Alla ricerca del selvadego sul confine bergamasco
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Solito incontro mattutino al Bione con gli amici e poi via che si parte... ma oggi non saremo insieme. Li saluto davanti ad un caffé e poi pianifico il mio percorso solitario. Per oggi va cosí. La valtellina divide in due il cielo, a sud nuvoloso e a nord sereno. Potrei andare nella vicina Valmasino ma mi vengono in mente le parole di due amici "tu non ti fidi delle previsioni" e "quando soffia da nord in Valgerola é sempre piú bello". Cosí scelgo le velature persistenti alle poche nubi del 3b... ed eccomi a camminare nella splendida Valtronella. Vedo un cartello con scritto "sentiero dell'Homo Salvadego", lo trovo simpatico e lo seguo. Il luogo é isolato e ombroso. I fischi delle marmotte rimbombano fra le rocce e mi fanno sentire ancora piú estraneo alla valle. Poi su per il canale che presto si restringe e mi sputa fuori in un paradiso, il lago Piazzotti e il Rif. Benigni. Nessuno in giro a parte i gestori. Quasi quasi mi fermo qui e faccio giornata. Giro intorno al lago, faccio una visita alla vicina cima giusto per tirare l'orario di pranzo e rientro nel mio angolino in riva... é riparatissimo dal vento fastidioso del nord e c'é un bel sole caldo. Ma le cose cambiano. Arriva l'artista con una barba che gli arriva alla pancia. Poi la giovane coppia rasta con vestiti larghi e colorati. La rossa porta in braccio il cagnolino perché ha paura che si faccia male. Arriva quella mora con i suoi pantaloncini attillatissmi, pensa di essere la piú figa... e lo é. Poi é la volta delle due carampane, devono urlare al cielo che si stanno avventurando sulla Cima Piazzotti. Ma non sará troppo affollato per essere un paradiso? A me sembra divertente meglio del cinema, non ci si puó certo annoiare... ma dopo caffé e grappa dal rifugio scappo a gambe levate. Capisco che la giornata non puó finire qua e devo fare qualcosa di concreto, quasi come se fosse un lavoro al quale non mi posso sottrarre. Ma stasera c'ho l'immancabile sagra del peperoncino... Devo tornare presto altrimenti guai. Ormai ho perso tempo, se voglio fare qualcosa devo spingere come un turbodiesel. Allora corro giú dal canalino che porta al passo Salmurano. Pemesso permesso... si si... parlo con te ragazza con le adidas... sai che hai le scarpe più azzeccate per questo sentiero? Poi una folla, ma da dove arrivano? Al passo vedo un solco che invita la salita al Salmurano. Lascio cosí l'evidente sentiero 101 per una flebile traccia. Dalla vetta godo lo splendido e di nuovo solitario panorama... ma ora da dove scendo? Da dove sono sceso quest'inverno con gli sci non se ne parla nemmeno, troppo ripido. E poi vorrei raggiungere il lago Pescegallo ma non c'é una minima parvenza di sentiero e la discesa é una pietraia unica. Non proprio il massimo per chi ha fretta. Con il binocolo vedo due ragazzi che stanno salendo fra grossi massi, gli vado incontro. Mi consiglieranno di stare piú basso rispetto al loro cammino xké troppo accidentato. Eccomi finalmente sulle placche, ora mi sembra un'autostrada. Orologio in mano calcolo che ci puó stare anche la visita al bel lago di Verrobbio e lo raggiungo a passo sostenuto. Ora sì che mi sento soddisfatto. Torno al lago Pescegallo e attraverso la diga, poi scendo dal sentiero che porta al posteggio. Bella giornata e buona compagnia... del taciturno ma simpadigo Homo Salvadigo.
Tourengänger:
paolo aaeabe

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