Crotto Dangri


Publiziert von cai56 , 30. Januar 2020 um 11:33. Text und Fotos von den Tourengängern

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:26 Januar 2020
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 1217 m
Abstieg: 1263 m
Strecke:Circolare 20,56 km
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Da Como a Domaso, dove, a sinistra, si imbocca la Via Mulini. Al suo termine, poco prima del ponte sul torrente Liro, si trova un ampio parcheggio.

Una di quelle escursioni che, per un motivo o per l'altro (ma nessuno logico o concreto), capita di rimandare di occasione in occasione, di stagione in stagione… finchè arriva chissà come la volta buona. Si tratta della creazione di un anello che forzatamente ingloba tratti di strada carrozzabile di inevitabile noia, ma consente di percorrere - senza un monotono A/R - uno dei tratti più selvatici della Via dei Monti Lariani nella sua quarta sezione. L'idea è andata prendendo forma dal passaggio in questi luoghi di tre settimane prima
[ https://www.hikr.org/tour/post149604.html ] e dalle contrastanti informazioni colte in loco circa la praticabilità: chi dice inaccessibile per frane e caduta alberi specialmente nella Valle di Bares, chi dice ben segnalata anche se poco praticata. Dopo il ritorno a casa si può ben confermare la seconda versione (e la Valle di Bares è uno dei punti meglio bollati). L'ambiente è spettacolare e la mancanza di vegetazione stagionale consente di farsi un'idea dell'antica frequentazione di questi versanti: ovunque si scorgono baite (o i loro ruderi) a presidiare la minima estensione di pascolo o il più remoto castagneto sfruttabile, in un abbandono che ormai risale ad almeno mezzo secolo. 


Dal parcheggio ci si dirige verso il ponte sul Livo, trovando sulla destra una ripida strada pedonale acciottolata (bolli CAI, ma senza indicazioni di destinazione); salendo fra case, orti e giardini recintati, si raggiunge un tornante asfaltato, ma sulla sinistra lo si lascia subito seguendo la direzione per la chiesa settecentesca della Madonna della Neve. La si aggira a sinistra lungo un passaggio scavato nella roccia, per ritrovare la carrozzabile presso un tornante: sentiero a sinistra, poi Via Cassera e Via dell'Orto fino al cimitero; poco oltre, passando fra due piccoli parcheggi, si svolta a sinistra su di una stretta strada agricola che ben presto si trasforma in mulattiera. L'acciottolato sale gradualmente, molto ben tenuto nonostante i lavori forestali in corso, fino a convergere nella pista forestale per Tabbiadello; una prima serie di stretti tornanti della carrozzabile è neutralizzabile tramite alcune brevi scorciatoie nei pressi del Monte Cucco, ma la seconda sequenza è inevitabile: dopo aver sfiorato i larghi spazi panoramici di Argino, si giunge infine a Tabbiadello su cementata. L'imbocco sulla sinistra della VML, nei pressi di una brutta fontana, è ben visibile, ma ormai non più segnalato (la palina - vedi foto - è lontana decine di metri, spezzata in fondo ad un prato, e dei bolli di vernice non rimane quasi più traccia). Comunque si entra in piano nei vastissimi pascoli fra baite sparse e qualche villetta, fino ad iniziare la discesa graduale verso la parte alta del grosso agglomerato di Trobbio: fra le case la sporadica bollatura scompare, per poi riapparire rinfrescata una volta raggiunto il basso del paese. Si prosegue verso destra in costante discesa lungo un sentiero quasi sempre ben visibile, anche se la larghezza spesso non supera quella di un singolo piede: l'esposizione non è mai eccessiva, ma l'inclinazione dei pendii che si attraversano richiede attenzione continua. Una ripida discesa porta alle baite di Puìi, raccolte su di una piccola dorsale rocciosa, prima di addentrarsi in valloni selvaggi verso il fondo della Valle di Bares; una cospicua perdita di quota avviene con la discesa di un comodo costone alberato che poi lascia posto ad un impluvio alla base di una lastronata verticale di rocce: pochi passi lungo una gradinata sconnessa e ci si ritrova a guadare il torrente di Bares. L'opposta riva, meno impervia, si risale fra le molte tracce dei cavalli al pascolo fino alla conca erbosa orlata dalle baite di Barro di Livo; il sentiero prosegue a saliscendi andando poi a raggiungere un vecchio greto inerbato del torrente Livo: la traccia si perde un po' fra i cespugli, ma, salendo a destra nel bosco presso dei ruderi, la si ritrova senza problemi.
Lasciata a destra la mulattiera per Bares, si raggiunge in pochi passi il Ponte di Dangri, al bivio per la Val Darengo e la Capanna Como: sulla sponda opposta il disordinato agglomerato di costruzioni-tettoie-stalle del Crotto Dangri, col suo "Info Point Canyoning". Da qui non esiste alternativa al percorrere i 2 km della pista forestale per Livo. Oltrepassata la chiesa di San Giacomo Vecchia, si raggiunge il paese e lo si attraversa fino a raggiungere la chiesa parrocchiale che si aggira sulla sinistra: scesi sulla via più bassa di Livo, la si segue a destra andando ad oltrepassare di poco un ponte; immediatamente a sinistra, a fianco di un'abitazione, si imbocca la pista sterrata che scende verso Domaso attorno al Sasso Pelo. La lunga traversata nei castagneti si conclude a Gaggio, da cui, una volta passati fra le strette vie, si esce sulla destra della carrozzabile andando ad imboccare una sequenza di sentieri acciottolati che accompagna fino ad incrociare la Vecchia Strada Regina alle porte di Domaso. Procedendo a sinistra si oltrepassano la chiesa di San Bartolomeo ed il centro sportivo: poco oltre si attraversa il ponte sul Livo e si ritorna al punto di partenza.

Tourengänger: cai56, chiaraa
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (4)


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danicomo hat gesagt:
Gesendet am 31. Januar 2020 um 18:50
Bei posti e belle informazioni, grazie....

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 31. Januar 2020 um 19:00
Ed ispirano anche altre mete.
Prossimamente...

sciurapina hat gesagt:
Gesendet am 1. Februar 2020 um 07:07
Mente e gambe sempre in fermento :-)

cai56 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. Februar 2020 um 09:39
Attualmente è il momento dell'Alto Lario sotto quota neve...


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