MADONE DI FORMAZZÖÖ (2510 m)
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Mi è stato fatto notare come il Madone di Formazzöö non sia una gran cima se vista ad esempio dal Pizzo d'Orsalia. Sono d'accordo, anche perché dal suddetto Pizzo si riconosce poco facilmente dato che la sua vista frontale si "fonde" con il retrostante Fiorera. Ma il Madone di Formazzöö non bisogna guardarlo dal Pizzo d'Orsalia, bensì dalla Bocchetta di Nassa, da Calnegia, da un punto qualsiasi dell'Alpe della Crosa : ecco allora che il nostro Madone diventa uno splendente monolito, da annoverare sicuramente tra le "piccole ma pregiate" vette della Valle.
L'escursione inizia sostanzialmente al Corte di Cima dell'Alpe di Formazzöö (2081m; 1420m e 3h30' da Foroglio) che io ho già descritto in una precedente relazione.
Dal Corte si punta il canale che si avvalla dalla Bocchetta del Madone di Formazzöö, per prati e su giavine; raggiunto il bordo orografico destro del canale, lo si risale interamente, superando infine un piccolo colatoio per seguire la cengia erbosa che evita la risalita del canale stesso nel suo fondo. Quando all'improvviso la cengia spiana, si puo' scendere nel canale e attraversalo su terreno friabile. Si risale sul versante opposto e si inizia la risalita del ripido versante erboso (anche su rade tracce di animali). SI arriva sul bordo di una grande giavina. Non si entra nella stessa ma si segue il suo bordo fino al suo termine dove inizia l'ultimo tratto su ripide lingue erbose e qualche roccetta. Fino a questo punto erano presenti solo due ometti, ora ce ne sono 3/4 in piu'.
Si arriva alla cresta rocciosa sommitale, in corrispondenza della "finestra" descritta da
Varoza, e alta in questo punto poco piu' di un metro. Ci si sale sopra e ci si ritrova letteralmente a cavalcioni di una lama, con una gamba penzolante sull'alpe della Crosa e l'altra sull'alpe Formazzöö ..
La vetta si trova comunque piu a est. Si torna alla base della cresta sommitale e la si contorna su placchette, cengette, erba, roccia (comunque facile) fino a ritrovare una evidente rampa erbosa che sale da destra verso sinistra; si risale questa rampa fino a quando si trova il modo di uscire verso destra (se si segue la rampa fino al culmine ci si ritrova ancora a O della vetta) su roccette verso un evidente intaglio tra due caratteristiche lame di roccia, distanti tra loro una decina di metri o poco meno. La "vetta" del Madone di Formazzöö (2510m; 440m e 1h40' dal Corte di Cima) è la lama a ovest dell'intaglio.
L'escursione è abbastanza F(acile) rispetto all'impressione che si ha dal basso della salita. Passato il canale (franoso, di roccia decisamente marcia) la salita fino al piede della cresta non supera mai il I grado. Difficoltà superiori (II) si possono trovare eventualmente solo per saltare sulla cresta stessa e sulla vetta (fin quando è possibile la "salita" delle due lame), a seconda dei passaggi che si ritiene di scegliere.
L'escursione inizia sostanzialmente al Corte di Cima dell'Alpe di Formazzöö (2081m; 1420m e 3h30' da Foroglio) che io ho già descritto in una precedente relazione.
Dal Corte si punta il canale che si avvalla dalla Bocchetta del Madone di Formazzöö, per prati e su giavine; raggiunto il bordo orografico destro del canale, lo si risale interamente, superando infine un piccolo colatoio per seguire la cengia erbosa che evita la risalita del canale stesso nel suo fondo. Quando all'improvviso la cengia spiana, si puo' scendere nel canale e attraversalo su terreno friabile. Si risale sul versante opposto e si inizia la risalita del ripido versante erboso (anche su rade tracce di animali). SI arriva sul bordo di una grande giavina. Non si entra nella stessa ma si segue il suo bordo fino al suo termine dove inizia l'ultimo tratto su ripide lingue erbose e qualche roccetta. Fino a questo punto erano presenti solo due ometti, ora ce ne sono 3/4 in piu'.
Si arriva alla cresta rocciosa sommitale, in corrispondenza della "finestra" descritta da

La vetta si trova comunque piu a est. Si torna alla base della cresta sommitale e la si contorna su placchette, cengette, erba, roccia (comunque facile) fino a ritrovare una evidente rampa erbosa che sale da destra verso sinistra; si risale questa rampa fino a quando si trova il modo di uscire verso destra (se si segue la rampa fino al culmine ci si ritrova ancora a O della vetta) su roccette verso un evidente intaglio tra due caratteristiche lame di roccia, distanti tra loro una decina di metri o poco meno. La "vetta" del Madone di Formazzöö (2510m; 440m e 1h40' dal Corte di Cima) è la lama a ovest dell'intaglio.
L'escursione è abbastanza F(acile) rispetto all'impressione che si ha dal basso della salita. Passato il canale (franoso, di roccia decisamente marcia) la salita fino al piede della cresta non supera mai il I grado. Difficoltà superiori (II) si possono trovare eventualmente solo per saltare sulla cresta stessa e sulla vetta (fin quando è possibile la "salita" delle due lame), a seconda dei passaggi che si ritiene di scegliere.
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