Sasso della Gallina (1630 m) – Micro ramponi


Publiziert von siso , 20. Januar 2021 um 21:35.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Sottoceneri
Tour Datum:19 Januar 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Tamaro-Lema   CH-TI   I 
Zeitbedarf: 6:45
Aufstieg: 1049 m
Strecke:Vezio, parcheggio comunale (750 m) – Ponte Busgnone (763 m) – Alpe di Coransù (1130 m) – Alpe Agario (1495 m) – Passo d'Agario (1552 m) – Monte Pòla (1741 m) – Sasso della Gallina (1630 m).
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A2 – uscita Lugano Nord – Manno – Gravesano – Arosio – Mugena – Vezio.
Unterkunftmöglichkeiten:Albergo “Il Castagno”, Mugena.
Kartennummer:C.N.S. No. 1333 – Tesserete - 1:25000

Bella camminata nell’Alto Malcantone su neve battuta o portante, con l’importante aiuto dei ramponcini. In pratica, ho portato a spasso le racchette da neve.

Il toponimo Sasso della Gallina si riferisce forse alla pernice di monte; in alcuni dialetti ticinesi, ‘galineta’ significa infatti pernice di monte, in altri quaglia o, ancora, francolino di monte.

 

Inizio dell’escursione: ore 8:30

Fine dell’escursione: ore 13:30

Temperatura alla partenza: -2°C

Temperatura al rientro: 9°C

Isoterma di 0°C, ore 9.00: 1100m

Pressione atmosferica, ore 9.00: 1025 hPa

Temperatura al rientro: 3°C

Velocità media del vento: 5 km/h

Sorgere del sole: 7.59

Tramonto del sole: 17.11

 

Sveglia alle 6:20, partenza da casa alle 7:25, arrivo a Vezio alle 8:10, dopo 32,0 km d’auto.

Parcheggiata la macchina al posteggio comunale nel nucleo di “Vesc”, alle 8:30 mi incammino verso il Ponte Busgnone (763 m), distante 440 m. Alla sua estremità occidentale inizia la sterrata alpestre, che si sviluppa sul versante orografico destro della Magliasina.

Raggiunta la Grà, il metato, applico i micro ramponi. Si rivelano subito molto utili per le condizioni odierne: nella prima parte mi danno sicurezza sulle placche di ghiaccio e di neve rigelata, più in alto, sul sentiero battuto dai racchettisti e dagli sciatori mi permettono di avanzare comodamente, con una buona presa, senza scivolare. Nella lunga traversa soleggiata ai piedi del Monte Magno si dimostrano quasi indispensabili, dato che il versante è molto ripido e coperto da neve dura. Valuto che la loro efficacia sia superiore a quella delle ciaspole, per cui continuo con questo assetto.

È una giornata fantastica, senza vento, con un cielo terso. La regolarità del passo invita a filosofare, poi, improvvisamente, vengo strappato dai miei pensieri. Sul versante orientale del Monte Magno scorgo due sciatori che stanno raggiungendo la vetta. Non avevo considerato questa possibilità. Oggi le condizioni sarebbero state propizie anche per un’escursione con le pelli di foca; buon per loro!

Alle undici pervengo al Passo d’Agario (1552 m). Scambio qualche parola con la coppia di sciatori, nel frattempo scesi dal Monte Magno. Si stupiscono perché do degli ordini vocali alla mia action cam.

La prossima meta è il Monte Pòla (1741 m), novecento metri di sviluppo, per un dislivello di centonovanta. Anche su questa ampia dorsale posso salire senza problemi con i ramponcini. Il panorama è incantevole e l’assenza di vento rende la passeggiata molto appagante. Sulla cupola del Pòla sorseggio lentamente una tazza di tè e mi lascio incantare dall’aspra bellezza del paesaggio imbiancato. Fatta eccezione per i due sciatori diretti al Monte Gradiccioli, a perdita d’occhio non c’è anima viva. A nord lo sguardo incontra il Monte Tamaro (1962 m), in inverno sicuramente poco frequentato. La mia meta è ad ovest, per raggiungerla devo scendere lungo la linea di confine, perdendo 130 m di quota. La piacevole crosta di neve prodotta dal vento mi permette di continuare anche qui con i micro ramponi, senza rischiare la scivolata. Dal colletto sopra la Capanna Merigetto, mi rimane una breve salitella fino al cippo di confine 15, corrispondente al Sasso della Gallina (1630 m).


                                          Sasso della Gallina (1630 m)

Devo ammettere che la scelta di questa altura quale meta della gita è dovuta al curioso toponimo che le è stato attribuito. Al di là di questo aspetto, la deviazione dal classico itinerario estivo Lema – Tamaro mi ha permesso di individuare da vicino una capanna che non ho ancora raggiunto e di vedere con una diversa prospettiva il Gradiccioli e il Tamaro.

La risalita al Monte Pòla per la seconda volta in pochi minuti non mi pesa affatto, grazie all’ottima visibilità e alla crosta portante.

 

Il Sasso della Gallina è un’altura che si affaccia sull’alta Valle Veddasca a meno di due chilometri in linea d’aria da Monteviasco. In inverno, con buone condizioni d’innevamento, può essere una gradevole meta per racchettisti o per escursionisti ramponati.

 

Tempo totale: 6 h 45 min

Tempo di salita: 3 h 25 min

Tempi parziali

Vezio (750 m) – Alpe di Coransù (1130 m): 1 h 15 min

Alpe di Coransù (1130 m) – Passo d’Agario (1552 m): 1 h 22 min

Passo d’Agario (1552 m) – Monte Pòla (1741 m): 30 min

Monte Pòla (1741 m) – Sasso della Gallina (1630 m): 16 min

Risalita: 1049 m

Sviluppo complessivo: 15,0 km

Difficoltà: T3

SLF: 2 (moderato)

Libro di vetta: no

Coordinate casermetta Alpe Agario: 709'920 / 102'806

Copertura della rete cellulare: buona

Materiale utilizzato: micro ramponi, bastoni telescopici, ARTVA.

Tourengänger: siso


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Kommentare (2)


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GIBI hat gesagt:
Gesendet am 21. Januar 2021 um 16:26
Nonostante la buona conoscenza della zona sia salendo da Vezio, Arosio o anche Monteviasco e la convinzione in passato di essere arrivato anche lì non lo conoscevo proprio ( o almeno di nome ) questo Sasso della Gallina ed è solo grazie a te e alla tua preziosa ricerca di informazioni sui luoghi che frequenti che scopro e mi appassiono a questi curiosi toponimi !

Ciao ... e grazie
Giorgio

siso hat gesagt: RE:
Gesendet am 21. Januar 2021 um 20:23
Ciao Giorgio!
In effetti sono molto interessato alla toponomastica, materia comunque complessa, che vede spesso i linguisti stessi in disaccordo sull'etimologia di alcuni nomi. Divergenze comprensibili, se si pensa alle tante forme dialettali presenti nel territorio, che hanno influenzato i nomi dei luoghi, delle montagne, dei fiumi, dei terreni e dei boschi.
A presto,
siso.


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