Monte Minisfreddo (m.1042), canale Nord
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Da diversi anni osservavo la parete Nord del Monte Minisfreddo, chiedendomi se fosse in qualche modo praticabile, o comunque offrisse passaggi per la vetta, raggiungibile più o meno facilmente da almeno tre lati. Il "problema" è comunque giungere ai suoi piedi, visto il tipo di terreno ostico da affrontare e al di fuori dei sentieri segnalati. La CNS - assai precisa nelle curve isometriche della catena montuosa che divide la Valganna dalla Valceresio - cade in errore nel marcare un sentiero che attraversa a N sotto la parete, quando notoriamente esso calca fedelmente la dorsale, ma nella cartografia rimane comunque di molto preferibile ad altre più recenti.
Partenza direttamente dal Lago di Ghirla (m.450), su statale fino a Ganna, per poi salire a Campubella (m.477), e per sentiero - molto migliorato negli ultimi tempi - al Passo del Tedesco (m.785), da cui intraprendo la bella forestale in direzione di Bisuschio, che traversa alcune vallette pervenendo alla Bocchetta del Tedesco (m.711), la quale divide la dorsale settentrionale del Minisfreddo dall'isolato Mater (m.780). Qui si sale senza sentiero evidente ignorando la deviazione per l'Arco di Roccia (marcata in rosso) che si trova poco oltre, ma dopo non molto trovo altri bolli gialli, che indicano la via: è tuttavia sufficiente seguire la dorsale, dapprima boscosa quindi più rada e cespugliosa, senza particolari difficoltà e raccordandosi all'itinerario proveniente appunto dall'Arco di Roccia. Giunto al culmine dell'elevazione (non quotata ma intorno ai 1000 direi) è d'obbligo la pausa per contemplare e "capire" la parete Nord del Minisfreddo, apparentemente impenetrabile allo sguardo. A parte alcuni accessi discendenti in un evidente canale che s'interrompe a metà parete su un salto, non si scorgono passaggi "umani" dal basso, fuorchè un boscoso e verticale "vallone" che interrompe per un attimo la parete in direzione del Monte San Bernardo, aldilà di un evidente promontorio che segue il ripido solco della Val Cavrasciallo.
Al Passo del Minisfreddo (m.995) si inizia a scendere costeggiando la parete Nord con due possibili scelte, starne più distanti a sinistra o starne praticamente sotto a destra. Benchè la roccia all'occhio non sembri sanissima salta comunque all'occhio che ai piedi della parete vi sia solo pietrisco e sassi di dimensioni ridotte,e praticamente nessun masso. Altrove (pensiamo al Monte San Martino o al Monte Ganna in Valcuvia / Valtravaglia) enormi ganne, testimonianza che qualche differenza tra il tipo di calcare di queste valli c'è senz'altro. La discesa in Val Cavrasciallo è ripidissima ed occorre fare parecchia attenzione, perchè non è semplicissimo stare in piedi e la concentrazione dev'essere costante. L'ambiente è suggestivo e ciò che si osservava dall'alto pare confermato anche in loco. Ma chi si avventurerebbe su questo calcare, oltretutto con difficoltà già alte in partenza e puntuali strapiombi lassù fin dove arriva l'occhio?
Poco più avanti s'intravvede "forse" una possibilità con un canalino da suicidio (direi T6+), ma più su come sarà?
Ormai rassegnato a percorrere dal basso intorno tutta la parete, a grossa sorpresa questa sembra interrompersi per qualche decina di metri, quando il promontorio piega decisamente a nord dopo un percorso praticamente lineare. Un vago sentierino di animali rimane a mezzacosta permettendo così d'inoltrarsi nella parete (che oltre il promontorio si estende al "Monte" San Bernardo) e giungendo all'accesso di un bel canale roccioso: stretto all'inizio, gradualmente s'allarga offrendo bei passaggi e qualche alternativa più semplice, mentre l'esposizione si fa consistente. Tuttavia, stando a sinistra sulle rocce, ed evitando il "canale", è molto più sicuro e con attenzione e qualche passaggino anche divertente si progredisce bene: a un certo punto una larga cengia si stacca a sinistra in direzione del San Bernardo, ma non vado a indagare. Proprio come mi aspettavo si va a sbucare alla selletta tra San Bernardo e Minisfreddo, ma spostandosi a destra si punta su erba direttamente a quest'ultimo toccando subito dopo la via normale, da cui in breve si giunge a uno spiazzo panoramico e poco dopo sulla boscosa vetta (m.1042).
Pranzato con vista panoramica sul Ceresio al culmine della parete percorsa poco prima dal basso, riparto portandomi sul lato Valganna, evitando il canalino attrezzato della via normale sul versante opposto. Si giunge per sentierino con marcature rosse sbiadite a un'insellatura boscosa, dal quale in breve si risale l'isolato Sasso del Corno (m.986), che offre inediti squarci panoramici sulla Valganna. Sempre stando su dorsale il sentierino, complessivamente evidente, scende con decisione spostandosi sempre più verso il vallone che dal Passo del Vescovo risale le pendici del San Bernardo e il Monte Rho. Sentierino e bollatura rossa vanno di pari passo, finchè si giunge a una zona dissestata da frane (cinghiali...) e piante cadute in cui si procede a naso arrivando tuttavia sul sentiero che in breve giunge al Passo del Vescovo (m.620).
Potrebbe anche bastare, ma visto che ci sono aggiungo un pò di dislivello risalendo la piacevole dorsale N del Monte Monarco toccando, su terreno parzialmente marcato ma non sempre evidente, le due quote (m.806 e m.823) che precedono la panoramica vetta (m.858). Infine rapida discesa a Montallegro e in Valganna, con meritata sosta "dolce" alla Fattoria, prima di concludere il giro, che mi riporta sul Lago di Ghirla.
Avanti così.
NB. Eden-Campubella T1 / Campubella-Bocchetta del Tedesco T2-T1 / Bocchetta del Tedesco-Passo del Minisfreddo T3+ / Passo del Minisfreddo-Val Cavrasciallo-Canale N-Minisfreddo T5 / Minisfreddo-Sasso del Corno-Passo del Vescovo T2-T3 / Passo del Vescovo-Monarco-Montallegro T2-T3 / Montallegro-Valganna-Eden T1
Partenza direttamente dal Lago di Ghirla (m.450), su statale fino a Ganna, per poi salire a Campubella (m.477), e per sentiero - molto migliorato negli ultimi tempi - al Passo del Tedesco (m.785), da cui intraprendo la bella forestale in direzione di Bisuschio, che traversa alcune vallette pervenendo alla Bocchetta del Tedesco (m.711), la quale divide la dorsale settentrionale del Minisfreddo dall'isolato Mater (m.780). Qui si sale senza sentiero evidente ignorando la deviazione per l'Arco di Roccia (marcata in rosso) che si trova poco oltre, ma dopo non molto trovo altri bolli gialli, che indicano la via: è tuttavia sufficiente seguire la dorsale, dapprima boscosa quindi più rada e cespugliosa, senza particolari difficoltà e raccordandosi all'itinerario proveniente appunto dall'Arco di Roccia. Giunto al culmine dell'elevazione (non quotata ma intorno ai 1000 direi) è d'obbligo la pausa per contemplare e "capire" la parete Nord del Minisfreddo, apparentemente impenetrabile allo sguardo. A parte alcuni accessi discendenti in un evidente canale che s'interrompe a metà parete su un salto, non si scorgono passaggi "umani" dal basso, fuorchè un boscoso e verticale "vallone" che interrompe per un attimo la parete in direzione del Monte San Bernardo, aldilà di un evidente promontorio che segue il ripido solco della Val Cavrasciallo.
Al Passo del Minisfreddo (m.995) si inizia a scendere costeggiando la parete Nord con due possibili scelte, starne più distanti a sinistra o starne praticamente sotto a destra. Benchè la roccia all'occhio non sembri sanissima salta comunque all'occhio che ai piedi della parete vi sia solo pietrisco e sassi di dimensioni ridotte,e praticamente nessun masso. Altrove (pensiamo al Monte San Martino o al Monte Ganna in Valcuvia / Valtravaglia) enormi ganne, testimonianza che qualche differenza tra il tipo di calcare di queste valli c'è senz'altro. La discesa in Val Cavrasciallo è ripidissima ed occorre fare parecchia attenzione, perchè non è semplicissimo stare in piedi e la concentrazione dev'essere costante. L'ambiente è suggestivo e ciò che si osservava dall'alto pare confermato anche in loco. Ma chi si avventurerebbe su questo calcare, oltretutto con difficoltà già alte in partenza e puntuali strapiombi lassù fin dove arriva l'occhio?
Poco più avanti s'intravvede "forse" una possibilità con un canalino da suicidio (direi T6+), ma più su come sarà?
Ormai rassegnato a percorrere dal basso intorno tutta la parete, a grossa sorpresa questa sembra interrompersi per qualche decina di metri, quando il promontorio piega decisamente a nord dopo un percorso praticamente lineare. Un vago sentierino di animali rimane a mezzacosta permettendo così d'inoltrarsi nella parete (che oltre il promontorio si estende al "Monte" San Bernardo) e giungendo all'accesso di un bel canale roccioso: stretto all'inizio, gradualmente s'allarga offrendo bei passaggi e qualche alternativa più semplice, mentre l'esposizione si fa consistente. Tuttavia, stando a sinistra sulle rocce, ed evitando il "canale", è molto più sicuro e con attenzione e qualche passaggino anche divertente si progredisce bene: a un certo punto una larga cengia si stacca a sinistra in direzione del San Bernardo, ma non vado a indagare. Proprio come mi aspettavo si va a sbucare alla selletta tra San Bernardo e Minisfreddo, ma spostandosi a destra si punta su erba direttamente a quest'ultimo toccando subito dopo la via normale, da cui in breve si giunge a uno spiazzo panoramico e poco dopo sulla boscosa vetta (m.1042).
Pranzato con vista panoramica sul Ceresio al culmine della parete percorsa poco prima dal basso, riparto portandomi sul lato Valganna, evitando il canalino attrezzato della via normale sul versante opposto. Si giunge per sentierino con marcature rosse sbiadite a un'insellatura boscosa, dal quale in breve si risale l'isolato Sasso del Corno (m.986), che offre inediti squarci panoramici sulla Valganna. Sempre stando su dorsale il sentierino, complessivamente evidente, scende con decisione spostandosi sempre più verso il vallone che dal Passo del Vescovo risale le pendici del San Bernardo e il Monte Rho. Sentierino e bollatura rossa vanno di pari passo, finchè si giunge a una zona dissestata da frane (cinghiali...) e piante cadute in cui si procede a naso arrivando tuttavia sul sentiero che in breve giunge al Passo del Vescovo (m.620).
Potrebbe anche bastare, ma visto che ci sono aggiungo un pò di dislivello risalendo la piacevole dorsale N del Monte Monarco toccando, su terreno parzialmente marcato ma non sempre evidente, le due quote (m.806 e m.823) che precedono la panoramica vetta (m.858). Infine rapida discesa a Montallegro e in Valganna, con meritata sosta "dolce" alla Fattoria, prima di concludere il giro, che mi riporta sul Lago di Ghirla.
Avanti così.
NB. Eden-Campubella T1 / Campubella-Bocchetta del Tedesco T2-T1 / Bocchetta del Tedesco-Passo del Minisfreddo T3+ / Passo del Minisfreddo-Val Cavrasciallo-Canale N-Minisfreddo T5 / Minisfreddo-Sasso del Corno-Passo del Vescovo T2-T3 / Passo del Vescovo-Monarco-Montallegro T2-T3 / Montallegro-Valganna-Eden T1
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