Sua Maestà, il Basòdino 3272 m


Publiziert von Fenice , 7. Juli 2020 um 16:48.

Region: Welt » Schweiz » Tessin » Locarnese
Tour Datum: 5 Juli 2020
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS
Klettern Schwierigkeit: II (UIAA-Skala)
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-TI   I   Gruppo Basodino   Gruppo Cristallina   Gruppo Pizzo San Giacomo   Gruppo Pizzo Castello 
Zeitbedarf: 8:00
Aufstieg: 1400 m
Abstieg: 1400 m
Strecke:14.50 Km



La montagna mi ha insegnato a non barare,
a essere onesto con me stesso e con quello che facevo.
Walter Bonatti


Quattro anni fa, il 7 agosto 2016, ho tentato la mia prima ascesa verso il Basòdino: l'intenzione era quella di arrivare fino alla vetta ovviamente, ma a causa di alcune circostanze quali un errore nel percorso che ci ha portato a salire troppo presto in cresta - perdendo tempo - , il vento molto forte che tirava sul filo - sbilanciandomi - , nonchè la mia scarsa esperienza - era la prima volta che affrontavo una montagna di quel tipo - , abbiamo dovuto desistere, rinunciando ad un centinaio di metri dalla cima. È stata in ogni caso una giornata stupenda, ma per quattro lunghi anni è rimasta "l'incompiuta", la mia incompiuta, ed ho sempre avuto il forte desiderio di portarla a termine, un giorno.

Si sa che la pazienza è la virtù dei forti, e l'occasione perfetta si è finalmente presentata in un weekend da urlo come quello appena trascorso.

Nel pomeriggio di sabato 4 luglio partiamo da San Carlo con la funivia alla volta di Robiei, ed una volta lassù, dopo aver depositato i sacchi in albergo facciamo quattro passi fino al Lago Bianco: sua Maestà intanto veglia dall'alto, nella meravigliosa luce pomeridiana ed esattamente come quattro anni orsono si staglia imponente contro il blu del cielo... i nostri occhi sono tutti per lui, sembra una calamita che ci chiama, attirandoci a se... impossibile non restare ammaliati.



La serata trascorre tranquilla, cenetta, chiacchiere, un biliardo improvvisato negli scantinati dell'albergo e poi nanna.

Domenica sveglia presto, colazione e partenza: a differenza dell'altra volta, quando siamo saliti dal Lago del Zött e lungo il sentiero glaciologico, per poi prendere il ghiacciaio da Ovest a quota 2700, oggi decidiamo di salire per la via che passa da Randinascia e Mött di Crusei, per poi andare ad attaccare il ghiacciaio da NW (quattro anni fa questa era stata la via di discesa).

Il primo tratto di salita fa guadagnare rapidamente circa 200 metri di dislivello su di un bel sentiero, e una volta in zona Randinascia si entra in una specie di oasi pianeggiante, paesaggisticamente stupenda: torrentelli gioiosi scorrono a valle e bei prati gentili ci attorniano, mentre da lassù il gigante bianco fa da sfondo. Un posto davvero incantevole. I primi raggi solari ci inondano e iniziano a scaldare fin da subito: sarà una giornata rovente, speriamo che neve e ghiaccio tengano.

I chilometri intanto aumentano ma il dislivello rimane pressochè invariato per un po', fino a che non imbocchiamo il bivio che sale verso Mött di Crusei, il quale ci porta di nuovo a guadagnare quota, nonostante alcuni saliscendi. In questa zona si interseca tra le varie tracce anche il sentiero glaciologico, noi però continuiamo a seguire la nostra via segnata in bianco-blu, direzione Basòdino, che ci porta ad immetterci in un canale dove si inizia a salire in maniera decisa. Si alternano tratti di pietraia a tratti di nevaio, fino a sbucare attorno a quota 2400 alla base della morena.

Passato il monolito dedicato a Franco Zorzi percorriamo ancora forse un centinaio di metri di dislivello tutti su buona roccia, poi essendo praticamente circondati a 360° dalla neve decidiamo di sfruttare le ultime lingue di pietra utili per calzare i ramponi ed incordarci.

Iniziamo così la lunga ascesa attraverso il manto bianco: si estende a perdita d'occhio, una distesa di neve e ghiaccio che sembra immensa ed infinita, e noi così piccoli al suo cospetto. La prospettiva è stupenda, ed il Pizzo fa capolino la in fondo, mentre noi saliamo costantemente e regolarmente su di una buona pendenza, ma mai eccessiva, fino ad arrivare alla base della piramide sommitale, dove invece la faccenda si fa ripida. Attacchiamo la cima dal davanti: è ancora piuttosto innevata quindi riusciamo a sfruttare bene le condizioni per portarci più in alto possibile e sbucare in cresta solo per percorrere gli ultimi 70 metri: la cresta è ben appigliata, richiede attenzione, un buon equilibrio e l'uso delle mani, ma non è mai esposta.



Intanto passo dopo passo, gradino dopo gradino, la vetta si è fatta vicina, vicinissima... la vedo li... ormai manca poco, pochissimo al mio obiettivo... Gli ultimi metri ed è finalmente vetta, finalmente Basòdino, 3272 metri !!

Quattro anni dopo sei mio, l'incompiuta è ora compiuta!  La felicità è immensa, la giornata è spettacolare, non c'è una nuvola in cielo ed il panorama beh... incredibile, non servono parole per descriverlo. Un balcone sulle alpi, sui giganti vallesani, magnifico.



Ci concediamo una breve sosta, un meritato brindisi e dopo le foto di rito e la firma del libro di vetta iniziamo la discesa, per la medesima via dell'andata. Una volta passata la fase più delicata della cresta e della parte più ripida di nevaio ci concediamo di giocare un po' col drone, facendoci seguire durante la prima parte del rientro.



Sfruttando il ghiaccio e la neve in un attimo siamo di nuovo a quota 2500, dove sramponiamo. Il caldo a questo punto si fa bestiale e cominciamo a sognare l'agognata birretta che ci aspetta a Robiei... un miraggio. Per fortuna in ogni caso l'acqua abbonda, ed i torrenti gelati sono un toccasana per rinfrescarsi un po'. 

Gli ultimi passi hanno sempre il potere di sembrare infiniti ma anche di volare via in un baleno, con le fervide immagini della vetta che scorrono davanti agli occhi. Sua Maestà ora è alle nostre spalle, ma ogni tanto mi volto ancora a dargli un'occhiata sognante, fino a che scollinando da Randinascia per scendere a Robiei sparisce per un po' dalla nostra vista. 

Tornati in hotel recuperiamo alcune cose lasciate li e ci gustiamo la meritata birra, per poi prendere la funivia che ci riporterà lentamente a San Carlo.

Dalle vetrate dò un ultimo sguardo al Basòdino, salutandolo e, questa volta, congendandomi con lui da pari a pari. Alla prossima amico mio!



Tourengänger: Fenice, Raff68


Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden

Galerie


In einem neuen Fenster öffnen · Im gleichen Fenster öffnen


Kommentare (7)


Kommentar hinzufügen

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 7. Juli 2020 um 18:03
Questo mi manca anche lui.......pensierino.....Complimenti...Daniele66

Fenice hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Juli 2020 um 08:23
Grazie mille!
Merita tantissimo, facci più di un pensierino ;)
ciao!

igor hat gesagt:
Gesendet am 7. Juli 2020 um 21:08
Bravi ! Il basodino spacca ciao

Fenice hat gesagt: RE:
Gesendet am 8. Juli 2020 um 08:23
Oh si , di brutto! ciao ciao!

Daniele66 hat gesagt:
Gesendet am 8. Juli 2020 um 20:47
Sarà possibile farlo in giornata.......chiedo...a voi?

Fenice hat gesagt: RE:
Gesendet am 9. Juli 2020 um 11:29
Si, ma devi essere pronto ad accettare il rischio di rientrare a piedi a San Carlo la sera (o salire a piedi molto presto la mattina): la prima teleferica sale alle 8 e l'ultima scende alle 17:20, starci dentro in 9h tra andata e ritorno è dura, vuol dire praticamente non fare pause. Inoltre in base al periodo si rischia di avere condizioni non ottimali sul ghiacciaio.

igor l'ha fatto in giornata (con in più Cavergno e Cima Sud Basodino), come scritto in questo report.


Michea82 hat gesagt:
Gesendet am 11. Juli 2020 um 06:52
Grande montagna il Basodino che altro dire?
Complimenti per l'impresa


Kommentar hinzufügen»