Rifugio Benigni (m 2222) e Cima di Valpianella (m 2349) - anello.
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Dopo l’anello fatto la scorsa estate, ritorno in questo angolo delle Orobie valtellinesi ricco di itinerari escursionistici interessanti e di non particolare difficoltà.
Quello descritto in questa relazione è un anello privo di difficoltà (basta possedere passo sicuro e avere un po’ di allenamento alla camminata) fra i tanti possibili partendo dalla testata della Val Gerola. Ha come apice la Cima di Valpianella (m 2349), e la discesa si svolge per la selvaggia Val Pianella.
L’incontro con gli stambecchi è assicurato.
LOCALITA' DI PARTENZA. Rifugio Salmurano (m 1857), raggiunto dal villaggio di Pescegallo con la seggiovia.
DIFFICOLTÀ. Escursionistica (E / T2). Da segnale un paio di passaggi in cui bisogna “aiutarsi con le mani” nella risalita del canale che porta dal Passo di Salmurano al Rifugio Benigni.
QUOTA MASSIMA: m 2349, alla Cima di Valpianella (o Cima Piazzotti).
QUOTA MINIMA: m 1454, al parcheggio di Pescegallo.
SVILUPPO: km 12.
TEMPO DI SALITA: 1 ore 35’ al Rifugio Benigni + 35’ per la cima.
TEMPO DI DISCESA: 3 ore 35’.
NOTE SUL PERCORSO. Dalla stazione a monte della seggiovia (m 1857) si risale l’erboso pendio, per traccia libera, fino a portarsi al Passo di Salmurano (m 2017), dove si intercetta il sentiero 101 (Sentiero delle Orobie occidentali). Si percorre il sentiero 101 in direzione ovest, perdendo leggermente quota, per portarsi alla base di un ripido canale che si deve risalire aiutandosi, in un paio di passaggi, anche con la mani (non si tratta di passaggi di arrampicata). Dalla sommità del canale, in una quindicina di minuti si raggiunge il Rifugio Benigni (m 2222), posto in prossimità del Lago Piazzotti, su un panoramico pianoro.
Dal rifugio parte la traccia di sentiero che, mantenendosi alla destra orografica del Lago Piazzotti), in circa di mezz’ora (compreso il tempo per le foto ai numerosi stambecchi) porta alla vetta della Cima di Vilapianella, o Cima Piazzotti, (m 2349). Ampio il panorama che si apre dalla cima che si affaccia La cima si affaccia sulla Val Pianella con i laghi Zancone e Trona (questo generato da uno sbarramento artificiale); di fronte si ha la conica cima del pizzo di Trona (m 2510). Volgendo lo sguardo a nord si apre lo uno splendido scenario dell'intero gruppo del Masino fino al Monte Disgrazia e, più a destra si distinguono le cime del gruppo del Bernina.
Non ci fidiamo di scendere il versante opposto direttamente in Valpianella, così torniamo sui nostri passi fino a raggiungere il bivio che ci riporta sul sentiero 101 che si percorre (direzione ovest) fino a raggiungere la Bocchetta di Valpinella (m 2208) e, successivamente, la vicina Bocchetta di Trona (m 2224). Questa è la parte più interessante sotto il profilo faunistico, in quanto la zona è luogo di pascolo di un branco di stambecchi con esemplari “anziani” con importanti palchi.
Lasciata l Bocchetta, si prende a scendere la pietraia sul versante destro della valle fino a raggiungere quota 1980, dove si tralascia il sentiero che scende alle limpidissime acque del Lago Zangone, e si prosegue a mezza costa mantenendo per un lungo tratto la quota sotto le pendici del Pizzo di Valtronella e del Pizzo di Mezzodì. A quota m 1900, circa, ci si immette sull’ampio sentiero che proviene dal Lago di Trona, che si percorre fino al Pic, dove si devia decisamente a destra (direzione sud) e si inizia la ripida discesa nel bosco che ci riporterà al parcheggio di Pescegallo (stazione a valle della seggiovia).
METEO. Cielo sereno sul versante valtellinese, nuvoloso su quello bergamasco; vento a livello di brezza; temperatura fresca.
FREQUENTAZIONE: Numerosi escursionisti fino alla Cima di Valpianella. Scarsa sul versante valtellinese.
Quello descritto in questa relazione è un anello privo di difficoltà (basta possedere passo sicuro e avere un po’ di allenamento alla camminata) fra i tanti possibili partendo dalla testata della Val Gerola. Ha come apice la Cima di Valpianella (m 2349), e la discesa si svolge per la selvaggia Val Pianella.
L’incontro con gli stambecchi è assicurato.
LOCALITA' DI PARTENZA. Rifugio Salmurano (m 1857), raggiunto dal villaggio di Pescegallo con la seggiovia.
DIFFICOLTÀ. Escursionistica (E / T2). Da segnale un paio di passaggi in cui bisogna “aiutarsi con le mani” nella risalita del canale che porta dal Passo di Salmurano al Rifugio Benigni.
QUOTA MASSIMA: m 2349, alla Cima di Valpianella (o Cima Piazzotti).
QUOTA MINIMA: m 1454, al parcheggio di Pescegallo.
SVILUPPO: km 12.
TEMPO DI SALITA: 1 ore 35’ al Rifugio Benigni + 35’ per la cima.
TEMPO DI DISCESA: 3 ore 35’.
NOTE SUL PERCORSO. Dalla stazione a monte della seggiovia (m 1857) si risale l’erboso pendio, per traccia libera, fino a portarsi al Passo di Salmurano (m 2017), dove si intercetta il sentiero 101 (Sentiero delle Orobie occidentali). Si percorre il sentiero 101 in direzione ovest, perdendo leggermente quota, per portarsi alla base di un ripido canale che si deve risalire aiutandosi, in un paio di passaggi, anche con la mani (non si tratta di passaggi di arrampicata). Dalla sommità del canale, in una quindicina di minuti si raggiunge il Rifugio Benigni (m 2222), posto in prossimità del Lago Piazzotti, su un panoramico pianoro.
Dal rifugio parte la traccia di sentiero che, mantenendosi alla destra orografica del Lago Piazzotti), in circa di mezz’ora (compreso il tempo per le foto ai numerosi stambecchi) porta alla vetta della Cima di Vilapianella, o Cima Piazzotti, (m 2349). Ampio il panorama che si apre dalla cima che si affaccia La cima si affaccia sulla Val Pianella con i laghi Zancone e Trona (questo generato da uno sbarramento artificiale); di fronte si ha la conica cima del pizzo di Trona (m 2510). Volgendo lo sguardo a nord si apre lo uno splendido scenario dell'intero gruppo del Masino fino al Monte Disgrazia e, più a destra si distinguono le cime del gruppo del Bernina.
Non ci fidiamo di scendere il versante opposto direttamente in Valpianella, così torniamo sui nostri passi fino a raggiungere il bivio che ci riporta sul sentiero 101 che si percorre (direzione ovest) fino a raggiungere la Bocchetta di Valpinella (m 2208) e, successivamente, la vicina Bocchetta di Trona (m 2224). Questa è la parte più interessante sotto il profilo faunistico, in quanto la zona è luogo di pascolo di un branco di stambecchi con esemplari “anziani” con importanti palchi.
Lasciata l Bocchetta, si prende a scendere la pietraia sul versante destro della valle fino a raggiungere quota 1980, dove si tralascia il sentiero che scende alle limpidissime acque del Lago Zangone, e si prosegue a mezza costa mantenendo per un lungo tratto la quota sotto le pendici del Pizzo di Valtronella e del Pizzo di Mezzodì. A quota m 1900, circa, ci si immette sull’ampio sentiero che proviene dal Lago di Trona, che si percorre fino al Pic, dove si devia decisamente a destra (direzione sud) e si inizia la ripida discesa nel bosco che ci riporterà al parcheggio di Pescegallo (stazione a valle della seggiovia).
METEO. Cielo sereno sul versante valtellinese, nuvoloso su quello bergamasco; vento a livello di brezza; temperatura fresca.
FREQUENTAZIONE: Numerosi escursionisti fino alla Cima di Valpianella. Scarsa sul versante valtellinese.
Tourengänger:
Alberto C.

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