Corno delle Granate 3108 m
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Ultimo fine settimana prima delle ferie. Fine settimana lungo, che ci permette una visita parenti in Trentino con più calma.
La Val Camonica, bellissima ma trafficatissima, come la Valtellina, la frequentiamo pochissimo ma oggi ci viene comoda.
Lasciata l’auto a Ponte del Guat in un clima piuttosto freschino raggiungiamo la Malga Premassone e poco dopo il bivio per il Rifugio Tonolini. Una bella mulattiera ci porta prima al lago Baitone, nei cui pressi si trova l’omonimo rifugio, e quindi proseguendo con il sentiero che contorna il lago e con un ultimo strappo raggiungiamo il rifugio Tonolini.
Breve sosta, e quindi riprendiamo la salita verso i laghi Gelati. L’ambiente comincia a cambiare. Passiamo dal sentiero alla pietraia, caratteristica della zona. Passiamo il bivio per il Corno Baitone e arriviamo al Lago Gelato Ovest.
I bolli proseguono ma si fanno meno evidenti, ci è più facile cercare gli ometti. Risaliamo la pietraia al momento fatta di massi stabili dove saltellare da uno all’altro è anche piacevole.
Passata una cengetta erbosa sotto una ripida parete, il terreno cambia nuovamente e diventa ghiaia, terra e massi instabili. Procediamo con più cautela e arriviamo al breve canaletto finale a pochi metri dalla cima. Cima che si può raggiungere rimanendo in cresta, breve ma più esposta oppure appena usciti dal canaletto svoltare a sx e prendere un secondo breve canaletto proprio sotto la croce.
Facciamo una bella sosta in contemplazione di un panorama grandioso sulle cime circostanti, soprattutto sull’Adamello.
Nel rientrare facciamo una prima deviazione per andare a mangiare al lago Gelato Est e una volta tornati al Rifugio Tonolini scendiamo al rifugio Baitone seguendo il sentiero sul lato opposto del lago.
Sosta caffè al rifugio dove chiediamo info sui tempi per il ritorno a Ponte del Guat passando dal Rifugio Gnutti. Due ore e trenta contro l’ora e un quarto del sentiero fatto alla mattina.
Siamo un po’ indecisi, sono le 16 ormai ma la rifugista insiste per farci fare l’anello e alla fine cediamo.
Prendiamo quindi l’AV1. Un panoramicissimo sentiero con però almeno un centinaio di metri di risalita scende al rifugio Gnutti che passiamo via senza fare nessuna sosta se non per bere.
Arriviamo quindi alla famigerata Scala del Miller che scende a piombo perdendo quasi tutti i metri di quota. Solo gli ultimi 200 m circa di discesa si fanno più comodi e rilassanti. Ripassiamo dal bivio della mattina, da Malga Premassone e finalmente siamo al posteggio.
Missione compiuta!
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