Chüebodengletscher e Cima Sud Cassina Baggio 2815 m - Polo Nord made in Switzerland
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Gli iceberg, cattedrali senza religione dell’inverno eterno.
Henri Michaux
Henri Michaux

Da tempo vedevo in ogni dove fotografie del Gerenpass e dei meravigliosi iceberg che quest'anno, complice un fenomeno non comune, si sono formati al confine tra il laghetto a mezzaluna ed il Chüebodengletscher, sucitando in me come in molti altri ovviamente il desiderio di andare a vederli dal vivo.
Dopo alcuni finesettimana impegnati a fare immersioni nei nostri laghi (l'inverno è il periodo migliore per immergersi alle nostre latitudini), e complice una combinazione favorevole degli impegni famigliari che ci vedrà occupati unicamente per il pranzo di Pasquetta, ci ritroviamo con la domenica di Pasqua libera.
Quale migliore occasione dunque? La meteo è dalla nostra e, fiduciosi che oltretutto in un giorno festivo come Pasqua ci sarà sicuramente meno gente del solito, ci dirigiamo quindi in val Bedretto per la nostra escursione.
Il percorso, essendo una grande classica, non ha bisogno di tante spiegazioni: da All'Acqua si sale fino alla Capanna Piansecco e poi da li innumerevoli tracce sono presenti a condurre in direzione NE verso il Gerenpass, che dal basso sembra un'imponente diga bianca stagliata contro il cielo, 700 metri più in alto di noi. Grosse difficoltà non ce ne sono, se non quella di avere una buona condizione fisica visto il dislivello e le pendenze.
La neve, complice il lieve l'abbassamento di temperatura, tiene bene e decidiamo di utilizzare i ramponi invece delle ciaspole per la salita, le quali alla fine rimarranno attaccate allo zaino per tutto il tempo. Attorno a quota 2400, nell'anfiteatro naturale che si para davanti a noi, godiamo appieno della potenza e bellezza delle guglie aguzze sul versante Ovest del Poncione di Cassina Baggio.

Una volta scollinati al Gerenpass il pasesaggio è surreale e straordinariamente silenzioso. Siamo soli. Ero già stata quassù durante la salita al mio primo 3000, il Chüebodenhorn, ed anche allora mi aveva affascinato molto, ma ora, completamente sommerso da neve e ghiaccio, è a dir poco unico. Là in mezzo, tra ghiacciaio e laghetto, sorgono gli iceberg, che immobili ed austeri sembrano attenderci: man mano che ci avviciniamo diventano sempre più imponenti, ed una volta attorno ad essi ci perdiamo estasiati ad ammirarli.

Due ciaspolatori sopraggiungono dal Vallese, chiediamo loro la cortesia di una foto e poi andiamo a sostare ed a rifocillarci su una delle due ampie roccie che segnano l'arrivo al passo: un pranzo di Pasqua alternativo, ma più che mai gustoso.
Dopo aver mangiato decidiamo che una giornata così bella non può non essere sfruttata ancora un pochino, calziamo dunque nuovamente i ramponi e ci dirigiamo verso la Cima Sud del Cassina Baggio per godere della vista sul ghiacciaio e sugli iceberg dall'alto, nonchè ovviamente su tutte le vette la attorno, che come sempre offrono uno spettacolo stupendo. Anche questa parte di ascesa non presenta particolari difficoltà.
Rientro per la medesima via dell'andata con condizioni ancora buone malgrado sia pomeriggio inoltrato e che ci consentono dunque di scendere agilmente.
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