Zumsteinspitze (4563) e Signalkuppe (4554) dal Piemonte

Ogni anno c'è quel giro che programmo con eccessivi mesi di anticipo, di cui continuo ad immaginare il risultato durante la lunga attesa. Questa volta le aspettative sono state davvero diverse rispetto al risultato finale. 

La nostra idea iniziale era quella di concatenare sei cime sopra i 4000 metri nel complesso del Monte Rosa e dormire alla capanna Margherita a più di 4500 metri di quota. La traversata iniziava dalla Piramide Vincent e terminava con la Punta Zumstein. Tuttavia, arrivai in capanna Gnifetti il giorno precedente all'ascesa il mio compagno di cordata ha iniziato a stare male (vomito) per colpa della quota. Per non finire, il tempo quella sera era veramente pessimo, forti raffiche di vento e neve colpivano senza sosta la capanna. Ho subito capito che l'ascesa delle sei cime sarebbe stata impossibile. 

Sveglia alle 3:40, colazione al 4:00 e partenza alle 4:40. Il vento gelido soffiava impetuoso, la neve caduta quella notte veniva trasportata dal vento a livello del terreno, rendendo i nostri scarponi gelidi. Per diversi motivi il ritmo del mio compagno era molto lento. La mia idea sul momento è stata quella di raggiungere solamente la capanna Margherita ed evitare tutte le cime precedenti, siccome il ritmo attuale ci avrebbe permesso solo questo in giornata. Arrivati al plateau alla base della Signalkuppe abbiamo deciso di salire anche la Punta Zumstein, siccome è brevemente ma non troppo facilmente raggiungibile da questo punto. Discesi da questa cima abbiamo in poco tempo raggiunto anche la Capanna Margherita, dove abbiamo appreso che il tempo era appena sufficiente per tornare a valle prima del temporale imminente. Per noi era impossibile pernottare alla Margherita siccome il mio compagno era stato male già il giorno precedente. Inoltre, con un temporale imminente che sembrava durare fino al mattino successivo sarebbe stato da incoscienti rimanere in quota sapendo che in caso di mal di montagna serio non ci sarebbero state possibilità di soccorso nemmeno in elicottero. 

Alcune riflessioni:
Questa esperienza mi ha insegnato che bisogna sempre regolare l'obiettivo dell'escursione in funzione delle proprie capacità tecniche ed allenamento. Ma non bisogna limitarsi a sé stessi, è necessario verificare anche il livello delle persone con cui ci si lega in cordata, poiché in alta quota se una persona del gruppo non ce la fa o sta male, tutti sono costretti a tornare indietro. 

Materiale: 
Il percorso fino alla Capanna Margherita è davvero molto semplice, si tratta di una traccia di neve ben visibile. Attenti solo ai crepacci che al momento della nostra salita erano tutti coperti. Il materiale base da ghiacciaio è sempre necessario. Per quelli interessati al Corno Nero attualmente è possibile salire con facilità, crepaccio terminale chiuso, pendio ben scalinato (a quanto pare esiste anche un ancoraggio per la doppia in cima).