Cima la Sella da Masera
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L’aria di primavera mi tenta per un’escursione su sentiero, quindi oggi abbandono la neve e mi dirigo sul versante assolato dell’Alpe Pescia.
Parto dal ponte che collega Masera con Montecrestese, imboccando la scalinata in sasso; salendo tra i vigneti arrivo subito alla fraz. Cresta e seguendo l’indicazione Rivoira in pochi minuti sono all’antica fraz. Rogna, dove devio a sx imboccando un breve sentiero che m’immette su una strada sterrata/asfaltata che percorro brevemente fino ad una baita ristrutturata, qua ha inizio la bella mulattiera che sale alla località Onzo (Avonso) segnavia bianco/rosso/verde.
Sbuco così sulla carrozzabile che sale a Pescia in corrispondenza della Cappella di S. Antonio, proseguo la salita su ottimo sentiero nella faggeta in ombra, dove involontariamente rallento l’andatura, mi ringalluzzisce il sole a Fobello, dove cambio decisamente marcia, in breve tempo supero la loc. Mulera e in men che non si dica sono a Pescia.
E’ sempre un piacere raggiungere questo ameno alpeggio ben conservato, costellato da baite stupende, è ancora presente della neve che contribuisce a rendere ancora più suggestivo l’ambiente circostante. Considerato che ho ancora un po’ di gamba proseguo la salita fino alla Cappella Calaurino, situata sulla cresta tra la Valle Vigezzo e la Valle Isorno, ora devo scegliere se proseguire fino alla Croce di Rovareccio oppure salire alla soprastante Cima la Sella, opto per la seconda in quanto la stanchezza inizia a farsi sentire.
Dopo aver scattato alcune foto scendo a Pescia dove ho adocchiato una bella panca in legno che mi attende per lo spuntino.
Oggi ho sperimentato l’abbinamento di due passioni personali molto forti, la montagna con la musica, devo dire che l’esperienza è stata decisamente positiva, infatti con l’ausilio dell’ iPod ho effettuato la discesa in maniera più rilassante e meno monotona.
SOUNDTRACK OF DESCENT:
Brendan Perry: Ark (2010)
David Sylvian: Brilliant trees (1984)
Con questa prova odierna, iniziamo ad analizzare dei modelli di fotocamere compatte che hanno un costo più contenuto rispetto alle precedenti.
Il modello testato oggi si tratta della PANASONIC DMC-TZ 20.
Il punto di forza è sicuramente l'ottica di alta qualità LEICA, con un'escursione incredibile 24/384 mm(16x) sinceramente avevo qualche dubbio sulla tenuta a tutto zoom, invece ho dovuto ricredermi come si può vedere dalla foto scattata a 16x la qualità rimane accettabile (non dimentichiamoci che si tratta di una compatta), pur lasciando l'impostazione a 100 ISO, chiaramente necessita una buona quantità di luce.
Ottimo il grandangolo da 24 mm adatto a foto paesaggistiche avendo un angolo di campo molto aperto.
Altra caratteristica positiva riguarda l'ampio display da 3” che garantisce una buona visibilità anche in condizioni limiti come in pieno sole sulla neve.
Analizzando attentamente le foto notiamo che rispetto alle fotocamere testate precedentemente, c'è una piccola perdita di qualità, pur rimanendo su standard molto alti, questo è dato dalla dimensione del sensore più piccolo e la dimensione dell'ottica molto ridotta.
Considerate le dimensioni piuttosto contenute, quindi molto tascabile, e le ottime qualità manifestate, la possiamo considerare un fotocamera adatta all'escursionista esigente disposto a sborsare un importo congruo alla bontà del prodotto, senza prosciugare il conto bancario.
CONSIGLIATISSIMA!
Caratteristiche tecniche:
Pixel effettivi: 14,1 Mp
Sensore: CCD di tipo ½,33”
Obiettivo: 4,3- 68,8 mm (equivalente a: 24 - 384 mm) f/3,3-f/5,9
Display: 3” da 460.800 punti
Formato file: JPEG
Filmati: (FULL HD) 1920 x 1080
ISO: 100 – 1600
GPS integrato
Foto 3D
Peso: 217 g
Dimensioni:105 x 57,5 x 33,5 mm
Costo: 350,00 euro

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