Gaggio da Moleno
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Dopo la salita al Pizzo di Claro, ho deciso di esplorare la sponda opposta del Ticino, partendo così da Moleno.
Per la decisione dell'itinerario ho preso spunto da questo report
Gaggio (m.2267) dalla Val Moleno di
Poncione
Parto presto da Moleno: purtroppo mi posso dimenticare le temperature "fresche" della settimana precedente, vengo subito accolto da un'afa pazzesca che mi farà sudare non poco; secondo il Corriere del Ticino, ho beccato la "Notte di settembre più calda degli ultimi 150 anni": che fortuna !!
L'ambiente è più selvaggio e meno frequentato del previsto, per tutta la prima parte dell'escursione incontrerò solamente un cacciatore. Sbaglio anche percorso un paio di volte, i segni biancorossi sono a volte sbiaditi e sono presenti tronchi e rami che rendono meno evidente il sentiero.
Arrivato all'Alpe di Gariss la fatica si fa sentire: per fortuna sia qui che all'Alpe di Lai trovo una fonte d'acqua.
Qui è necessario superare alcuni prati con vegetazione alta: attenzione alle zecche!!
Da qui in poi la difficoltà aumenta poichè è necessario affrontare alcuni ripidi canalini, resi infidi dalle pietre bagnate e dai rododendri: in queste condizioni di bagnato non mi azzarderei ad affrontare lo stesso percorso in discesa.
Arrivato all'Alpe Cusale inizia la ripida salita verso la Bocchetta d'Albagno: tutto questo bagnato mi fa faticare non poco, nonostante le mie fidate Salomon X Ultra 3 GTX mi sembra di avere "le gomme lisce", mi chiedo se avrò le forze per salire fino al Gaggio come da programma.
Verso la fine della salita una capra mi tiene compagnia, belando più volte, come se volesse incoraggiarmi.
Finalmente supero la bocchetta: che soddisfazione!
Da qui è necessario scendere verso l'Alpe di Albagno, per poi risalire verso il Gaggio.
Diverse nuvole nascondono la meta: ne sono quasi contento, almeno ho l'illusione che la cima sia più vicina.
Finalmente arrivo al Gaggio, dove mi fermo per rifocillarmi un po'.
Inizio poi la discesa, molto tranquilla, ben segnata e dopo la Capanna Albagno incontro alcuni escursionisti: questo lato è molto più "civilizzato" e meno selvaggio.
Arrivato a Mornera mi faccio tentare dalla funivia, risparmiandomi così un po' di dolore ai quadricipiti per il giorno successivo.
Altra nota importante: per quasi tutta la prima parte del percorso, fino alla Bocchetta, è assente del tutto ogni segnale di rete telefonica.
Per la decisione dell'itinerario ho preso spunto da questo report


Parto presto da Moleno: purtroppo mi posso dimenticare le temperature "fresche" della settimana precedente, vengo subito accolto da un'afa pazzesca che mi farà sudare non poco; secondo il Corriere del Ticino, ho beccato la "Notte di settembre più calda degli ultimi 150 anni": che fortuna !!
L'ambiente è più selvaggio e meno frequentato del previsto, per tutta la prima parte dell'escursione incontrerò solamente un cacciatore. Sbaglio anche percorso un paio di volte, i segni biancorossi sono a volte sbiaditi e sono presenti tronchi e rami che rendono meno evidente il sentiero.
Arrivato all'Alpe di Gariss la fatica si fa sentire: per fortuna sia qui che all'Alpe di Lai trovo una fonte d'acqua.
Qui è necessario superare alcuni prati con vegetazione alta: attenzione alle zecche!!
Da qui in poi la difficoltà aumenta poichè è necessario affrontare alcuni ripidi canalini, resi infidi dalle pietre bagnate e dai rododendri: in queste condizioni di bagnato non mi azzarderei ad affrontare lo stesso percorso in discesa.
Arrivato all'Alpe Cusale inizia la ripida salita verso la Bocchetta d'Albagno: tutto questo bagnato mi fa faticare non poco, nonostante le mie fidate Salomon X Ultra 3 GTX mi sembra di avere "le gomme lisce", mi chiedo se avrò le forze per salire fino al Gaggio come da programma.
Verso la fine della salita una capra mi tiene compagnia, belando più volte, come se volesse incoraggiarmi.
Finalmente supero la bocchetta: che soddisfazione!
Da qui è necessario scendere verso l'Alpe di Albagno, per poi risalire verso il Gaggio.
Diverse nuvole nascondono la meta: ne sono quasi contento, almeno ho l'illusione che la cima sia più vicina.
Finalmente arrivo al Gaggio, dove mi fermo per rifocillarmi un po'.
Inizio poi la discesa, molto tranquilla, ben segnata e dopo la Capanna Albagno incontro alcuni escursionisti: questo lato è molto più "civilizzato" e meno selvaggio.
Arrivato a Mornera mi faccio tentare dalla funivia, risparmiandomi così un po' di dolore ai quadricipiti per il giorno successivo.
Altra nota importante: per quasi tutta la prima parte del percorso, fino alla Bocchetta, è assente del tutto ogni segnale di rete telefonica.
Tourengänger:
karll

Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
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Kommentare (4)