Max64 La meta odierna era un'altra,la Ferrata dei Picasass a Baveno,con rientro sul presto per impegni serali,ma una volta giunti in zona una pioggia intensa nel settore del Mottarone ha mandato all'aria i nostri piani.Le previsioni meteo hanno fatto cilecca e tra l'alto siamo partiti anche piuttosto tardi rispetto agli standard.Che fare?
Verso l'Ossola sembra meglio,anche se nuvoloso e le cime sono quasi tutte coperte.Giunti in zona Domodossola nasce l'idea "alpe Pescia".Lasciata l'auto vicino alla sbarra di divieto d'accesso,ci incamminiamo sulla strada asfalta,deviando poi a dx sul sentiero A8.Percorso sempre ben segnato che tocca la cappella di San Giovanni,l'alpe Fornale e conduce all'alpe Pescia in circa 2 ore e 30 min.La zona e gli alpeggi sono molto belli e ben curati,peccato che la giornata sia grigia e i colori risaltino poco.Dopo una breve sosta pranzo,causa temperatura freddina,abbiamo chiuso il giro sul sentiero A6,toccando altri alpeggi e passando dal Lago di Onzo.Tutto sommato ne è uscito un bel giro,visto il prologo mattutino.
Barbie Un regalo inaspettato, oggi. Un bosco. Di quelli veri, come uscito dalle favole. Prodigo di tesori. Castagne con i loro ricci (probabile che prima o poi qualcuno mi cada in testa..).. ghiande con i loro cappellini che le fanno assomigliare a tante buffe faccine di mini-gnomi...funghi multicolori (ma il porcino latita!!)...foglie che attutiscono il passo e sopraggiungi in sordina.. e altre che lo rendono più rumoroso e riscopri l'allegria di saltarci sopra come quando eri bambina..scricch..scrocch...frrr.. Chiaro-scuri. Niente ombre e ricami contro il cielo, ma un abbraccio continuo, quasi caloroso, come quello che le radici a tratti scoperte riservano senza pudori alla terra. Siamo a bassa quota. Dapprima il bosco è fitto e intricato, accompagna il sentiero a mezza costa e lascia intravedere l'abitato a valle. Poi ti avvolge innalzando le fronde maestose e lo respiri dentro "piazze" a cupola e calpestando sentieri che diventano "autostrade". Passo dopo passo recuperi l'intimità con i tuo pensieri..passo dopo passo la trasmissione delle onde sonore fa brutti scherzi, gridi ma nessuno ti sente, sembra quasi impossibile così vicini...misteri della fisica..Un passo dopo l'altro si arriva agli alpeggi..provvidenziali "pit-stop" dove è tacito l'accordo di prendere fiato e guardarsi intorno ed appoggiare lo zaino per poter poi dire davvero "sono stata lì" di fronte alla visione della foto di rito. Gli antichi insediamenti umani si rivelano in una inaspettata veste: recuperati da mani sapienti testimoniano la preziosità di questi luoghi, così vicini alla civiltà della valle eppure distanti secoli ...Penso al tempo e alla fatica che ogni ricostruzione porta con sè. Senza fretta. Una pietra dopo l'altra. Tecniche antiche che accarezzano materiali nuovi ...e materiali antichi che ritornano a nuova vita. Il fascino delle vecchie baite si trasforma, l'essenzialità lascia spazio a sovrastrutture e ampliamenti...ma il fascino non è perso, negli occhi lo stupore per la cura che l'uomo ha saputo dimostrare...paradisi che aspettano di essere ammirati e vissuti ancora...il sentiero ad anello per l'Alpe Pescia: davvero una piacevole scoperta!
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