Monte San Primo (1686 m)
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Da molto tempo i suoceri, anche loro amanti della montagna, desideravano fare un'escursione insieme a noi.
Ecco giunto il momento, non dei migliori viste le previsioni meteo che danno coperto in tutto il nord Italia.
Spetta a noi la scelta di una cima che abbia le seguenti due caratteristiche: "poco" dislivello e vicino a casa. La scelta ricade sul Monte San Primo dove Natalina e Giancarlo non sono mai stati.
Lasciamo l'auto alla Colma di Sormano, oggi particolarmente viva non solo per i numerosi ciclisti ma per un raduno di auto d'epoca. Risaliamo il pendio erboso alle spalle del bar. Ci addentriamo in un bosco che rinomineremo il bosco delle amanite, dato dalla numerosità di questi funghi. Sbuchiamo sulla strada sterrata, che solamente dopo un lungo tratto in piano, passando per l'Alpe Spessola, inizia a salire per il Monte San Primo con una iniziale serie di larghi tornanti. Tantissime persone stanno salendo o scendendo, ignari, come noi, del cielo grigio e cupo. Un traverso che termina con una ripida ma breve salita ci porta alla croce di vetta.
Come sapevamo, il panorama non sarebbe stato di certo il premio di arrivo!
Dopo una pausa mangereccia e prima di infreddolirci troppo, ci rimettiamo in cammino. Mentre percorriamo il traverso poco sotto la cima le nubi si scostano ed i raggi del sole iniziano a scaldare e dare luce al paesaggio. Valutiamo le possibili vie alternative di discesa e quella che pare più dolce, escludendo quella già percorsa, passa dall'Alpe di Terrabiotta. La si raggiunge svoltando a destra una volta raggiunta l'Alpe Spessola. All'Alpe Terrabiotta la spiacevole sorpresa della strada asfaltata che conduce fino la strada principale che riporta alla colma. La tranquillità di questa strada e la vegetazione circostante non rendono la discesa tanto spiacevole come immaginato. Un'ultima risalita, sempre su asfalto, ci conduce al punto di partenza.
Ecco giunto il momento, non dei migliori viste le previsioni meteo che danno coperto in tutto il nord Italia.
Spetta a noi la scelta di una cima che abbia le seguenti due caratteristiche: "poco" dislivello e vicino a casa. La scelta ricade sul Monte San Primo dove Natalina e Giancarlo non sono mai stati.
Lasciamo l'auto alla Colma di Sormano, oggi particolarmente viva non solo per i numerosi ciclisti ma per un raduno di auto d'epoca. Risaliamo il pendio erboso alle spalle del bar. Ci addentriamo in un bosco che rinomineremo il bosco delle amanite, dato dalla numerosità di questi funghi. Sbuchiamo sulla strada sterrata, che solamente dopo un lungo tratto in piano, passando per l'Alpe Spessola, inizia a salire per il Monte San Primo con una iniziale serie di larghi tornanti. Tantissime persone stanno salendo o scendendo, ignari, come noi, del cielo grigio e cupo. Un traverso che termina con una ripida ma breve salita ci porta alla croce di vetta.
Come sapevamo, il panorama non sarebbe stato di certo il premio di arrivo!
Dopo una pausa mangereccia e prima di infreddolirci troppo, ci rimettiamo in cammino. Mentre percorriamo il traverso poco sotto la cima le nubi si scostano ed i raggi del sole iniziano a scaldare e dare luce al paesaggio. Valutiamo le possibili vie alternative di discesa e quella che pare più dolce, escludendo quella già percorsa, passa dall'Alpe di Terrabiotta. La si raggiunge svoltando a destra una volta raggiunta l'Alpe Spessola. All'Alpe Terrabiotta la spiacevole sorpresa della strada asfaltata che conduce fino la strada principale che riporta alla colma. La tranquillità di questa strada e la vegetazione circostante non rendono la discesa tanto spiacevole come immaginato. Un'ultima risalita, sempre su asfalto, ci conduce al punto di partenza.
Tourengänger:
martynred

Communities: Hikr in italiano
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