Da Masera all'Alom 2011 e Loccia di Peve 2127
Ultima uscita dell'anno con l'obiettivo di salire la Cima La Sella e Cima Rovareccio e poi chissà.
Partiamo da Masera, parcheggiando vicino alla chiesa di San Martino 297 m, poi per i vicoli del paese si passa dal Museo dello Spallone e su seguendo i segnavia A6 e A8. Tra casette e vigneti si sale alla frazione Marchiuso e poi su a San Rocco e al suo oratorio. Quindi ancora una breve salita e siamo a Ranco ( la frazione più alta che attraversiamo ) 550. Qui lasciamo il sentiero A6 che va a sinistra, e entriamo nelle strettoie del villaggio col segnavia A8 che ora svolta decisamente a sud-est, e sale nel bosco incrociando una stradina in piano che sembra il tetto di un canale di gronda ( infatti poi vedo che arriva dal lago di Onzo ). Poi si va ad attraversare la Valle del Rio Fascicolo e si sale al bianco oratorio di San Giovanni 900 m circa, visibile già dal parcheggio. Qui lasciamo il sentiero A8 per prendere a destra il "sentiero invernale" più breve, che come l'altro arriva a Fornale 1100. Una bellissima radura con molte baite ben ricostruite.
Ripreso a salire nel bosco arriviamo a Pescia at Chign 1317 m.
Qui si vede la devastazione della foresta ad opera della tempesta prima e del tarlo poi.
Saliamo a lato del prato, al suo margine sinistro.
Poi si percorre un breve tratto di asfalto per arrivare alla chiesetta e al nucleo alto dell'Alpe Pescia ( Le Motte ). Qui inizia in salita una larga pista forestale che si porta a sud della Cima Sella. Qui abbandoniamo il sentiero marcato, per una salita diretta alla vetta di Cima La Sella 1712 m. Poi scesi a est a una selletta, andiamo su direttamente alla Cima Rovareccio 1767 m e alla sua croce in legno.
Decidendo ora un rientro al buio, ( come al solito ), dopo la breve discesa, affrontiamo la lunga risalita per l'Alom. La croce appare ben presto ma poi mi accorgo che è posta solo sull'anticima 1989. Occorre andare ancora un pò in fondo per raggiungere la Cima dell'Alom 2011.
Intanto dapprima una sola aquila reale volteggia insistentemente sopra di noi, poi ne arriva anche una seconda.
Sam è appagato e anche affamato, mentre io che ho buone riserve di grasso, posso permettermi di saltare il pasto: quindi scendo la nevosa costa fino alla Sella 1965. Qui salgo lungamente passando anche un tratto roccioso, e a volte stando a destra dove c'è meno neve. Alla fine arrivo in cima al Loccia di Peve 2127 m. Ma il cartello che indica la vetta è posto sul costone di salita, probabilmente per risparmiare un paletto.
Ripercorro tutta la via fino all'Alom ( sono 221 m+ tra andata e ritorno ), da dove con Sam prendiamo la via del ritorno, rifacendo le salite alle cime Rovareccio e Sella ( evitabile a sinistra ). Quindi all'Alpe Peccia, prendiamo a destra il segnavia A6 che scende allo stagno di Lavonchio Sotto e incrociando più volte la strada scende alle Alpi Mulera e Fobello 1100. Qui iniziano i nostri 800 metri di dislivello in discesa al buio pesto. Nonostante ciò cerchiamo di seguire sempre il sentiero, finchè arriviamo alla Cappella di Sant'Antonio 700 m. Qui possiamo rilassarci percorrendo un pò la strada asfaltata che passa da Avonso e dal Lago di Onzo. Poi deviamo ancora a destra in discesa nel bosco su sentiero non molto facile da seguire al buio, ma arriviamo comunque fino alla frazione Ranco, dove riprendiamo la via fatta all'andata, con cui scendiamo a Masera.
Partiamo da Masera, parcheggiando vicino alla chiesa di San Martino 297 m, poi per i vicoli del paese si passa dal Museo dello Spallone e su seguendo i segnavia A6 e A8. Tra casette e vigneti si sale alla frazione Marchiuso e poi su a San Rocco e al suo oratorio. Quindi ancora una breve salita e siamo a Ranco ( la frazione più alta che attraversiamo ) 550. Qui lasciamo il sentiero A6 che va a sinistra, e entriamo nelle strettoie del villaggio col segnavia A8 che ora svolta decisamente a sud-est, e sale nel bosco incrociando una stradina in piano che sembra il tetto di un canale di gronda ( infatti poi vedo che arriva dal lago di Onzo ). Poi si va ad attraversare la Valle del Rio Fascicolo e si sale al bianco oratorio di San Giovanni 900 m circa, visibile già dal parcheggio. Qui lasciamo il sentiero A8 per prendere a destra il "sentiero invernale" più breve, che come l'altro arriva a Fornale 1100. Una bellissima radura con molte baite ben ricostruite.
Ripreso a salire nel bosco arriviamo a Pescia at Chign 1317 m.
Qui si vede la devastazione della foresta ad opera della tempesta prima e del tarlo poi.
Saliamo a lato del prato, al suo margine sinistro.
Poi si percorre un breve tratto di asfalto per arrivare alla chiesetta e al nucleo alto dell'Alpe Pescia ( Le Motte ). Qui inizia in salita una larga pista forestale che si porta a sud della Cima Sella. Qui abbandoniamo il sentiero marcato, per una salita diretta alla vetta di Cima La Sella 1712 m. Poi scesi a est a una selletta, andiamo su direttamente alla Cima Rovareccio 1767 m e alla sua croce in legno.
Decidendo ora un rientro al buio, ( come al solito ), dopo la breve discesa, affrontiamo la lunga risalita per l'Alom. La croce appare ben presto ma poi mi accorgo che è posta solo sull'anticima 1989. Occorre andare ancora un pò in fondo per raggiungere la Cima dell'Alom 2011.
Intanto dapprima una sola aquila reale volteggia insistentemente sopra di noi, poi ne arriva anche una seconda.
Sam è appagato e anche affamato, mentre io che ho buone riserve di grasso, posso permettermi di saltare il pasto: quindi scendo la nevosa costa fino alla Sella 1965. Qui salgo lungamente passando anche un tratto roccioso, e a volte stando a destra dove c'è meno neve. Alla fine arrivo in cima al Loccia di Peve 2127 m. Ma il cartello che indica la vetta è posto sul costone di salita, probabilmente per risparmiare un paletto.
Ripercorro tutta la via fino all'Alom ( sono 221 m+ tra andata e ritorno ), da dove con Sam prendiamo la via del ritorno, rifacendo le salite alle cime Rovareccio e Sella ( evitabile a sinistra ). Quindi all'Alpe Peccia, prendiamo a destra il segnavia A6 che scende allo stagno di Lavonchio Sotto e incrociando più volte la strada scende alle Alpi Mulera e Fobello 1100. Qui iniziano i nostri 800 metri di dislivello in discesa al buio pesto. Nonostante ciò cerchiamo di seguire sempre il sentiero, finchè arriviamo alla Cappella di Sant'Antonio 700 m. Qui possiamo rilassarci percorrendo un pò la strada asfaltata che passa da Avonso e dal Lago di Onzo. Poi deviamo ancora a destra in discesa nel bosco su sentiero non molto facile da seguire al buio, ma arriviamo comunque fino alla frazione Ranco, dove riprendiamo la via fatta all'andata, con cui scendiamo a Masera.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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Kommentare (2)