattamento che
la micia sicuramente gli starà infliggendo!!!
I miei muscoli facciali, divisi tra un ghigno satanico ed uno di sofferenza, si bloccano
sotto sforzo!!
"Pure la paresi mi doveva venire!" Penso a malincuore.
"E se incontro qualcuno??!!" Mi chiedo prima che le "trasmissioni"
si interrompano. Le poche energie ora servono ai miei organi respiratori contratti:
ce ne vuole per dare sangue a questi vecchi muscoli.
Arrivo alla base della paretina rocciosa in cui si concentrano le maggiori difficoltà.
Richiudo i bastoncini mettendoli nello zaino. Non mi è concesso l'utilizzo delle catene.
Così comincio a muovermi come Messner su una parete di "sesto" a novemila metri di quota.
La lentezza è identica ma l'agilità, ragazzi, quella no!
"Bradigiordan" mi chiamano oggi gli appigli. Non curante degli sfottò proseguo oltre.
Con estrema attenzione "tiro" gli appigli come fossi "Supernonno" mitico personaggio di un
cartoon ancora da inventare!
Foto e messaggi continuano imperterriti ad "allietare" i poveri due lavoratori giù al piano.
"Ma che colpe avranno mai per meritarsi questa sofferenza?" Dice con un sussurro la mia
coscienza. Non ci bado mentre arrivo al Rifugio Piazza. Senza fermarmi imbocco il sentiero
della Valverde. In giro non c'è nessuno, cammino calmo, nonostante ciò spavento due caprioli
che si danno alla fuga.
"Sarà il mio ghigno ad averli terrorizzati?"
Nonostante l'età, riesco ad accorgermi che il sentiero è stato pulito. Raggiungo un pannello
con appese due cesoie: un tentativo di istigazione a delinquere (stimolando le persone a
rubarle), o un modo originale per incentivare qualcuno a tener pulito il percorso?
Da capire con gli anni, ora ho altro a cui pensare. Tra foto, messaggi (ne conterò ben
più di cento, alla fine della camminata) e risposte irritate, arrivo al grande canale da
ridiscendere. Nonostante ballonzoli come un recipiente vuoto, non posso che apprezzare
la magia del luogo. Un connubio tra arcigna asprezza ed estetica bellezza riempie il mio
orizzonte. Con cautela ridiscendo il ripido sentiero infilandomi nel canale franoso della
Val Farina (?). Risalgo la sponda opposta tramite altre catene oltre le quali trovo l'ennesima
sorpresa. Una piccola croce in legno, messa ai bordi del dirupo, benedice il passaggio
dei viandanti. Nel silenzio, rotto da almeno quattro scariche di sassi cadute in Val Rovina,
penso ai rischi di percorrerla. Il canale ancora non ho capito se parta dalla bocchetta del
Gerone, della Rovina o Giardino (ma forse tutte e tre..) e precipita fin quasi al lago.
In un ambiente tetro e oggettivamente pericoloso, in cui c'era pure un cordino (una volta),
nei pressi di un grosso masso, dimostra che escursionisti molto "Wild" si avventurano lungo
lo stretto solco. Ci sono anche delle vie lungo il Pilastro della Val Farina ma non è roba per me.  
Il sentiero continua ad essere pulito e restaurato. La giornata uggiosa resa fosca dalle 
nebbie basse dona un tocco magico all'ambiente, i miei occhi ringraziano contenti!
Dirupi, rocce, canalini, canaloni impervi, pareti poco accessibili, sono opera di sua  "Maestà
Natura". Tramite una cengia mi immetto nel canale che costeggia la Valverde. L'ambiente
ostinatamente selvaggio fa felice la mia componente asociale, le pendenze no!
Il sentiero, più ripido che mai, si snoda tra rocce ed erti boschi. Comincio ad arrancare.
Hai voglia a scrivere idiozie sul cellulare, le continue soste mi rovinano di più!
Cominciano le allucinazioni: "Ma è una parete rocciosa o un divano? Sono catene o morbidi
cuscini?"  Stropiccio gli occhi, l'unica certezza è il mio fiato corto e le gambe molli.
Sbuffando come un vecchio treno a vapore raggiungo la stradina che arriva dai Piani dei
Resinelli. La nebbia fra gli alberi mi fa sentire come uno gnomo in un bosco di Troll.
Ho detto "OOOHHH!!" per la meraviglia?
Forse no! Ho rimosso tutto, troppa fatica accumulata tutta insieme....
Ciò nonostante, la risalita della Valverde, con il sentiero così in buono stato mi sentirei di
consigliarlo a chiunque!!
Seguo la straducola per pochi metri, quando svolta a sinistra io proseguo dritto per un
evidente sentiero. Una decina di metri, poi abbandono anche questo per un'altra traccia meno
visibile. Raggiungo il sentierone panoramico che attraversa il parco Valentino ed in breve sono
in vetta al Coltignone. Nebbia ovunque, visibilità scarsa, ma va bene così!
Mangio qualcosa, "uozzappo" ancora (ridacchiando), mi stiracchio come un vecchio gatto
spelacchiato e mi avvio in discesa sul sentiero del Ger.
In cuor mio spero tanto che anche quest'ultimo sia stato ristrutturato, vana speranza,
ma ancora non lo so!
Mi muovo cauto, la discesa non è banale! Faccio una foto al Torrione Diaz che emerge dalle
nuvole, è un mondo di dirupi: il versante nord deve essere un tripudio wild, con la bocchetta
Giardino a sancirne il suo culmine.
Zittendo i miei pensieri, riprendo la delicata discesa. Raggiungo le prime catene, costeggio
a destra una paretina in cui c'erano dei gradini. Arrivo all'ultimo (tenue) baratro con catena
fissa, che conduce al masso sotto cui è posta una Madonnina.
Poco prima di attaccarmi alla catena (unica concessione di giornata), osservo il passaggio
obbligato a destra. Esso porta alla soprastante pietraia, infida da morire (dove tutto si muove
per precipitare nel canale di risalita del Ger).
La delicatissima risalita porta alla già citata bocchetta Giardino (nome mai così tanto
fuori luogo). In quel punto parte la ferrata, mai messa in sicurezza, che sale al Torrione Diaz.
Poi, per una esposta paretina in discesa con risalita alla successiva crestina si giunge al vicino
Coltignoncino. Una volta c'era un cartello di divieto: chi sale lo fa solo a suo rischio e pericolo!
La ferrata prosegue fino alla cima di S. Vittore (chiamata dai locali Corno di Regismondo).
In realtà per la "grigina" ed un vecchio opuscolo di Claudio Cima "Le Grigne", per tale Corno 
si intende la cima quotata 1295m e la Cima di S. Vittore la cima 1253m.
Il mio altrimetro l'ha sempre confermato....
Faccio un pensierino per tornare a vedere la bocchetta più volte visitata.
Da sopra, complice la scarsa visibilità, non ho vista la catena di cima del Torrione (che
l'abbiano rimossa?) ma il pensiero dura poco, ho altri progetti!!!
Ho già rifiutato un caffè (avvelenato?) gentilmente offerto da una girl che ho tempestato di
messaggi tutta la mattina, faccio il bis con quest'altra richiesta (che la mia solita mente malata
voleva impormi). Non mi pongo altri quesiti, catene tolte o no, ridiscendo l'ultima difficoltà.
Arrivato sotto il masso incastrato, mi accorgo che le cose non stanno proprio così.
I gradini del vecchio sentiero sono tutti rotti, in totale abbandono, ridiscendo l'ancora esposto
canale. Incrocio quello che (probabilmente) si diparte dalla Forcella Diaz posta tra il
Coltignoncino e il Torrione Diaz, giusto in tempo per assistere ad una scarica di sassi.
Essi vanno ad aggiungersi agli altri che hanno sommerso il sentiero.
Un supplizio ridiscenderlo, che rimane tale a lungo.
E' davvero il caso di dire che finchè non verrà rimesso in sesto, sarà meglio evitarlo!
Arrivato sotto la verticale della Bocchetta del Gerone, mi ritorna in mente quando l'ho
vista salendo il ripido bosco che si diparte dal sentiero del Ger. Raggiuntala
ero proseguito verso est (su crestina inizialmente esposta). C'era un sentierino di ungulati,
poi, a caso, tra rocce ed erba avevo raggiunto il "vero" Corno di Regismondo.
Tornando alla bocchetta mi ero avviato poi lungo la cresta est della Cima di S. Vittore per un
esposto pendio di erba e rocce, assicurato su catene della ferrata citata in precedenza.
Arrivato sotto l'edificio sommitale, l'avevo costeggiato a nord, tramite una larga (ma esposta)
cengia boschiva. Luogo, estramente infido col bagnato, ma reso bello per la verticale parete
rocciosa. Con giro anti-orario ero giunto (in salita) alla bocchetta, nel cui lato opposto sale la
normale al S. Vittore. Lascio lì, in stasi, i miei ricordi e proseguo deciso.
Trenta minuti dopo, in vena di far ancora male ai miei poveri arti, prendo a destra per il Corno
di Regismondo (Cima di S. Vittore, si lo so, l'ho già detto!). In vetta scatto due foto, mando
e ricevo due messaggi e mangio qualcosa, poi giù a rotta di collo (un eufemismo per dire cosa
ho rischiato in discesa) fino al rifugio Piazza. Non ridiscendo dai Pizzetti ma mi avvio verso la
Cappella Madonna del Carmine. Percorro il banale sentiero fino al bivio Laorca-Rancio.
Prendo a destra e, ai primi gradini, ancora a destra per un evidente sentiero. Pochi metri
dopo, ai due bivi successivi, vado prima a sx poi a dx . Scendo per dei tornanti, costeggio
su di una cengia una paretina ed in breve arrivo alla rete anti-frana. Vado a sinistra, scendo
una scala seguendo (a destra) per un centinaio di metri la strada in cemento. Risalgo la scala
successiva e proseguo per un sentiero pianeggiante (con qualche su e giù). Lascio due volte
a destra il bivio per la falesia del Monte S. Martino, fino a raggiungerne un altro.
Giro a destra e, in leggera salita, incrocio il vecchio sentiero del canalone che sale al colle
tra i due Pizzetti. Vado dritto ed in breve mi ritrovo sul sentiero Piero Pensa.

Arrivo all'auto alle 15:40, mi sono giocato un caffè gratis (per uno spilorcio brianzolo come
me non è roba da poco!!!) dalla più fragorosa risata del nord d'Italia!!! (Ne sarà valsa la
pena?). Mentre me lo domando l'auto parte, la camminata è conclusa!!!


Dati tecnici:
Lecco-Rifugio Piazza= 575 m di dislivello
                                         1,69 km
                                         1:20 h
Lecco-Coltignone     = 1450 m di dislivello
                                         4,990 Km
                                         3:40 h
Lecco-Regismondo = 1765 m di dislivello
                                         7,410 Km
                                         5:30 h
Lecco-Rif. Piazza      = 1795 m di dislivello
                                         8,780 km
                                         6:25 h
Lecco-Lecco              = 1905 m di dislivello  
                                         12,180 km
                                         7:50 h
  
I tempi di percorrenza sono riferiti al tempo totale, compreso di soste.
Ho dei dubbi sui chilometraggi nella tratta rifugio Piazza-Valverde, temo che la zona
d'ombra non abbia permesso all'altimetro di misurare giusto: boh!                           

Tourengänger: Gabrio
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (10)


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numbers hat gesagt: Bravo !!!
Gesendet am 23. März 2022 um 13:58
Giordano,
gran bel giro sui tuoi standard.
Sentieri tecnici e rognosi,
nonostante la vicinanza alla citta'.

Ciao
Mario

P.s. Ma poi Gabrio l'hai ...liberato?

Gabrio hat gesagt: RE:Bravo !!!
Gesendet am 23. März 2022 um 17:54
Gabrio lo libero appenna una tua amica finisce quello che deve fare....!!!
Come ho scritto, il sentiero della Valverde ristrutturato,
merita tantissimo. Sono state fatte anche delle piccole deviazioni attrezzate!

Diverso discorso per il sentiero del Ger!
Mai trovato così in pessimo stato!!!

Grazie, ciao!

Menek hat gesagt:
Gesendet am 23. März 2022 um 16:00
mi associo al commento di Mario...
Ciaux
Menek

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. März 2022 um 17:56
Ma vuoi anche la stessa risposta,
o devo inventarne un'altra?
Sono un po' a corto di fantasia... :-))))))

Grazie, Ciao!!!!

Emanuela hat gesagt:
Gesendet am 24. März 2022 um 13:04
Sarà, ma io non ho fatto tutta la fatica che dici di aver fatto, né ho trovato tutte le difficoltà che hai menzionato.

Ti dirò di + … non sono nemmeno andata in affanno , la discesa poi….un nonnulla :-D

Spassoso questo racconto ipertecnicissimo o o o , perfido Giordano.

Non ti è bastato “rinchiudere” Gabrio, hai anche voluto far ingelosire i tuoi poveri amici costretti in 4 mura!

A si, piccolissimo e trascurabile particolare…..io son partita dal Pian dei Resinelli…..ah ah ah

p.s.: però sulla meta un po’ ci ho azzeccato….mini strega…

Gabrio hat gesagt:
Gesendet am 24. März 2022 um 13:44
Stai attenta a come parli!!!
SuperNonno sa essere dolce con chi vuole, ma spietato con altri!!
Che tu fossi un po' strega l'avevo capito da un po',
con la storia della vetrata....
O sono io che sono un premonitore?

Dai piani dei Resinelli non sono riuscito ad arrivare in vetta:
Troppo impegnativo!!!

Comunque SuperNonno vuole diventare il protagonista di un'altra delle mie storie, tu che ne pensi?

Grazie per il commento....
Mi mancava...!!!

Ciao!!!!

Emanuela hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. März 2022 um 13:05
Oh Signuuurrrr!
entra in scena un altro personaggio...SuperNonno!
Ha qualche potere magico?

Comunque per la vetrata ti ho anticipato.......tu solo dopo hai scritto, o forse è stato fatto in contemporanea senza che l'uno sapesse dell'altro...

Mi sa che il titolo di "premonitore" non ti appartiene....al massimo "postmonitore".

Svelato l'arcano: se non rispondi cliccando sull'apposito tasto, il msg non viene notificato al destinatario.

ciao o o o

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. März 2022 um 13:16
Ha molti poteri magici!!!
Il più ecclatante consiste nel far diventare vecchi i vecchi,
e giovani i giovani!!!
Cosa te ne pare?
Mica paglia, direi!!!

Postmonitore mi piace,
aggiudicato o o o o o o o o!!!!!!

Buon (decidi tu cosa)
Ciao!!

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 24. März 2022 um 21:12
Percorso spettacolare... con dislivello superbo quanto l'ambiente wild mostrato dalle tue foto. ;)

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. März 2022 um 13:02
La Val Farina, è un ambiente molto ostico ed impervio.
Ho fatto una breve esplorazione, una volta. Penso sia un posto
che ti farebbe rizzare le antenne.
Io gli sbocchi delle varie vallette le ho viste dall'alto...
un mondo di dirupi e casini dove tu ti ci sguazzeresti!!!!

Grazie per il commento!
Ciao!!!


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