Prà dell'Oro


Publiziert von cai56 , 22. Oktober 2020 um 17:10. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:18 Oktober 2020
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 6:00
Aufstieg: 1205 m
Abstieg: 1206 m
Strecke:Circolare 17,33 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Milano lungo la statale 36 oppure da Como lungo la statale "Regina" si raggiunge il Ponte del Passo che attraversa la Mera ai limiti fra Alto Lario e Lago di Mezzola. Parcheggio presso il ponte, lato Valchiavenna.

Gita di esplorazione sul versante trascurato del Monte Berlinghera, appena più a sud della vasta area rocciosa del Balzun (o Cima delle Dune) dove si trovano numerose vie d'arrampicata (l'unica molto frequentata è la nota "Marmotta in Placca"). Il percorso è ben distinguibile - addirittura passato col decespugliatore -  finchè si incontrano i bolli rossi che guidano fino ai tralicci della linea elettrica; poi ci si deve affidare ai minimi residui dell'antica  - e complessa - viabilità locale, ma i danni dell'incendio di 2 o 3 anni fa e talora delle attività di spegnimento hanno certamente peggiorato la situazione. Facendo riferimento alla relazione  https://sites.google.com/site/itineralp/relazioni/berlinghera
siamo arrivati senza grosse difficoltà fino al meraviglioso Prà dell'Oro, ma da qui le pur esaurienti spiegazioni per salire all'Alpe Derscen (che avevo già raggiunto in passato per altra via  http://www.inalto.org/it/relazioni/escursionismo/alpe_di_pero) 
si rivelano vane per superare un avvallamento franoso, spinoso e invaso da alberi bruciati crollati a terra.
Il proseguimento per il ritorno è avvenuto "avventurosamente" collegando i numerosi  tratti residui di sentiero alle preponderanti - ma sempre logiche - tracce animali fino a potersi collegare alla rete di piste forestali diramantesi dalla strada Gera Lario - S.Bartolomeo, dove si incrocia la Via dei Monti Lariani.


Dopo aver attraversato il Ponte del Passo mediante la nuova passerella a sbalzo, si imbocca la strada per Albonico abbandonandola però subito al primo tornante; si segue la sterrata che sale fra nuove abitazioni tenendosi a monte della carrozzabile per Dascio e, percorrendo terrazzamenti coltivati ad ulivo, ci si porta verso il piccolo paese. Stiamo percorrendo il primo tratto della Via Francisca, strada medioevale che si poneva come proseguimento della Via Regina in Valchiavenna in direzione del Passo del San Bernardino: attualmente qui è del tutto rimaneggiata e percorre a saliscendi le rive della Mera attraverso la fitta vegetazione di un ripido versante roccioso. Raggiunta Dascio, ci si mantiene nella parte alta della frazione seguendo le indicazioni per il tempietto di S.Fedelino; la mulattiera sale quindi al poggio panoramico del Sasso di Dascio, da cui si può osservare nel miglior modo possibile l'estensione delle paludi dei Piani di Spagna, poi si addentra nuovamente nel bosco. Dopo breve tratto, alla confluenza in una strada asfaltata presso un tornante, se ne imbocca il ramo in salita e, mediante anche un paio di scorciatoie, si raggiunge Albonico nelle vicinanze del cimitero; si attraversa fra le abitazioni andando a salire verso sinistra (segnali) per raggiungere la sterrata che, percorrendo con qualche tornante una umida valletta, si dirige agli Stagni di Peschiera. Senza raggiungere il bacino principale, all'inizio della conca glaciale in località "Il Forno", si trova il parcheggio per gli arrampicatori che si dedicano a "Marmotta in Placca": all'angolo sinistro dello slargo erboso prende inizio il sentiero che ci interessa; inizialmente sale nel castagneto lungo una valletta ripida e terrosa, poi si porta in traverso a sinistra fino al terrazzo della chiesetta degli alpini. In modo assai incoraggiante la bollatura rossa e la pulizia del sentiero proseguono per un altro tratto verso sud, ma purtroppo terminano alla base di due tralicci della linea elettrica: da qui la traccia si addentra in una plaga di felci per poi ritrovare i resti di muri a secco di un'antica mulattiera in un'area devastata da un incendio; rami bruciati ovunque, tronchi anneriti ad altezza d'uomo e rovi che stanno prendendo l'esclusiva nel sottobosco: la direzione si riesce a mantenere portandosi a vista da un rudere all'altro delle numerose baite che popolavano queste selve. Alcuni esemplari di castagno fra i più imponenti sono individuati da targhette che ne ipotizzano l'età plurisecolare: sono tutti ben distanziati e collocati in tratti pianeggianti a testimonianza dell'attenzione che veniva prestata un tempo alla silvicoltura da alimentazione. Scesi ad attraversare un piccolo torrente con l'aiuto di un enorme nuovissimo cavo passamano, se ne risale l'altra riva tramite una cengetta parzialmente scavata nella roccia (tratto franoso ed instabile) e si prosegue la salita lungo flebili tracce fino ad intravedere la luminosità di una vicina radura: siamo al Prà dell'Oro, dove numerosi ruderi di baite sparse rimangono su di un pendio assediato da una vegetazione non più controllata da decenni; l'alpeggio è molto antico e su di una pioda si riconoscono le incisioni di una croce e dell'anno 1763. Come detto nell'introduzione, qui non troviamo come proseguire: si intuisce il punto di passaggio, ma è troppo disagevole; tentiamo di aggirare da più in alto, ma il terreno è solo roccia e rovi. Non resta che proseguire tentando di raggiungere la non lontana zona di S.Bartolomeo. La progressione non è spesso del tutto agevole sul terreno cespuglioso, ma molti sentieri di animali che seguiamo sempre in discesa o verso sinistra agevolano il passaggio; qua e là si attraversano antiche frane di pietrame e talora si incontrano evidenti segni - muretti e gradini - di origine umana: da ultimo si incrocia un buon sentiero che in breve conduce ad una pista forestale nei pressi di una baita abitata. Seguiamo la carrozzabile fino a Peledo, dove si incontrano i segnali (sentiero 4) dell'ultima tappa della Via dei Monti Lariani; la discesa avviene comodamente attraverso una serie di vallette boscose seguendo le indicazioni per Sòrico. Nei pressi di Bugiallo proseguiamo lungo una ripida e velocissima gradinata acciottolata che, oltrepassato Dolo, si avvicina alla chiesa di S.Miro, dando la possibilità - ad un bivio - di deviare verso nord in direzione del Ponte del Passo; dopo un breve spostamento si confluisce nella carrozzabile asfaltata per Albonico: seguendola in discesa per alcune centinaia di metri si ritorna al Ponte.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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