Valpianella (2349m) anello dalla Val Gerola
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Descrizione
Sveglia alle 03.45 a Sonvico, colazione alle 05.20 a Porlezza, arrivo a Pescegallo alle 06.55 dopo un lungo viaggio di macchina su strade libere. Parcheggi in abbondanza presso gli impianti di risalita.
Poco dopo le 07.00 ci incamminiamo su un bel sentiero in direzione ovest. Ci spostiamo in breve tempo nella Val Tronella, guadagnamo un centinaio di metri di quota attraversando un bosco e arriviamo ad un bivio presso la Baita del Dossetto. A destra si andrebbe direttamente al Pizzo dei Tre Signori, a sinistra invece si sale al Rifugio Benigni e alla Cima di Valpianella. Noi scegliamo questa via.
Ci si apre davanti una magnifica vallata verde, punteggiata dalle rocce, abitata da molte marmotte e sovrastata da imponenti vette rocciose, in parte innevate. I torrenti sono belli carichi di acqua di disgelo. Raggiungiamo la sorgente di Val Tronella che sulla mappa coincide con un laghetto diga situato a quota 1820 m. Presto iniziano i nevai e lasciamo il sentiero bianco-rosso tagliando dritto dalla neve.
La sorgente di Val Tronella
Il cielo azzurro viene ben presto coperto da una rapida cumulogenesi. Noi stessi in poco tempo veniamo sommersi dalla nebbia durante la salita al Rifugio Benigni. Il sentiero attraversa un canale che, essendo completamente innevato, risaliamo senza seguire le curve del sentiero. A metà canale mi rendo conto che è moderatamente ripido e decido di ramponare Eidan e a questo punto anche me stesso. Con maggiore sicurezza completiamo il tratto finale e siamo al Rifugio Benigni.
Ci prendiamo una pausa. Sono le 10.25, siamo stati molto lenti e per il Pizzo dei Tre Signori occorrerebbero almeno 2 ore a passo normale. Ma c'è nebbia, rischio di temporali e Eidan lo vedo stanco.
Il Rifugio è dotato di un locale invernale, piccolo ma sufficiente a ripararsi da eventuali cambiamenti repentini delle condizioni meteo.
Decidiamo di salire alla Cima di Valpianella (o Piazzotti) e di valutare poi il da farsi. Durante la salita incontriamo 4 bergamaschi giunti da Cusio. Con loro conquistiamo la facile cima (T2 o T3 e 20 minuti dal Rifugio). Loro conoscono il Pizzo dei Tre Signori ma non il tragitto che intendiamo fare noi. E non conoscono il versante valtellinese. Non sembrano molto convinti della nostra idea di procedere. Ma tentiamo e sbagliamo clamorosamente. Ovvero: io mi confondo. La vetta è nella nebbia, non vedo niente intorno. Saliamo da SE lungo una dorsale. Il crinale che la collega al Pizzo dei Tre Signori proseguirebbe scendendo a SW, inizialmente a S, facendo quasi un'inversione di marcia. Io stra-convinto, senza nemmeno controllare la mappa Kompass sul telefono, proseguo lungo la dorsale e compio un giro tornando verso il rifugio. Il bello è che Eidan mi dice "papà stiamo tornando indietro". Impiego un po' ad accorgermi. La sensazione era quella di continuare il crinale aggirando da destra una parte rocciosa impegnativa. Torniamo in cima e scendiamo alla Bocchetta di Valpianella. Incontriamo di nuovo i bergamaschi. Curviamo a destra sul nevaio, escludiamo la cresta e, dopo aver considerato di salire al Lago Rotondo, optiamo per fermarci, mangiare e poi scendere da quella parte lasciando perdere il Pizzo Tre Signori. Con quel tempo sarebbe sprecato. Siamo giù con pause frequenti entro le 16.00.
Lago Piazzotti visto scendendo erroneamente dalla Valpianella
Con molta tranquillità lasciamo definitivamente i nevai, costeggiamo ad ovest il Pizzo di Tronella vedendo il lago di Trona in basso alla nostra sinistra. Quindi puntiamo ad est e ritorniamo in Val Tronella. Perdiamo rapidamente quota e chiudiamo l'anello presso la Baita del Dossetto.
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