Monte Alom dalla parrocchiale di Masera
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Giunto alla soglia dei 5000 Km percorsi con le bici quest’anno, inizio ad averne piene le…ruote e quindi oggi cambio attività; considerate le fresche temperature cosa c’è di meglio di una bella camminata?
Come un orologio svizzero parto dalla parrocchiale di Masera alle 9:00 in punto al suono delle campane, i primi raggi sbucano dalla valle Vigezzo. Anche oggi dotazione da trail, vestiti leggeri, scarpe da tennis, mini zainetto e bastoncini ripiegabili. Il primo tratto di salita si snoda tra le case dove ben presto imbocco la mulattiera che con un paio di attraversamenti stradali mi conducono a Rancaldina. Qua ha inizio il bel sentiero che serpeggiando nel ripido bosco tocca, prima l’oratorio di San Giovanni e successivamente l’alpe Fornale, come indicazioni mi sono d’aiuto le numerose frecce bianche che riguardano il percorso della corsa Masera/Pescia.
All’alpe Fornale che raggiungo in un’ora esatta, commetto il primo errore, invece di seguire le poc’anzi citate frecce, imbocco il sentiero di destra con indicazioni Pescia/Corte dell’Ariola, pochi passi e rinuncio a causa della folta vegetazione che nasconde la traccia. Tornato sui miei passi percorro un brevissimo tratto d’asfalto e infilo il sentiero corretto che nel bosco di faggi mi conduce a Pescia. Guadagnata la parte alta dell’Alpe (lato valle Isorno) in vista delle ultime baite, dove parte la traccia che porta in cresta, che ben conosco, ho la sciagurata idea di seguire una pista con indicazioni gialle di vecchia collocazione Aggia /Cazzola. Dopo una decina di minuti mi rendo conto di non aver guadagnato quota e di spostarmi sul versante valle Vigezzo, di svolte a sx verso la cresta nemmeno a pagarle, torno per la seconda volta sui miei passi. Rientrato sulla retta via in poco tempo guadagno la cresta che nell’ordine tocca la Croce di Rovareccio e il Monte Alom, la tentazione di raggiungere anche la Loccia di Peve è forte ma considerata la temperatura fresca e il mio equipaggiamento leggero desisto.
Ora inizia il divertimento della discesa, di corsa senza soste fino alla fraz. Cresta (Divin Porcello) con leggera risalita alla Cima Sella, rispetto al versante di salita ora mi sposto sul versante valle Isorno. Segue lo spostamento verso sud nelle fraz. Rogna, Case Brencio e Ranco dove potrei iniziare la definitiva discesa verso il punto di partenza, ma considerata l’ottima forma fisica decido di allungare percorso e dislivello risalendo fino ai Pratoni (sotto San Giovanni). Ora non mi resta che buttare giù gli ultimi metri che mi separano dalla Chiesa di San Martino, anzi prima dell’arrivo mi cimento nell’ennesimo salto del bilordone dove quest’anno sono diventato un autentico fuoriclasse…gran bel giro.
https://www.strava.com/activities/2782444307
Come un orologio svizzero parto dalla parrocchiale di Masera alle 9:00 in punto al suono delle campane, i primi raggi sbucano dalla valle Vigezzo. Anche oggi dotazione da trail, vestiti leggeri, scarpe da tennis, mini zainetto e bastoncini ripiegabili. Il primo tratto di salita si snoda tra le case dove ben presto imbocco la mulattiera che con un paio di attraversamenti stradali mi conducono a Rancaldina. Qua ha inizio il bel sentiero che serpeggiando nel ripido bosco tocca, prima l’oratorio di San Giovanni e successivamente l’alpe Fornale, come indicazioni mi sono d’aiuto le numerose frecce bianche che riguardano il percorso della corsa Masera/Pescia.
All’alpe Fornale che raggiungo in un’ora esatta, commetto il primo errore, invece di seguire le poc’anzi citate frecce, imbocco il sentiero di destra con indicazioni Pescia/Corte dell’Ariola, pochi passi e rinuncio a causa della folta vegetazione che nasconde la traccia. Tornato sui miei passi percorro un brevissimo tratto d’asfalto e infilo il sentiero corretto che nel bosco di faggi mi conduce a Pescia. Guadagnata la parte alta dell’Alpe (lato valle Isorno) in vista delle ultime baite, dove parte la traccia che porta in cresta, che ben conosco, ho la sciagurata idea di seguire una pista con indicazioni gialle di vecchia collocazione Aggia /Cazzola. Dopo una decina di minuti mi rendo conto di non aver guadagnato quota e di spostarmi sul versante valle Vigezzo, di svolte a sx verso la cresta nemmeno a pagarle, torno per la seconda volta sui miei passi. Rientrato sulla retta via in poco tempo guadagno la cresta che nell’ordine tocca la Croce di Rovareccio e il Monte Alom, la tentazione di raggiungere anche la Loccia di Peve è forte ma considerata la temperatura fresca e il mio equipaggiamento leggero desisto.
Ora inizia il divertimento della discesa, di corsa senza soste fino alla fraz. Cresta (Divin Porcello) con leggera risalita alla Cima Sella, rispetto al versante di salita ora mi sposto sul versante valle Isorno. Segue lo spostamento verso sud nelle fraz. Rogna, Case Brencio e Ranco dove potrei iniziare la definitiva discesa verso il punto di partenza, ma considerata l’ottima forma fisica decido di allungare percorso e dislivello risalendo fino ai Pratoni (sotto San Giovanni). Ora non mi resta che buttare giù gli ultimi metri che mi separano dalla Chiesa di San Martino, anzi prima dell’arrivo mi cimento nell’ennesimo salto del bilordone dove quest’anno sono diventato un autentico fuoriclasse…gran bel giro.
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Tourengänger:
adrimiglio

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