Quasi Capanna Margherita (4554 m)
|
||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Per il week-end propongo a Federico di salire su una delle cime minori del Rosa, ad esempio la Ludwigshohe.
Inaspettatamente Federico accetta, mostrando però interesse per la Capanna Margherita.
Sebbene la destinazione sia tecnicamente molto semplice, lo sviluppo, a quella quota, non è proprio una passeggiata.
Decidiamo allora di partire da Staffal, mettendo nello zaino un paio di scarpe comode per l'eventuale discesa a piedi.
VISTA DA MARTINA
Siamo alla biglietteria alle 7:15, in tempo per prendere la prima funivia delle 7:30. Purtroppo c'è già parecchia gente e perdiamo la prima cabina dell'ultimo troncone, perdendo così una ventina di minuti. Raggiungiamo Punta Indren un'ora dopo. Tempo di prepararci e sono le 9.
Saliamo dal Canale Gnifetti, ancora in ottime condizioni. Alle nostre spalle un mare di nubi basse, ma in alto splende il sole!
Insieme a tanti scialpinisti procediamo sul ghiacciaio tra il Rifugio Mantova ed il Rifugio Gnifetti. Iniziamo poi a prendere quota. Qualcuno si dirige verso la Piramide Vincent, mentre altri proseguono dritti, anche superandoci. Con passo costante, né lento, né veloce, percorriamo il ghiacciaio leggermente crepacciato fino a raggiungere l'inarrivabile Colle del Lys.
Il mal di testa, la quota, il caldo, gli svarioni, rallentano i nostri passi lungo tutto il traverso tanto da arrivare a percorrere 7 metri e fermarci, altri 7 e ancora fermi alla ripresa della salita. Di questo passo avremmo sia perso la funivia, che reso la discesa interminabile e sofferente.
A Q4300 decidiamo di salutare la Capanna Margherita da 250 m più in basso.
Dietrofront e ripercorriamo tutto il tragitto dell'andata, ora con la neve più molle ed il cielo colmo di nuvoloni, fino alle rocce adiacenti il Rifugio Mantova. Qui prendiamo la scorciatoia tra roccette e canaponi che ci portano al pianoro sottostante, giusti in tempo per riprendere la funivia del ritorno. Sono le 16 (ultima corsa 16:30).
Entrambi cotti dal sole e non solo, scendiamo delusi per il mancato obiettivo (sebbene sapessimo essere di probabile fallimento visto il nostro allenamento in quota) ma contenti della splendida giornata e della mancata discesa a piedi :)
Curiosità: Lo stesso giorno di 5 anni fa (2016 aiutoooo) salii con altri amici alla Capanna Margherita in giornata. Coincidenze :))))
VISTA DA FEDERICO
Interessante la proposta di Martina di salire la Ludwigshohe, ma essendo "già in zona" perché non puntare direttamente alla Margherita, che avrei avuto il piacere di raggiungere per la prima volta? Di fatti, la scelta si è dimostrata essere fin troppo azzardata per il nullo allenamento in alta quota e un mix di altre condizioni (levataccia, zaino più pesante del solito/dovuto, ecc.).
L'esperienza insegna che nonostante avessi un ottimo allenamento a bassa quota (~2500m), l'altitudine la fa da padrone senza opportuno acclimatamento o fisico in grado di adattarsi rapidamente.
Ci riproverò sicuramente con più cognizione di causa!
La decisione di abbandonare la missione, per quanto sofferta, non è stata rimpianta nemmeno un momento per evitare un'infinita discesa a piedi fino a Staffal. L'ennesima dimostrazione che in montagna occorre anche sapere rinunciare perché la discesa fa parte del viaggio tanto quanto la salita.
Memo: dormire di più, zaino più leggero, riapplicare spesso la crema solare durante la giornata e non scendere dai canaponi se le gambe sono come gelatina!
Inaspettatamente Federico accetta, mostrando però interesse per la Capanna Margherita.
Sebbene la destinazione sia tecnicamente molto semplice, lo sviluppo, a quella quota, non è proprio una passeggiata.
Decidiamo allora di partire da Staffal, mettendo nello zaino un paio di scarpe comode per l'eventuale discesa a piedi.
VISTA DA MARTINA
Siamo alla biglietteria alle 7:15, in tempo per prendere la prima funivia delle 7:30. Purtroppo c'è già parecchia gente e perdiamo la prima cabina dell'ultimo troncone, perdendo così una ventina di minuti. Raggiungiamo Punta Indren un'ora dopo. Tempo di prepararci e sono le 9.
Saliamo dal Canale Gnifetti, ancora in ottime condizioni. Alle nostre spalle un mare di nubi basse, ma in alto splende il sole!
Insieme a tanti scialpinisti procediamo sul ghiacciaio tra il Rifugio Mantova ed il Rifugio Gnifetti. Iniziamo poi a prendere quota. Qualcuno si dirige verso la Piramide Vincent, mentre altri proseguono dritti, anche superandoci. Con passo costante, né lento, né veloce, percorriamo il ghiacciaio leggermente crepacciato fino a raggiungere l'inarrivabile Colle del Lys.
Il mal di testa, la quota, il caldo, gli svarioni, rallentano i nostri passi lungo tutto il traverso tanto da arrivare a percorrere 7 metri e fermarci, altri 7 e ancora fermi alla ripresa della salita. Di questo passo avremmo sia perso la funivia, che reso la discesa interminabile e sofferente.
A Q4300 decidiamo di salutare la Capanna Margherita da 250 m più in basso.
Dietrofront e ripercorriamo tutto il tragitto dell'andata, ora con la neve più molle ed il cielo colmo di nuvoloni, fino alle rocce adiacenti il Rifugio Mantova. Qui prendiamo la scorciatoia tra roccette e canaponi che ci portano al pianoro sottostante, giusti in tempo per riprendere la funivia del ritorno. Sono le 16 (ultima corsa 16:30).
Entrambi cotti dal sole e non solo, scendiamo delusi per il mancato obiettivo (sebbene sapessimo essere di probabile fallimento visto il nostro allenamento in quota) ma contenti della splendida giornata e della mancata discesa a piedi :)
Curiosità: Lo stesso giorno di 5 anni fa (2016 aiutoooo) salii con altri amici alla Capanna Margherita in giornata. Coincidenze :))))
VISTA DA FEDERICO
Interessante la proposta di Martina di salire la Ludwigshohe, ma essendo "già in zona" perché non puntare direttamente alla Margherita, che avrei avuto il piacere di raggiungere per la prima volta? Di fatti, la scelta si è dimostrata essere fin troppo azzardata per il nullo allenamento in alta quota e un mix di altre condizioni (levataccia, zaino più pesante del solito/dovuto, ecc.).
L'esperienza insegna che nonostante avessi un ottimo allenamento a bassa quota (~2500m), l'altitudine la fa da padrone senza opportuno acclimatamento o fisico in grado di adattarsi rapidamente.
Ci riproverò sicuramente con più cognizione di causa!
La decisione di abbandonare la missione, per quanto sofferta, non è stata rimpianta nemmeno un momento per evitare un'infinita discesa a piedi fino a Staffal. L'ennesima dimostrazione che in montagna occorre anche sapere rinunciare perché la discesa fa parte del viaggio tanto quanto la salita.
Memo: dormire di più, zaino più leggero, riapplicare spesso la crema solare durante la giornata e non scendere dai canaponi se le gambe sono come gelatina!
Tourengänger:
botticchio,
martynred


Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (7)