Val Fredda, Chiusarella, Cima Gallina.

In Val Fredda vi andai quattro anni fa con Patrizia, da allora, per una ragione o per l'altra, non vi ho più rimesso piede, stamane decido di tornarvi. Raggiungo il crinale dello Sgarbazz, anche oggi cerco invano il sentiero che percorsi anni fa per recarmi al Buco dell'Alabastro, ma ormai questi è con tutta evidenza stato inghiottito da anni di incuria, desisto e prendo il sentiero che risale il crinale, anche oggi fra migliaia di Ellebori fioriti, un grosso cinghiale sembra aspettarmi ad una curva ma, per fortuna, quando giungo ad una decina di metri decide di avermi osservato abbastanza e si immerge rumorosamente nel bosco. Più o meno a metà salita, devio a destra per il sentiero che passa sotto le pendici del versante Sud Est dello Sgarbazz, il sentiero nel tratto iniziale è ancora ben segnato, più oltre alberi, rami caduti e molti rovi ingombrano il passaggio ma si riesce comunque a passare. Tre cinghiali attraversano il sentiero dinanzi a me e si allontanano senza degnarmi di uno sguardo, proseguo ma quando arrivo all'impluvio sono costretto a fermarmi: già quando venni con Patrizia il superamento del riale non era stato semplice ma oggi neve e pioggia hanno trasformato il passaggio in una sorta di scivolo inclinato di fango adducente ad un notevole salto...potrei cercare di superare l'impluvio più in alto ma da lì arriva un gran grufolamento... di reincontrare dei cinghiali mi è passata la voglia per cui decido di fare dietro front e tornare sui miei passi per puntare alla cima del Chiusarella, quanto meno, vista la giornata soleggiata, potrò godermi la vista delle montagne innevate.
Finora percorrendo questo versante non ho incontrato nessuno, poco prima di raggiungere la Strada Militare ecco quattro MTBiker in discesa, in cima al Chiusarella il consueto assembramento di escursionisti saliti per il percorso più facile e meno remunerativo. Quattro foto e discendo per il versante Nord per poi raggiungere la Cima Gallina.
È ora di rientrare, prendo il Sentiero delle Roccette, sul crinale fra Val Pissavacca e Valle Pedana della Madonna e rientro passando dal rudere e dalle Sorgenti Pietrificanti, non è il percorso più diretto ma è quello dove sono sicuro di non incontrare tratti fangosi.

È un peccato che tanti sentieri del massiccio Martica - Chiusarella siano stati abbandonati, il bosco ed i rovi hanno fagocitato tanti prati aridi e di tante schiarite non vi è più traccia togliendo spazio alla biodiversità ed impedendo ai caprioli di trovare nutrimento costringendoli ad avvicinarsi sempre più alle abitazioni ed agli orti. È un vecchio discorso: vi sono tante evidenze botaniche e geologiche che potrebbero essere valorizzate con una segnaletica meno inadeguata ed una manutenzione dei sentieri più differenziata ma si preferisce far si che gli escursionisti le ignorino e si accontentino del panorama del Chiusarella.