Madone di Formazzöö (2510 m)
Parto da Foroglio alle 5:20 imboccando il sentiero per i Laghi della Cròsa. Giunto a Puntid, attraverso il fiume Calnègia sul ponticello ad arco e proseguo nell’alluvionato vallone mantenendo sempre la destra idrografica del fiume. Giunto alle cascine di Calnègia, dove l’elegante sagoma del Madone di Formazzöö fa bella mostra di sé, attraverso in breve il torrente che scende dalle Creste d’Orsalìa e il Ri di Formazzöö, procedendo quindi nel bosco su ripide scalinate ed erba falciata di fresco. A circa 1440 m di quota, una freccia rossa su un masso individua l'inizio del sentiero del Madarôm: lo imbocco con traverso ascendente, da qui in poi la traccia è priva di manutenzione recente ma sempre ben visibile. Rientro a sinistra sul percorso ufficiale poco sopra i 1700 m di quota, ricominciando a salire dolcemente sino ad entrare nel bacino dell’Alpe di Formazzöö in prossimità delle cascine quotate 1824 m. Qui abbandono i segnavia che proseguono verso i laghi omonimi e rinvengo una flebile traccia alle spalle delle due baite più alte che si dirige verso W a Corte di Cima, luogo di una bellezza straordinaria. Qui una pausa è d’obbligo per godere dell’ambiente e studiare il rimanente percorso, già comunque descritto dettagliatamente da GM e
Varoza nelle relazioni precedenti e che riassumo di seguito. Mi porto alla base del canalone su tracce di animali, risalendo poi la costola erbosa alla sua sinistra fino ad un larice dove un’esile cengia consente di scendere brevemente sul fondo ed attraversare il canale a circa 2300 m di quota (terreno franoso). Senza percorso obbligato, raggiungo diagonalmente il limite di una giavina, mantenendomi poi sulla costa erbosa a sinistra e puntando alla cresta soprastante. Arrivato alla sua base in corrispondenza di un prato fiorito, su tratti erbosi e roccette, giungo a sommitare la dorsale in prossimità della “finestrella” dalla quale si intravede il Lago della Cròsa e da cui, poco più sopra, ho un'ampia vista della cima e sul caotico gruppo di rocce che la compongono. Ridiscendo alla base della cresta e la costeggio in direzione E sino ad un evidente masso con una vena di quarzite orizzontale, sopra il quale riguadagno la sommità della dorsale e raggiungo la cima vera e propria. La discesa la effettuo per la stessa via, tralasciando stavolta il percorso del Madarôm e proseguendo per Gradisc, dalle cui cascine riprendo il sentiero falciato che scende a Calnègia.
Gita variegata e di ampio respiro che prevede di percorrere la lunga Val Calnègia e salire a Corte di Cima, alpeggio suggestivo posto in un anfiteatro di cime selvagge e raramente battute, proprio come il Madone di Formazzöö, che già in lontananza attira la vista di chi si avventura da queste parti. La cima, costituita da lame rocciose anche affilate, non garantisce di per sé una pausa confortevole (meglio sostare all’intaglio qualche metro sotto) ma l’ambiente attraversato è un vero gioiello naturalistico di rara bellezza. A condire il tutto una giornata splendida, mite e piacevolmente ventilata. Vista una pernice sopra Gradisc, mentre non ho incrociato nessun umano su tutto il percorso a parte cinque persone tornando a Puntid: e pensare che, viste le spiaggette qua e là, credevo di trovare numerosi bagnanti a mollo nel fiume…

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