Gambarogno. Trittico. Una Madonna col Bambino a Calgiano.
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Santo Stefano.
Questa Madonna col Bambino, proprio non mi aspettavo d'incontrarla!
Li sull'orlo di un prato, cento volte le sarò passata vicino, mai l'avevo però scorta.
Cieca cinciallegra!
Abbandonata, da tanto tempo, forme e colori sbiaditi...
Chi mai avrà cura di Lei e del Bambino Gesù?
Un tetto di piode li protegge per ora dalle intemperie, ma sino a quando?
Proprio ieri che nasceva, Gesù...
Questo sentiero, quante decine di volte l'avrò seguito?
Parte proprio da Scimiana di Sopra, la casa dei nonni paterni.
Sin da bambinella, quante volte seguito, con tutti i tempi, a tutte le ore, variandone il percorso col batticuore, scavalcando il recinto: Privato!, parlando coi fiori, orecchio attento ai fruscii: e se sbucasse il lupo?
Percorso avventuroso per la bambina, facile ora, anche con le ginocchia birichine, poca, la fatica.
Una prima salita, poi un susseguirsi di dolci saliscendi, e che miracolo! le ripetute occhiate al nostro lago, tra i rami, ora spogli, nel bosco incantato.
E la meraviglia delle meraviglie, per la bimba, sbucando dal bosco a Calgiano: la chiesa! la chiesa di Sant'Abbondio, sul suo splendido pulpito! immaginate, una collinetta tutta per lei!
E non era una chiesa, per me bambina, no, era il castello delle fate, che batticuore! che gioia! che miracolo! Il vero castello delle fate, proprio come nelle fiabe che leggevo e leggevo e rileggevo cento volte, sognando!
La commozione è rimasta uguale, anche oggi; e così lo sarà domani, quando sbucherò dal bosco fatato a Calgiano!
La commozione di tutta una vita racchiusa in quell'attimo, accecata dalla luce del lago (niente più ostacoli, ora), accecata dalla meravigliosa visione della chiesa-castello.
E oggi, in dono alla bambina diventata adulta, due sbiadite figure che brillano più delle fate tutte: una Madonna con in braccio il Bambino.
Che l'Anno Nuovo sia grazia e letizia per voi tutti, lettori.
Posso consigliare l'ascolto dell'opera musicale natalizia più adatta ai miei orecchi?
Allora non sarete sorpresi si tratti dell' "Oratorio di Natale" di Johan Sebastian Bach, sei cantate che narrano l'Annuncio alla Vergine, la stella, i pastori, la nascita di Gesù, asinello e bue che vegliano sul cucciolo e riscaldano la stalla, Giuseppe, i Re Magi.
Mi perdonate, se vi consiglio anche stavolta un incisione del Maestro Schreier?
Anche quest'opera ebbi la fortuna di cantarla sotto la sua direzione.
Questa Madonna col Bambino, proprio non mi aspettavo d'incontrarla!
Li sull'orlo di un prato, cento volte le sarò passata vicino, mai l'avevo però scorta.
Cieca cinciallegra!
Abbandonata, da tanto tempo, forme e colori sbiaditi...
Chi mai avrà cura di Lei e del Bambino Gesù?
Un tetto di piode li protegge per ora dalle intemperie, ma sino a quando?
Proprio ieri che nasceva, Gesù...
Questo sentiero, quante decine di volte l'avrò seguito?
Parte proprio da Scimiana di Sopra, la casa dei nonni paterni.
Sin da bambinella, quante volte seguito, con tutti i tempi, a tutte le ore, variandone il percorso col batticuore, scavalcando il recinto: Privato!, parlando coi fiori, orecchio attento ai fruscii: e se sbucasse il lupo?
Percorso avventuroso per la bambina, facile ora, anche con le ginocchia birichine, poca, la fatica.
Una prima salita, poi un susseguirsi di dolci saliscendi, e che miracolo! le ripetute occhiate al nostro lago, tra i rami, ora spogli, nel bosco incantato.
E la meraviglia delle meraviglie, per la bimba, sbucando dal bosco a Calgiano: la chiesa! la chiesa di Sant'Abbondio, sul suo splendido pulpito! immaginate, una collinetta tutta per lei!
E non era una chiesa, per me bambina, no, era il castello delle fate, che batticuore! che gioia! che miracolo! Il vero castello delle fate, proprio come nelle fiabe che leggevo e leggevo e rileggevo cento volte, sognando!
La commozione è rimasta uguale, anche oggi; e così lo sarà domani, quando sbucherò dal bosco fatato a Calgiano!
La commozione di tutta una vita racchiusa in quell'attimo, accecata dalla luce del lago (niente più ostacoli, ora), accecata dalla meravigliosa visione della chiesa-castello.
E oggi, in dono alla bambina diventata adulta, due sbiadite figure che brillano più delle fate tutte: una Madonna con in braccio il Bambino.
Che l'Anno Nuovo sia grazia e letizia per voi tutti, lettori.
Posso consigliare l'ascolto dell'opera musicale natalizia più adatta ai miei orecchi?
Allora non sarete sorpresi si tratti dell' "Oratorio di Natale" di Johan Sebastian Bach, sei cantate che narrano l'Annuncio alla Vergine, la stella, i pastori, la nascita di Gesù, asinello e bue che vegliano sul cucciolo e riscaldano la stalla, Giuseppe, i Re Magi.
Mi perdonate, se vi consiglio anche stavolta un incisione del Maestro Schreier?
Anche quest'opera ebbi la fortuna di cantarla sotto la sua direzione.
Tourengänger:
micaela

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Kommentare (4)