Poncione di Cassina Baggio, Cima 2815 m - Skitour
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Aspetto con una certa trepidazione il venerdì sera, quando pubblicheranno il “Bollettino valanghe” per sabato. Ho un piano A in caso di pericolo non superiore al grado 2 e un piano B per un pericolo da marcato a forte.
Dopo le 17:00 appare il bollettino: il grado di pericolo si è abbassato a “moderato”, evviva! Scelgo il piano A, che prevede la classica salita al Gerenpass E, in Val Bedretto.
Inizio dell’escursione: ore 7:45
Fine dell’escursione: ore 12:40
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1033 hPa
Temperatura alla partenza da All’Acqua: -0,5°C
Isoterma di 0°C, ore 9.00: 2000 m
Temperatura al rientro ad All’Acqua: 12°C
Sorgere del sole: 6.54
Tramonto del sole: 18.19
Parto da casa alle 5:55 con una splendida luna visibile al 97%. Il pensiero corre all’amica di Hikr.org Uschi: chissà quante belle fotografie del nostro satellite ci regalerà oggi.
Dopo sette consecutive gite nel Canton Grigioni, ritorno in Ticino.
L’escursione inizia dietro il Ristorante All’Acqua alle 7:45. Mi precede un gruppetto di tre sciatori provenienti dal Canton Svitto. Sono numerose oggi le auto arrivate d’oltre Gottardo e dalla Germania. Le condizioni meteorologiche sono sicuramente favorevoli, per contro la neve è in buona parte ventata e gelata, tanto da porre problemi di tenuta in diversi tratti del percorso. In due occasioni, dopo aver rischiato di perdere uno sci, mi decido a montare i rampanti.
Scelgo il percorso nel bosco, sfruttando una traccia di racchette. La neve è cosparsa di licheni e ramoscelli, che inevitabilmente sporcano e intaccano le pelli: pazienza! Alle 8:14 il sole comincia ad illuminare il versante sotto il rifugio, addolcendo un pochino la traccia.
Dopo un’ora di cammino raggiungo la Capanna Piansecco del CAS (1982 m). In pochi minuti arrivano numerosi sciescursionisti, che in breve si sparpagliano sui versanti delle diverse cime della zona. Dal fondo del grande catino glaciale dell’Alpe di Rotondo comincia la salita seria. La crosta ventata e gelata pone non pochi problemi di tenuta; non mi ricordo di aver avuto difficoltà tecniche in questa salita. Una signora scivola a valle per qualche metro; si decide allora a montare i rampanti. Io indugio e resisto ancora per un centinaio di metri, rischiando anche di perdere uno sci in un tratto molto ripido, poi faccio altrettanto. La salita è a gradoni; ai “muri” seguono terrazzi più dolci, che permettono di riprendere fiato, prima di affrontare l’ultima erta, il muro per eccellenza, sotto il Gerenpass, di circa 700 m di lunghezza per un dislivello di 300. Mi raggiungono due simpatici brianzoli, intenzionati a salire il Canale della Fiamma. Hanno ramponi e piccozza e le condizioni sembrerebbero favorevoli. Mi chiedono informazioni sull’imbocco del canale. In effetti è visibile solo a partire da metà salita, da circa 2550 m di quota.
Poco prima di raggiungere il ghiacciaio vengo investito da forti raffiche di vento (ca. 35 km/h); devo indossare la giacca a vento.
Dai 2600 m di quota il terreno spiana; attraverso un terrazzo ai piedi del ghiacciaio, poi percorro un largo canale che precede il lago proglaciale (2671 m). Qui la neve è cosparsa di sabbia e qua e là affiorano delle rocce. Dopo circa 3 h e 15 min dalla partenza raggiungo così il Gerenpass E (2683 m), uno dei luoghi più suggestivi del Canton Ticino. È un crocevia: a destra si sale verso il fantastico Chüebodenhorn (3070 m), valicando il passo si entra nella Gerental, che scende fino a Oberwald, a sinistra si attraversa il Chüebodengletscher, dal quale si possono raggiungere le diverse cime del Poncione di Cassina Baggio (2860 m), il Passo di Maniò (2713 m) nonché il Poncione di Maniò (2925 m).
Svolto a sinistra e continuo senza una meta precisa sul ghiacciaio, che tante volte ho ammirato in estate, ma mai in inverno.

Poncione di Cassina Baggio
A sinistra vedo la sella dove termina il Canale della Fiamma. Dopo pochi minuti appare sulla sua bocchetta il primo dei due escursionisti che l’hanno risalito con i ramponi. A sud noto un’altra sella, che sembrerebbe più dolce: sarà la mia meta odierna. Continuo quindi sul pianeggiante ghiacciaio puntando a quella che si chiama Cima 2814 m del Poncione di Cassina Baggio. Raggiunta la panoramica sella, a 2795 m, decido di spellare; la cima è a una ventina di m di distanza, ma non mi sembra sufficientemente significativa per doverla toccare a tutti i costi. Nel frattempo, i due alpinisti del Canale della Fiamma stanno percorrendo in diagonale il versante nord della catena e mi si stanno avvicinando. Grande la loro soddisfazione per essere riusciti nell’impresa, che a differenza di quando viene organizzata la gara internazionale di scialpinismo Tris Rotondo, non è né tracciata né provvista di un corrimano di corda.
La discesa sul muro del Gerenpass è fantastica: sembra di sciare su una pista battuta. La goduria continua fino alla piana ad ovest della Capanna Piansecco. A quote inferiori, la temperatura elevata ha trasformato la neve rendendola pesante e difficile da sciare.
Ci ritroviamo tutti sulla terrazza del ristorante a goderci il bel sole primaverile davanti ad un bicchiere di birra. Rievochiamo le esperienze vissute e le cime raggiunte: l’Helgenhorn, il Poncione Val Piana, il Chüebodenhorn, il Canale della Fiamma e … la Cima 2814 del Poncione di Cassina Baggio.
Tempi di percorrenza:
Ospizio All’Acqua (1614 m) – Capanna Piansecco (1982 m): 1 h
Capanna Piansecco (1982 m) – Gerenpass E (2683 m): 2 h 15 min
Gerenpass E (2683 m) – Poncione di Cassina Baggio (2814 m): 25 min
Tempo totale: 4:55 h
Salita: 3 h 40 min
Dislivello in salita: 1200 m
Sviluppo complessivo: 10,6 km
Difficoltà: PD
SLF: 2 (moderato)
Copertura della rete cellulare: discreta.
Libro di vetta: no.
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