Dosso Mattone, Monte Barzaghino e funghi di terra di Rezzago.


Publiziert von paoloski , 18. Februar 2020 um 15:10.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:16 Februar 2020
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:15
Aufstieg: 480 m
Abstieg: 480 m
Strecke:10,5 Km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Varese, Como Camerlata, Lipomo, Tavernerio, Albavilla, Canzo, Asso, Rezzago. Numerosi parcheggi nei pressi del Municipio e sulla strada che scende al torrente.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Gita ad anello.
Kartennummer:Carta Comunità Montana Triangolo Lariano 1:25000

Io ed Anna abbiamo deciso che oggi andremo a vedere i "funghi di terra" di Rezzago e la "selva castanile" di Enco, poco distante si trova anche il Monte Barzaghino, non una gran cima ma visto che non ci siamo mai stati...
Partiamo con calma e, memori di passate esperienze, facciamo un percorso meno usuale per arrivare ad Asso e da qui alla non distante Rezzago, in effetti passando da Albavilla si risparmiano strada e tempo.
Giunti a Rezzago e calzati gli scarponi ci avviamo seguendo le indicazioni per Enco, dato che esiste la possibilità di compiere un anello al bivio siamo un po' titubanti sulla direzione da prendere, infine decidiamo di compiere il percorso in senso antiorario per cui ci avviamo per una stradina, chiusa al traffico, che dopo un breve strappo diviene piana e con delle belle viste sulla valle sottostante.
Presto avvistiamo i calanchi che danno origine ai funghi di terra. Poco più avanti attraversiamo il torrente Rezzago su un ponte cui segue una salita che con qualche tornante ci fa risalire il versante.
Sul pianoro, in prossimità di una cappella - rifugio l'asfalto termina e la strada si trasforma in una carrareccia lastricata che attraversa la famosa Selva Castanile di Rezzago, una sorta di "giardino" con bellissimi esemplari di castagno numerati: le piante hanno infatti dei proprietari che se ne prendono cura e che ne godono i frutti mentre il terreno è di proprietà comune. Uno "Ius Plantandi" peculiare e di antica data.
In breve arriviamo alla Cascina Enco, il primo agriturismo nato in Provincia di Como. Sono solo le 10,30 ma entriamo per prenotare: fra salire e scendere dal Monte Barzaghino impiegheremo un paio d'ore per cui saremo di ritorno giusti per mettere le gambe sotto il tavolo.
Ripartiamo dalla cascina percorrendo la stradina lastricata che porta alla Bocchetta del Frecc. 
Dalla bocchetta si può salire alla Croce di Pizzallo e, come da indicazioni, al Dosso Mattone ed al Monte Barzaghino. Il primo tratto è decisamente ripido ma in dieci minuti raggiungiamo il Dosso Mattone, sommità insignificante ma estremamente panoramica da cui si gode una vista decisamente bella sulle Grigne, i Corni di Canzo, il Resegone ed i vicini Monte Rai e Cornizzolo.
Oggi è una giornata decisamente poco tersa ma la visione è comunque gratificante.
Proseguiamo la salita, ora la pendenza si fa più dolce ed il sentiero si addentra in una faggeta, il sottobosco è pieno di Helleborus foetidus in fiore, primule, epatiche e pervinche, la primavera è decisamente alle porte nonostante quest'anno l'inverno non si sia ancora praticamente visto.
Arriviamo ad un bivio: vi sono segnavia sia sul sentiero di sinistra sia su quello che prosegue, le indicazioni per il Barzaghino però consigliano di seguire il sentiero di sinistra che taglia il versante.
Il percorso attraversa una pecceta decisamente disastrata: vi sono decine di alberi schiantati a terra , quelli lungo il sentiero sono stati comunque tagliati e non vi sono difficoltà nel percorrerlo.
Arriviamo in cresta, ancora pochi metri e siamo in vista della sommità del Monte Barzaghino. Qui, come sul Dosso Mattone, vi è un tavolo con due panche, il panorama dovrebbe aprirsi sui sottostanti laghi di Pusiano e di Alserio, dovrebbe perché in realtà la foschia è tanto densa che a malapena si intravvedono.
Un cartello indica la prosecuzione del sentiero per la sottostante Caslino d'Erba avvertendo però trattarsi di un sentiero pericoloso di difficoltà EEA. In effetti al di sopra di Caslino c'è una bastionata verticale che taglia il versante meridionale del Monte Barzaghino e le rocce non appaiono molto solide.
Mangiamo un po' di cioccolato, beviamo un po' d'acqua e ripartiamo. Questa volta non prendiamo il sentiero che taglia il versante ma seguiamo quello di cresta che ci porta in cima al Monte Freddo, una semplice elevazione sulla linea di cresta, da cui girando a destra si torna al bivio. In breve siamo di nuovo al Dosso Mattone, incontriamo diverse persone che stanno salendo, raggiungiamo la Bocchetta del Frecc ed alle 12,30 precise siamo ad Enco.
Il pranzo supera le nostre aspettative: ottimo ma decisamente luculliano, almeno per noi che siamo abituati a mangiare molto meno. 
Alle due ripartiamo: dobbiamo ancora vedere i famosi funghi di terra. Riattraversiamo la selva castanile fino ad incrociare un sentiero, chiaramente indicato,  che si diparte sulla destra. Scendiamo fra i castagni fino ad arrivare sul ciglio di una valletta scoscesa, il sentiero scende ripido, vi sono gradini ed un corrimano di legno e subito vediamo il primo fungo: ha delle dimensioni ragguardevoli, un pinnacolo di terra sovrastato da un enorme macigno granitico.
Proseguiamo fino a giungere ad un cartello indicante una deviazione in salita per vedere gli altri funghi, pochi metri ed ecco un nuovo fungo, ne esisteva un terzo ma è crollato qualche anno fa, poco lontano però ne sta sorgendo un altro: il calanco, resto dell'antica morena glaciale, si sta dilavando intorno ad un altro masso creando una colonna che è già alta un paio di metri.
Riprendiamo la discesa, il bosco è disseminato di massi erratici di grandi dimensioni, uno si trova alle spalle della chiesetta della Valle dei Morti, qui sorgeva infatti il lazzaretto, l'affresco della Vergine è affiancato da un paio di scheletri. La chiesa seicentesca è stata comunque costruita su un edificio medioevale preesistente. Attraversiamo il torrente e risaliamo verso il centro di Rezzago, di fianco ci sono campi ed edifici agricoli con pecore e galline.
Attraversiamo il paese, che a giudicare dalle condizioni deve avere avuto una serie di buone amministrazioni, in direzione di un altro gioiello di Rezzago: la chiesa romanica dei Santi Cosma e Damiano, semplice ma con uno dei campanili più belli della zona. Naturalmente è chiusa, in realtà i siti web la darebbero aperta ma abbiamo già constatato in altre occasioni che la loro affidabilità è praticamente nulla.
Qualche foto e ritorniamo alla nostra auto parcheggiata poco lontano.

Breve gita, senza alcuna difficoltà in luoghi a noi sconosciuti, le difficoltà non superano il T2 ed i sentieri sono perfettamente segnalati. La selva castanile di Enco è veramente magnifica e vale veramente la pena di essere vista. I funghi di terra sono pochi ma belli.
Nonostante la scarsa visibilità odierna il panorama dal Monte Barzaghino e, soprattutto, dal Dosso Mattone è decisamente di prim'ordine.
L'agriturismo Enco si contraddistingue per l'ospitalità, la cordialità e la buona cucina. 

Tourengänger: paoloski, annna
Communities: Hikr in italiano


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