Monte Barzaghino
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Questo inizio di domenica, mi ha dato più di quello che speravo.
Sono sulla "cresta ovest" del Monte Barzaghino, piccola montagna dalle impreviste emozioni.
Partendo da Caslino ho fatto il sentiero "più impegnativo" che lo risale.
Boschi ripidi, catene e roccette e tanta libera felicità!
Ma come è stato?
Procediamo con ordine!
Laggiù nella colata di cemento che un tempo era la "nostra bella Brianza",
proprio dove abito, nel garage dove parcheggio l'auto.
Si! Proprio a lato di quel mobile, c'è un sacco di juta.
Lì dentro, legato e imbavagliato come un salame, impotente e forse svenuto, "riposa Gabrio"!
Nell'alba svanita da non molto, ho compiuto il "ratto" del mio peggior nemico.
Di fianco a lui, inerme e inebetita, giace Fantasia rinchiusa dentro il mio personale vaso di Pandora.
Ne ho bloccato l'uscita con della liscia argilla.
Quante lacrime di coccodrillo dovrà versare Gabrio per liberare e riavere, la sua musa ispiratrice?
Liberatomi di loro posso finalmente tornare a scrivere ciò che voglio!!
Cosa dicevo?
"Questo è un sito di montagna, si parli di quello!
Difficoltà, dislivelli, tempi di percorrenza e chilometraggi, e così sia.
Comiciamo.
Alle 8:05 al posteggio del cimitero di Caslino comincia un nuovo ciclo.
Risalgo via Scirese e poi a destra una ripida stradina in cemento finchè diventa sentiero.
Esso sale con pendenza costante per alcuni tornanti,
a volte in buono stato in altre sommerso dai sassi,
resti di muretti a secco caduti forse a causa dei cinghiali.
Trovo una bandierina rosso/bianca dipinta su di un sasso, forse ho trovato il giusto itinerario.
Mai stato da queste parti, sto esplorando: la mia passione!
Risalgo una cengia un poco esposta con una catena, arrivo ad un bivio.
Ci siamo!
Sono sul sentiero Caslino-Scarenna, proprio dove volevo essere.
Svolto a sinistra in direzione del Barzaghino, meta odierna.
L'itinerario risale il bordo di una evidente parete rocciosa semi-coperta dalla vegetazione che circonda a Nord-Est il paese.
Le difficoltà consistono nell'attraversamento di tratti molto ripidi mediante uno stretto sentierino (in parte ristrutturato), dove a volte è proibito scivolare.
Nei tratti più esposti si ritrovano delle catene.
Le difficoltà non sono mai elevate ma impongono passo sicuro.
Sentiero comunque da evitare in discesa se fangoso.
Scatto le mie solite inutili foto e senza quasi accorgermene arrivo sulla cresta ovest da dove sono arrivato più volte in inverno, salendo a caso senza seguire alcun sentiero.
Fine delle difficoltà.
Il ricordo della prima parte di mattinata si è ricongiunto al mio corpo, proseguiamo insieme.
Seguendo la larga cresta boschiva in quindici minuti (circa) arrivo in vetta.
1:10 di salita sbagliando pure il sentiero poco sopra il paese.
Scendo dalla cresta Nord, costeggiando un bel bosco di abeti, in parte devastato dal brutto tempo.
Vedere tanti tronchi caduti mi fa male al cuore, subisco e proseguo.
Risalita l'anonima Cima del Dosso Mattone piego a Est in direzione della Bocchetta del Frecc.
A metà discesa incrocio un altro sentiero che sale da Caslino.
Alternativa per un diverso giro ad anello oppure (raggiunta una stradina), svoltando a destra e poi a sinistra per una gita più lunga e remunerativa che porta fino al Palanzone.
Oggi il tempo è tiranno, proseguo la discesa.
Arrivo alla bocchetta.
Vorrei svoltare a sinistra e poi subito a destra per raggiungere il bel poggio panoramico della Croce di Pizzallo, ma dico no, tengo la destra e continuo la discesa.
Mi infilo in una valletta, che nonostante la quota e l'esposizione è coperta da una vegetazione alpina.
Il canale in secca si anima improvvisamente con acqua sorgiva.
Attraverso il riale tramite un ponticello, e ridiscendo un tratto esposto con catena.
Lo riattraverso poco sotto (un cavo metallico aiuta in caso di abbondanza d'acqua), e in poco tempo sono al bivio con il già citato sentiero Scarenna-Caslino.
Giro a destra per l'esposto (?) sentiero,
il quale resta costantemente sul bordo della parete rocciosa che parte dalla falesia di Scarenna e raggiunge Caslino.
Si devono superare alcuni torrenti in secca, a volte rocciosi, aiutati dalle solite catene.
Questo tratto a sali-scendi, definito esposto ed impegnativo, non riserva particolari problemi, a patto che venga fatto con terreno asciutto.
Anche qui, chi si aspetta una vegetazione prealpina, può solo rimanere deluso.
Con grande piacere vedo qua e la i miei adorati abeti.
Li ammiro in tutta la loro impettita altezza.
In poco tempo arrivo al bivio col sentiero che risale al Barzaghino:
Il cerchio è chiuso!
Cantando passo il tempo che mi separa dal posteggio e dall'auto.
Penso al ritorno a casa, alla mia famiglia.
Alla fine farò 800 metri di dislivello e 7km di cammino.
Ma quando arrivo al cimitero dove l'auto è parcheggiata, un'amara sorpresa mi aspetta con le braccia aperte:
la mia nuova auto è stata volutamente sporcata con fango e chissà cos'altro!
Mi domando chi puo averlo fatto!
Sento il rumore di un motore che si avvia.
Mi volto di scatto.
Una sidecar è ferma poco più in là.
Poncione e Froloccone con il dito medio alzato tengono teso uno striscione:
"LIBERTA' PER GABRIO!!"
Poncione si siede nella carrozzina.
Froloccone sulla moto dietro al guidatore, una donna attende di partire!
Stesso cappello, stesso vestito della sua foto avatar:
"Emanuela, da te non me la sarei mai aspettato!" Le urlo.
Lei si volta.
"Beh! tutto il male non vien per nuocere!" Mi dico
"Adesso vedrò finalmente che faccia ha!"
Ma quando questa si volta, per la sorpresa, faccio un salto all'indietro!!
Lei non ha volto!!
Niente sopracciglie, occhi, naso e bocca, solo un unico foglio bianco, come lo stesso di Gabrio degli ultimi tempi.
"Ecco perchè in tutte le sue foto è sempre voltata di là!" Mi dico stupito.
Una grassa risata è la sua risposta.
Ingrana la prima, impenna rischiando di perdersi Froloccone e in una nube di fumo sparisce dalla mia vista!!
Doveva essere una bella mattinata, e lo era stata, poi l'imprevisto si è impadronito del tempo,
ha riempito di nubi temporalesche il mio spazio vitale...
..torno a casa...
"...LIBERTA' PER GABRIO!!"
è questo che volevano i miei "tre amici".
avvio l'auto e parto....
....ci penserò su!
Sono sulla "cresta ovest" del Monte Barzaghino, piccola montagna dalle impreviste emozioni.
Partendo da Caslino ho fatto il sentiero "più impegnativo" che lo risale.
Boschi ripidi, catene e roccette e tanta libera felicità!
Ma come è stato?
Procediamo con ordine!
Laggiù nella colata di cemento che un tempo era la "nostra bella Brianza",
proprio dove abito, nel garage dove parcheggio l'auto.
Si! Proprio a lato di quel mobile, c'è un sacco di juta.
Lì dentro, legato e imbavagliato come un salame, impotente e forse svenuto, "riposa Gabrio"!
Nell'alba svanita da non molto, ho compiuto il "ratto" del mio peggior nemico.
Di fianco a lui, inerme e inebetita, giace Fantasia rinchiusa dentro il mio personale vaso di Pandora.
Ne ho bloccato l'uscita con della liscia argilla.
Quante lacrime di coccodrillo dovrà versare Gabrio per liberare e riavere, la sua musa ispiratrice?
Liberatomi di loro posso finalmente tornare a scrivere ciò che voglio!!
Cosa dicevo?
"Questo è un sito di montagna, si parli di quello!
Difficoltà, dislivelli, tempi di percorrenza e chilometraggi, e così sia.
Comiciamo.
Alle 8:05 al posteggio del cimitero di Caslino comincia un nuovo ciclo.
Risalgo via Scirese e poi a destra una ripida stradina in cemento finchè diventa sentiero.
Esso sale con pendenza costante per alcuni tornanti,
a volte in buono stato in altre sommerso dai sassi,
resti di muretti a secco caduti forse a causa dei cinghiali.
Trovo una bandierina rosso/bianca dipinta su di un sasso, forse ho trovato il giusto itinerario.
Mai stato da queste parti, sto esplorando: la mia passione!
Risalgo una cengia un poco esposta con una catena, arrivo ad un bivio.
Ci siamo!
Sono sul sentiero Caslino-Scarenna, proprio dove volevo essere.
Svolto a sinistra in direzione del Barzaghino, meta odierna.
L'itinerario risale il bordo di una evidente parete rocciosa semi-coperta dalla vegetazione che circonda a Nord-Est il paese.
Le difficoltà consistono nell'attraversamento di tratti molto ripidi mediante uno stretto sentierino (in parte ristrutturato), dove a volte è proibito scivolare.
Nei tratti più esposti si ritrovano delle catene.
Le difficoltà non sono mai elevate ma impongono passo sicuro.
Sentiero comunque da evitare in discesa se fangoso.
Scatto le mie solite inutili foto e senza quasi accorgermene arrivo sulla cresta ovest da dove sono arrivato più volte in inverno, salendo a caso senza seguire alcun sentiero.
Fine delle difficoltà.
Il ricordo della prima parte di mattinata si è ricongiunto al mio corpo, proseguiamo insieme.
Seguendo la larga cresta boschiva in quindici minuti (circa) arrivo in vetta.
1:10 di salita sbagliando pure il sentiero poco sopra il paese.
Scendo dalla cresta Nord, costeggiando un bel bosco di abeti, in parte devastato dal brutto tempo.
Vedere tanti tronchi caduti mi fa male al cuore, subisco e proseguo.
Risalita l'anonima Cima del Dosso Mattone piego a Est in direzione della Bocchetta del Frecc.
A metà discesa incrocio un altro sentiero che sale da Caslino.
Alternativa per un diverso giro ad anello oppure (raggiunta una stradina), svoltando a destra e poi a sinistra per una gita più lunga e remunerativa che porta fino al Palanzone.
Oggi il tempo è tiranno, proseguo la discesa.
Arrivo alla bocchetta.
Vorrei svoltare a sinistra e poi subito a destra per raggiungere il bel poggio panoramico della Croce di Pizzallo, ma dico no, tengo la destra e continuo la discesa.
Mi infilo in una valletta, che nonostante la quota e l'esposizione è coperta da una vegetazione alpina.
Il canale in secca si anima improvvisamente con acqua sorgiva.
Attraverso il riale tramite un ponticello, e ridiscendo un tratto esposto con catena.
Lo riattraverso poco sotto (un cavo metallico aiuta in caso di abbondanza d'acqua), e in poco tempo sono al bivio con il già citato sentiero Scarenna-Caslino.
Giro a destra per l'esposto (?) sentiero,
il quale resta costantemente sul bordo della parete rocciosa che parte dalla falesia di Scarenna e raggiunge Caslino.
Si devono superare alcuni torrenti in secca, a volte rocciosi, aiutati dalle solite catene.
Questo tratto a sali-scendi, definito esposto ed impegnativo, non riserva particolari problemi, a patto che venga fatto con terreno asciutto.
Anche qui, chi si aspetta una vegetazione prealpina, può solo rimanere deluso.
Con grande piacere vedo qua e la i miei adorati abeti.
Li ammiro in tutta la loro impettita altezza.
In poco tempo arrivo al bivio col sentiero che risale al Barzaghino:
Il cerchio è chiuso!
Cantando passo il tempo che mi separa dal posteggio e dall'auto.
Penso al ritorno a casa, alla mia famiglia.
Alla fine farò 800 metri di dislivello e 7km di cammino.
Ma quando arrivo al cimitero dove l'auto è parcheggiata, un'amara sorpresa mi aspetta con le braccia aperte:
la mia nuova auto è stata volutamente sporcata con fango e chissà cos'altro!
Mi domando chi puo averlo fatto!
Sento il rumore di un motore che si avvia.
Mi volto di scatto.
Una sidecar è ferma poco più in là.
Poncione e Froloccone con il dito medio alzato tengono teso uno striscione:
"LIBERTA' PER GABRIO!!"
Poncione si siede nella carrozzina.
Froloccone sulla moto dietro al guidatore, una donna attende di partire!
Stesso cappello, stesso vestito della sua foto avatar:
"Emanuela, da te non me la sarei mai aspettato!" Le urlo.
Lei si volta.
"Beh! tutto il male non vien per nuocere!" Mi dico
"Adesso vedrò finalmente che faccia ha!"
Ma quando questa si volta, per la sorpresa, faccio un salto all'indietro!!
Lei non ha volto!!
Niente sopracciglie, occhi, naso e bocca, solo un unico foglio bianco, come lo stesso di Gabrio degli ultimi tempi.
"Ecco perchè in tutte le sue foto è sempre voltata di là!" Mi dico stupito.
Una grassa risata è la sua risposta.
Ingrana la prima, impenna rischiando di perdersi Froloccone e in una nube di fumo sparisce dalla mia vista!!
Doveva essere una bella mattinata, e lo era stata, poi l'imprevisto si è impadronito del tempo,
ha riempito di nubi temporalesche il mio spazio vitale...
..torno a casa...
"...LIBERTA' PER GABRIO!!"
è questo che volevano i miei "tre amici".
avvio l'auto e parto....
....ci penserò su!
Tourengänger:
Gabrio

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