Testa Grigia
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Montagna nota e splendido belvedere.
La salita, da quando è stata aperta la tratta di telecabina Crest-Ostafa, si fa comodamente in giornata. Si imbocca il sentiero 12 che a mezzacosta porta dalle parti dei Laghi Pinter e poi al colle. Appena prima di stacca a sinistra un sentiero marchiato giallo che rimonta il fianco sud del Monte Pinter e porta nella conca tra questo e la Testa Grigia. Questo primo tratto lo giudico il più pericoloso, sopratutto in discesa, per l'esposizione di alcuni punti e il brecciolino sulle placche lisce. Quindi tratto plaisir verso l'edificio sommitale del Testa Grigia, molto bello e con panorami mozzafiato. Le difficoltà finali vengono annunciate da una prima catena, dove conviene lasciare i bastoncini, che addomestica un passaggio di II-III, breve. A seguire la famosa cengia, di circa 50m e larga dal metro in giù, espostissima verso Staffal, che porta al tratto finale facilitato da un cavo d'acciaio, appoggiata la prima parte e più in piedi la seconda.
Campana da suonare in vetta e spettacolo a 360°C.
Necessario passo sicuro e abitudine all'ambiente e assenza di vertigini.
In un bel gruppetto con Giorgio GIBI, Claudio, Fabio, Giuseppino e Adriano.
vista da
GIBI :
La Testa Grigia è una cima che avrei già dovuto salire nel finire del secolo scorso quando ero regolarmente iscritto ad una gita del C.A.I. di Como, la fatalità volle però che la settimana precedente durante una gita comune C.A.I. / C.A.O. ci fu un tragico incidente autostradale che portò alla morte di due persone e una delle due era proprio l’accompagnatore che mi aveva convinto ( nonostante fossi un neofita ) ad andare con loro in Valle d’Aosta e perciò il tutto comprensibilmente saltò.
Dal Colle Pinter ci sono poi passato diverse volte nel corso degli anni ma pur passandoci sotto un po’ perché in giro da solo e un po’ temendo difficoltà maggiori non ci avevo mai neanche pensato a salire in vetta al Testa Grigia preferendo un tranquillo giro agli splendidi laghetti Pinter o scendendo come nel 2006 durante il TMR ( Tour Monte Rosa ) al Rifugio Alpenzù … e arriviamo così ad oggi che la testa grigia c’è l’ho già anch’io ( e da un bel po’ di tempo ) al gradito invito di Daniele
danicomo per salire questa bella panoramica cima insieme agli amici del suo gruppo, invito che abbiamo subito favorevolmente accolto sia io che Claudio e alla fine oltre alla prestigiosa vetta raggiunta ne è venuta fuori una splendida giornata passata insieme, pur tra una battuta e l’altra siamo saliti in armonia e una volta sulla panoramica vetta il tutto si è impreziosito dalla conoscenza con Paola e Marina due simpatiche “ ragazze “ conoscenza poi incentivata durante la pausa pranzo sotto al bivacco grazie soprattutto a Giuseppino e che ha portato alla discesa insieme verso valle cosa che nonostante la fastidiosa pioggerella ha comunque rialzato il morale delle truppe …
Giorgio
La salita, da quando è stata aperta la tratta di telecabina Crest-Ostafa, si fa comodamente in giornata. Si imbocca il sentiero 12 che a mezzacosta porta dalle parti dei Laghi Pinter e poi al colle. Appena prima di stacca a sinistra un sentiero marchiato giallo che rimonta il fianco sud del Monte Pinter e porta nella conca tra questo e la Testa Grigia. Questo primo tratto lo giudico il più pericoloso, sopratutto in discesa, per l'esposizione di alcuni punti e il brecciolino sulle placche lisce. Quindi tratto plaisir verso l'edificio sommitale del Testa Grigia, molto bello e con panorami mozzafiato. Le difficoltà finali vengono annunciate da una prima catena, dove conviene lasciare i bastoncini, che addomestica un passaggio di II-III, breve. A seguire la famosa cengia, di circa 50m e larga dal metro in giù, espostissima verso Staffal, che porta al tratto finale facilitato da un cavo d'acciaio, appoggiata la prima parte e più in piedi la seconda.
Campana da suonare in vetta e spettacolo a 360°C.
Necessario passo sicuro e abitudine all'ambiente e assenza di vertigini.
In un bel gruppetto con Giorgio GIBI, Claudio, Fabio, Giuseppino e Adriano.
vista da

La Testa Grigia è una cima che avrei già dovuto salire nel finire del secolo scorso quando ero regolarmente iscritto ad una gita del C.A.I. di Como, la fatalità volle però che la settimana precedente durante una gita comune C.A.I. / C.A.O. ci fu un tragico incidente autostradale che portò alla morte di due persone e una delle due era proprio l’accompagnatore che mi aveva convinto ( nonostante fossi un neofita ) ad andare con loro in Valle d’Aosta e perciò il tutto comprensibilmente saltò.
Dal Colle Pinter ci sono poi passato diverse volte nel corso degli anni ma pur passandoci sotto un po’ perché in giro da solo e un po’ temendo difficoltà maggiori non ci avevo mai neanche pensato a salire in vetta al Testa Grigia preferendo un tranquillo giro agli splendidi laghetti Pinter o scendendo come nel 2006 durante il TMR ( Tour Monte Rosa ) al Rifugio Alpenzù … e arriviamo così ad oggi che la testa grigia c’è l’ho già anch’io ( e da un bel po’ di tempo ) al gradito invito di Daniele

Giorgio
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