Dove eravamo rimasti?


Published by Menek , 8 May 2020, 01h14.

Region: World » Italy » Lombardy
Date of the hike: 4 May 2020
Hiking grading: T4- - High-level Alpine hike
Climbing grading: I (UIAA Grading System)
Waypoints:
Geo-Tags: I 
Time: 7:45
Height gain: 1650 m 5412 ft.
Height loss: 1650 m 5412 ft.
Route:Alla spaccino di quartiere, di Km 20,400
Access to start point:Brescia- Gardone VT- Magno. Piccolo parcheggio nei pressi della Scuola primaria oppure lungo la strada.
Maps:Mapnik+a muzzo

Dove eravamo rimasti?
Eravamo rimasti che giravamo su e giù per le montagne più o meno felici. Eravamo rimasti che stavamo cercando di uscire da una crisi (ormai sistemica) che ci attanagliava dal 2008. Eravamo rimasti che stavamo aspettando con ansia (per qualcuno) la primavera che si stava avvicinando con immaginarie falcate. Poi, il buio...
Stop alle uscite in montagna. Cassa integrazione forzata senza vedere l'ombra di un sesterzo grazie alla Regione Lombardia che non ha ancora spedito le richieste, ed infine, a mal voluto corredo, gli arresti domiciliari senza aver subito un fottuto straccio di processo. E la primavera? Bella, come non la si vedeva da anni.  Aria pulita, nessun umano in giro, e con gli animali selvatici talmente felici  e burloni da venirti a suonare il campanello di casa ad orari improbabili.
Già, la casa. La casa è linda e disinfettata in ogni suo angolo. Il giardino non ha una foglia fuori posto e il prato si è quasi estinto a furia di rasarlo. Mentre in cucina ci si fa grandi. Torte, pizze e leccornie varie colorano i piatti, che nudi, hanno spesso un aspetto triste e monocromatico. Mi diverto a cucinare, ma non sono certo un grande chef. Sono semplicemente un uomo che cucina e sarò grande si e no come una chiappa di Canavacciuolo.
Per le strade l'assordante silenzio è continuamente interrotto dalle sirene delle ambulanze. Il Covid-19 è disteso sul lettino. Il pensiero è spesso un augurio: CE LA FARAI. Chiunque tu sia. La radio è una romantica compagnia, a volte decido di volermi far del male accendendo la televisione. Tra esperti virologi ed improbabili giornalisti vestiti da lugubri gossippisti arriva la "sparata", che già la parola "sparata" in questo periodo non fa bello: "in questo periodo in cui tutti siamo rinchiusi in casa la natalità tra 9,10,11 mesi raggiungerà picchi elevati. In questi mesi sarà un continuo copulare più o meno condom munito".
Mi domando come queste teste a mandorla possano partorire certe amenità.
Come si fa a pensare di trombare come se non ci fosse un domani quando fuori c'è così tanto dolore e la tua o il tuo partner lo vedi come un possibile appestatore? Non sapendo se alla fine del lockdown la tua ditta riaprirà penso che fare un figlio sia l'ultimo dei pensieri... Almeno che il figlio lo si veda in prospettiva come momento di "rinascita" lasciando così che la speranza governi il tuo futuro!
Io ho sempre pensato che la speranza è infame.
Ora d'aria. Esco di casa a piedi, mascherina d'ordinanza e flaconcino di Amuchina in tasca. Ho bisogno di sgranchire le gambe.  Esco anche per recuperare generi di prima necessità. C'è da "ricaricare" il telefono cellulare. Nessuna linea fissa attraversa con i suoi fili le mie pareti. Non vedo amici e parenti, almeno quattro parole al telefono! Eccheccazzo!
Cammino incrociando poche persone, ci si saluta con un misto tra il solidale e il "vaffanculo e stammi alla larga maledetto CoVid deambulante". Brutta storia la paura.  Sui muri e nelle improvvisate bacheche fioriscono i volantini: se siete in difficoltà chiamate...
Brescia è stata colpita duramente da questo virus maledetto. Ma il popolo bresciano è tosto e fortemente solidale. Anche le comunità immigrate hanno fatto proprio questo spirito e fanno la loro parte donando cibo e pecunia.
Cammino, dicevo. Uno, due, tre, quattro passi. Poi: "Eeeee, pòta 'ndo ët. Sta a baito!". Un uomo, a prima vista pensionato, ma travestito da sbirro di quartiere sbraita dalla finestra.
La "sfollaggine" non è una malattia, è uno state of mind.
Ogni mattina ripercorro le stesse vie, gli stessi vicoli, in maniera schematica e maniacale striscio lungo le cancellate galeotte che si allungano per tutta  Via Cascina Tesa, poi una volta raggiunta la palina in ferro che chiude la strada urlo: "galera!".  E' un modo come un'altro per evadere. E' un modo come un'altro per sentirti Papillon.
A parte il Maresciallo Rocca, sempre nascosto dietro le tende, il ripetere sempre le stesse strade ha allargato le mie conoscenze. Uomini e donne che prima mi ignoravano amabilmente ora mi salutano con il sorriso celato dalla mascherina talebana, favello con il custode della palestra, mi confronto a cuore aperto con gli abitanti delle case popolari. Mentre con sconvolta ammirazione osservo l'acqua trasparente del fosso che fino a ieri io chiamavo teneramente Rio Merda. Ovviamente non devo spiegarvi il perchè, visto che il suddetto fosso attraversa gran parte della città.
Il resto del tempo che mi è concesso, lo trascorro osservando i fiori che ora riempiono un'ipotetica tavolozza, con il verde e fitto fogliame che fa da mansarda ornitologa, il piumare selvaggio e vario vola radente sulla mia testa. Lo slow motion imposto dall'alto ha tra i pochi lati positivi quello di osservare con ancora maggiore attenzione ciò che mi circonda. Ed è uno spettacolo emozionante. E' tutto un vibrare di ugole.
Fringuelli, Passeri, Cardellini, Codi Rosse, Batticoda, Merli, Gazze Ladre, Scriccioli, Rondini, Corvi. E poi lui, il Re dei ciuffi ribelli (e non me ne voglia quel megalomane di Trump)... L'Upupa Reale.
Ma allora c'è ancora un futuro...
Fase 2.
E' l'alba di un nuovo inizio. E' il ritornare dei passi leggeri su per le terre alte.
Ho  una prima "missione" da compiere, una prima uscita montana che sa di pellegrinaggio laico, di ringraziamento personale verso L'Uluru degli escursionisti bresciani... Sono emozionato come la prima volta che ti ho raggiunto, Golem.
Parto da Magno, tento una lunga marcia come prima escursione dopo due mesi di piatto bitume. Ma sento che ce la posso fare.
La prima ora di escursione è un vero inferno, le gambe sembrano girare bene, ma i polmoni si rifiutano di ossigenare a dovere il sangue. Ma è giusto la prima ora, poi all'improvviso il corpo suona come l'orchestra della Scala e la musica muscolare diventa sublime.
Salgo ripidamente, affrontando qualche simpatica roccetta per poi superare due o tre brevi zone esposte. Il silenzio mi circonda e le Pernici Rosse sembra vogliano farmi da battistrada. Ma vigliacca la miseria se riesco ad immortararle per poi vantarmi su Hikr.
Quando esco dalla zona più impervia sono passate quasi 2h, intorno non vedo anima viva mentre verso il M. Lividino vedo un branco di animali che a prima vista sembrano Capre; faccio una zoommata e osservo il piccolo schermo della mia Panasonic. Sono Mufloni, e ce ne saranno una trentina.
Nonostante la strada per il Golem sia ancora lunga devio verso il Lividino per immortalare gli splendidi esemplari, poi fuggo spedito tagliando le pendici del M. Bifo. I Mufloni fuggono a loro volta, ma verso la Malga Lividino.
Raggiungo gli Stalletti Bassi, mi fermo per una breve pausa circondato dai fiori del Tarassaco mentre un uomo è chino nei prati. Qua c'è pieno di erbe commestibili. Ci salutiamo a distanza...
Riprendo il cammino sulla comoda carrareccia, che poi abbandono prima che essa devi verso gli Stalletti Alti. Seguo a sinistra una traccia che si inerpica brutalmente, ora fatico, ma ne ho ben donde visto che sono a pochi minuti dalla mia meta.
Sul Guglielmo il sole risplende mentre un'infido venticello impone un abbigliamento più adeguato. Mi siedo ai piedi del Monumento al Redentore. Per due mesi è stato un immaginario faro sulla città della Leonessa. Per due mesi la cima non ha mai fatto mancare la sua presenza. Da quassù ammiro come se fosse la prima volta lo splendido Lago d'Iseo, poi un poco più distante il Lago di Garda si allunga sinuosamente verso la pianura. Mentre le alte cime stanno perdendo il manto bianco.
Monte Guglielmo: da qua vedo il mio quartiere. Mai capitato.
M'inchino al trigonometrico prima di fare ritorno alla base. La stanchezza rallenta il ritorno alla verticalità, ma la mente è lucida abbastanza per aver un pensiero per tutte e tutti.
Spero stiate tutt@ bene. Voglio leggere le vostre relazioni su Hikr.

A' la prochaine!    Menek e il sedicente poeta Eric De Flatulance







 

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Comments (18)


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Daniele66 says:
Sent 8 May 2020, 07h47
O finalmente anche tu in giro..........bella uscita Complimenti Daniele66

Menek says: RE:
Sent 8 May 2020, 17h58
Era ora Dan... Grazie dei compli.
Un salutone
Menek

numbers says: Grande!!!
Sent 8 May 2020, 10h45
Bella riflessione Dome!
Evvai finalmente fuori...

A presto
Mario

Menek says: RE:Grande!!!
Sent 8 May 2020, 17h58
Sono cose che passano per la mente...
A rivederci presto.
Menek

cristina says:
Sent 8 May 2020, 11h10
Speriamo di restarci :-)))))

Menek says: RE:
Sent 8 May 2020, 17h59
Basta del sano buonsenso..... buone uscite
Menek

Serzo says:
Sent 8 May 2020, 13h42
Sempre un piacere leggerti! Viva la libertà... Adelante Menek, con juicio ;-)

Menek says: RE:
Sent 8 May 2020, 18h00
Grazie Sergiooo! Adelante con juicio, ma alle volte anche no! :)))
A rileggerti presto...
Menek

Sent 8 May 2020, 14h19
....certo che la crisi di astinenza era proprio tanta....pronti via e subito un bel 1600+...bentornato Dome!!!!
ciaooo

Menek says: RE:
Sent 8 May 2020, 18h02
Oi Graziano. Si, la voglia di montagna era tanta. più che altro la voglia di libertà. Il girone era un atto dovuto... Ciaooo
Menek

slow3k says:
Sent 8 May 2020, 15h28
Complimenti per il racconto, frizzante e creativo come sempre!

Menek says: RE:
Sent 8 May 2020, 18h05
Grazie, grazie, grazie Picasa! :))) Do un volto alle cose lette sul tuo sito.
Salutoni
Menek

micaela says:
Sent 9 May 2020, 08h13
Son commossa, la stessa mattina leggo delle uscite di tre amici, e mi viene un groppo in gola...perché ritrovo te, Giò e Atal, e con l'immaginazione cammino accanto a voi...e anche perché magari non potrò mai più camminare accanto a voi, condividere quelle falcate allegre e quelle risate affettuose...ho appena saputo che la mia operazione al ginocchio è probabilmente andata storta, dolori da più di un anno, nonostante fisio, medicine, bicicletta, vita alla dura in cascina, agopuntura, intrugli del diavolo...
O mio moschettiere, sono molto triste, molto, e le lacrime sono lì lì per scendere sulle guance...vorrei tanto riabbracciare il faggio del Foer, me l'ero promesso...appena aprono la frontiera...
Sarà meglio esca dal gruppo Hikr, troppa tristezza...

Comunque, il tuo racconto è particolarmente toccante, ben scritto, vario, con i soliti tocchi di ironia, di tenerezza...grande caro Menek, va!
Ciao, un abbraccio commosso, Micaela.

Menek says: RE:
Sent 9 May 2020, 11h59
Dai Mic, non essere così triste. Tira fuori il meglio di te stessa e sii fiduciosa. C'è gente senza gli arti inferiori che ha vinto medaglie all'Olimpiade. Tu ne hai due ancora funzionanti... Ti sono vicino.
Menego

Alpingio says:
Sent 9 May 2020, 19h56
Bel girone dopo 2 mesi di quarantena, complimenti!
Bentornato...
Giovanni

Menek says: RE:
Sent 11 May 2020, 11h40
Ce l'ho messa tutta... :)))
Bentornato anche a te
Menek

GIBI says:
Sent 10 May 2020, 15h09
Caspita come prima uscita " seria " direi niente male ! ... un bentornato a te Dome ma anche ad Eric ... oggi è il tuo compleanno e pertanto AUGURONI ... però una curiosità ... il compleanno di Eric De Flatulance quand'è ?

ciao Giorgio

Menek says: RE:
Sent 11 May 2020, 11h43
Grazie Gio.
E grazie x gli auguri. Eric è figlio dell'Ignoto e gli mancano pure i cromosomi XY. :))) Ho soddisfatto la tua curiosità? CIaux
Menek


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