Cima Plem (3182 mt) per la via attrezzata.
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Ore 6:00, il parcheggio del Ponte del Guat è già quasi completamente occupato, molta gente probabilmente è già ai rifugi, altrettanta s'incammina con la propria meta giornaliera da raggiungere; tra questi ci siamo anche noi che seguiamo la sterrata che porta verso le Scale del Miller, poi intercettata la deviazione per il Rif. Tonolini risaliamo il sentiero che conduce prima al Lago Baitone, e poi subito dopo al Rif. Tonolini dove "recuperiamo" il mio omonimo Menek giunto al rifugio il giorno prima.
Dopo una breve sosta ricomincia il cammino, con Menek che ci sprona manco avesse il fuoco al c.u.l.o, oltre al nostro gruppetto di sei persone se ne aggiungono altri due che faranno giornata con noi, uno abita a Nave e "sère drè che nae a Nàe...", beh, insomma, la tiritera la conoscete.
Passato il bel Lago Rotondo comincia la danza sui massi, nel più classico stile adamellino, una semplice danza che ci porta ad intercettare la deviazione per il P.so del Cristallo (attenzione), da qua su massi sempre più consistenti raggiungiamo la base della via attrezzata con catene che porta al Passo stesso; la salita non è mai difficile e si risolve in 15 minuti di arrampicata, oltre alle catene la roccia offre buoni appigli e i passaggi sono di II° con una certa esposizione. Personalmente reputo che non ci sia bisogno del kit da ferrata, ma per i meno esperti è consigliabile, il casco invece lo consiglierei e se proprio proprio una fettuccia può essere un buon aiuto psicologico.
Passo del Cristallo. Da qua la visuale è molto bella, a sud la traccia declina verso la Val Miller, mentre a nord si vede tutto il percorso Tonolini-Passo del Cristallo, con i laghi Rotondo e Bianco che risaltano nel chiarore dei massi. Lasciata sulla destra la più breve salita al Corno Cristallo ora comincia l'ultimo tratto di salita che termina sulla Cima Plem, una salita mai difficile che si alterna tra massi superabili in I°/ I°+ e una traccia molto franosa, mentre la placconata, molto sporca, è evitabile restando sotto cresta. Proprio nei pressi della placca abbiamo aiutato un ragazzo "impanicato" al suo primo 3000. Poi finalmente siamo sulla Plem... 5h15.
Erano anni che inseguivo questa cima.
Purtroppo oggi le nuvole vanno e vengono, ma quando il cielo si libera da ingombranti fardelli la Natura ci regala panorami mozzafiato, con l'Adamello apice emozionale carpito dal bulbo oculare. E qua amic*ora si mangia...
Discesa. Ritorniamo sui nostri passi sino al P.so del Cristallo, poi da qua deviamo verso la Val Miller, scendiamo tra piccoli massi e belle placche dolcemente inclinate ed abrasive, mentre sulla sinistra si vede tutta la via di salita che porta al Passo dell'Adamello. Uno spettacolo.
Ce la prendiamo con calma, ci fermiamo spesso a fare foto e a ciacolare forse un po troppo in maniera "esuberante", ma per oggi va bene così. Raggiungiamo il Rif. Gnutti, dopo aver superato un escursionista barcollante proveniente dall'Adamello, lo lasciamo alle sue fatiche dopo esserci sincerati del suo stato di salute, che, ammetto, lì per lì sembrava precario.
Dopo aver reso onore alla Cima Plem (birra di rito) è ora di ritornare all'auto, e per arrivarci bisogna scendere dalle "malefiche" Scale del Miller, un sentiero spaccagambe se stai camminando da diverse ore, ma una volta giunti in prossimità della Malga Premassone un "bagnetto" nel Torrente Remulo non ce lo toglie nessuno, poi da lì, chi scarponato e chi con i piedi nudi ritorniamo al punto di partenza per la gioia delle nostre gambe.
P.s.
Un grazie speciale al bel gruppo e a chi ha organizzato l'uscita, 4/5 dello stesso gruppo che l'estate scorsa è salito sull'Adamello, mancava solo l'amico Emi
Poncione.
A' la prochaine! Menek l'originale e la Brigata "Apeina".
Dopo una breve sosta ricomincia il cammino, con Menek che ci sprona manco avesse il fuoco al c.u.l.o, oltre al nostro gruppetto di sei persone se ne aggiungono altri due che faranno giornata con noi, uno abita a Nave e "sère drè che nae a Nàe...", beh, insomma, la tiritera la conoscete.
Passato il bel Lago Rotondo comincia la danza sui massi, nel più classico stile adamellino, una semplice danza che ci porta ad intercettare la deviazione per il P.so del Cristallo (attenzione), da qua su massi sempre più consistenti raggiungiamo la base della via attrezzata con catene che porta al Passo stesso; la salita non è mai difficile e si risolve in 15 minuti di arrampicata, oltre alle catene la roccia offre buoni appigli e i passaggi sono di II° con una certa esposizione. Personalmente reputo che non ci sia bisogno del kit da ferrata, ma per i meno esperti è consigliabile, il casco invece lo consiglierei e se proprio proprio una fettuccia può essere un buon aiuto psicologico.
Passo del Cristallo. Da qua la visuale è molto bella, a sud la traccia declina verso la Val Miller, mentre a nord si vede tutto il percorso Tonolini-Passo del Cristallo, con i laghi Rotondo e Bianco che risaltano nel chiarore dei massi. Lasciata sulla destra la più breve salita al Corno Cristallo ora comincia l'ultimo tratto di salita che termina sulla Cima Plem, una salita mai difficile che si alterna tra massi superabili in I°/ I°+ e una traccia molto franosa, mentre la placconata, molto sporca, è evitabile restando sotto cresta. Proprio nei pressi della placca abbiamo aiutato un ragazzo "impanicato" al suo primo 3000. Poi finalmente siamo sulla Plem... 5h15.
Erano anni che inseguivo questa cima.
Purtroppo oggi le nuvole vanno e vengono, ma quando il cielo si libera da ingombranti fardelli la Natura ci regala panorami mozzafiato, con l'Adamello apice emozionale carpito dal bulbo oculare. E qua amic*ora si mangia...
Discesa. Ritorniamo sui nostri passi sino al P.so del Cristallo, poi da qua deviamo verso la Val Miller, scendiamo tra piccoli massi e belle placche dolcemente inclinate ed abrasive, mentre sulla sinistra si vede tutta la via di salita che porta al Passo dell'Adamello. Uno spettacolo.
Ce la prendiamo con calma, ci fermiamo spesso a fare foto e a ciacolare forse un po troppo in maniera "esuberante", ma per oggi va bene così. Raggiungiamo il Rif. Gnutti, dopo aver superato un escursionista barcollante proveniente dall'Adamello, lo lasciamo alle sue fatiche dopo esserci sincerati del suo stato di salute, che, ammetto, lì per lì sembrava precario.
Dopo aver reso onore alla Cima Plem (birra di rito) è ora di ritornare all'auto, e per arrivarci bisogna scendere dalle "malefiche" Scale del Miller, un sentiero spaccagambe se stai camminando da diverse ore, ma una volta giunti in prossimità della Malga Premassone un "bagnetto" nel Torrente Remulo non ce lo toglie nessuno, poi da lì, chi scarponato e chi con i piedi nudi ritorniamo al punto di partenza per la gioia delle nostre gambe.
P.s.
Un grazie speciale al bel gruppo e a chi ha organizzato l'uscita, 4/5 dello stesso gruppo che l'estate scorsa è salito sull'Adamello, mancava solo l'amico Emi

A' la prochaine! Menek l'originale e la Brigata "Apeina".
Tourengänger:
Menek

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Kommentare (22)