Cima delle Piodelle (3181m)
|
||||||||||||||||||
Escursione nel mirino da tempo, a maggior ragione dopo che lo scorso anno causa pioggia avevo rinunciato poco sotto la cengia antecedente il Passo di Boccareccio, ripiegando sul vicino nuovo Bivacco Farello. Al sottoscritto e ad AleLaveno, protagonisti di quel “fallimento”, stavolta si unisce Kiara che come al solito è in gran forma e ci porta anche fortuna: giornata da incorniciare coronata dalla vetta!
In salita incontrato un cane pastore maremmano un po’ rognoso, fermo esattamente al cartello di Pian d’Erbioi, a protezione del gregge che si sentiva belare tra il bivio e il Bivacco Farello. Dopo un paio di minuti di confronto statico a distanza, ci ha dato le spalle è si è mosso in direzione del bivacco, voltandosi ogni tanto ad abbaiare e controllarci mentre ci allontanavamo da lui in direzione del Passo di Boccareccio. Chissà se è andato a "salutare" anche tutte le altre persone che poi dall’alto abbiamo visto dirigersi al bivacco e verso lo scollinamento per Pian Sass Mor e Pian du Scricc: non credo fossimo i primi, a passare da lì…
Il ripido sentiero verso il passo rende molto e, poco oltre l’aggiramento a sinistra della Torre Vitali, deposita alla base della cengia che si costeggia con traverso ascendente verso sinistra. È l’unico vero “passaggio chiave” insieme al successivo canale che porta su blocchi al piano di sopra. Catene presenti sia in cengia che nel canale: utili, specie in discesa, ma non indispensabili soprattutto con tempo asciutto.
Dal passo nessun segnavia ma solo ometti. Percorso evidente e intuitivo, ambiente lunare. La cima non è il primo panettone che si vede, che è solo la Q2942 e in effetti una volta raggiunta non mostra alcuna prominenza. Già da un po’ è visibile la cuspide posta più oltre, che non è la Q3100 ma è proprio la Cima delle Piodelle (3079m), e che si sale su percorso un po’ più ripido su blocchi instabili e pietrisco (ogni tanto riappare un incerto sentierino). Poco prima della piatta e panoramica vetta si incontra uno scintillante affioramento di quarzo che da lontano sembrava neve.
Il sentiero è ben segnalato, unico accorgimento è che in fase di discesa verso il passo non si deve tendere troppo a sinistra sulla pietraia, per evitare di esporsi pericolosamente sulla bastionata Sud. Meglio puntare il passo di Boccareccio, segnalato da una palina e solo accostato in salita, e da lì virare decisamente a sinistra per immettersi nel canalino attrezzato (salendo il percorso è chiaro, in discesa molto meno).
Discesi al bivio di Pian d’Erbioi, non abbiamo fatto l’anello su Sass Mor – Scricc (anche per consentire a Kiara un rigenerante tuffo nel Lago del Bianco) e siamo quindi ripassati dal Rifugio CAI Arona, dove una birretta con vista sulla bellissima piana del Veglia ha reso meno noioso il ritorno sullo stradone per Ponte Campo.
Escursione lunga e faticosa ma di grande soddisfazione. Il forte vento in quota previsto da vari siti meteo per fortuna non si è visto. Ambiente, giornata e compagnia molto piacevoli.
Kommentare (8)