Punta di Spluga (2251 m)
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L’inverno relativamente povero di neve mi consente di mettere nel sacco, in una giornata serena, fredda e ventosa, questa splendida gita alla Punta di Spluga, cupola che sovrasta tre valli, Giumaglio, Chignolasc e Cabiòi.
Parto al buio da Giumaglio e raggiungo la zona dei vigneti terrazzati, dove inizia il sentiero che sale ad Arnau passando da Cappella di Cima. Arrivato ad Arnau, imbocco il sentiero alto verso Costa, per godere il più possibile dei tiepidi raggi solari che cominciano ad inondare i pendii gelati. In prossimità della quota 1906 m CNS, il sentiero prosegue a destra inoltrandosi nella Valle di Giumaglio e perdendo qualche metro di quota; esso percorre a mezzacosta le pendici della Costa dei Russi ma, prima che pieghi verso E in direzione dell’Alpe Spluga, lo abbandono per salire a sinistra, dapprima su pietraia, poi tra ginepri e rododendri, in direzione dell’ancora lontana Punta di Spluga. Mi porto sotto la verticale della cima valicando un motto arrotondato ed attraversando la conca sopra il Pascolo dei Laghi, abbondantemente innevata: qui calzo i ramponi per risalire il ripido e pelato pendio finale tra ciuffi d’erba e ghiaccio.
Guadagno quindi la vetta dalla cresta NE, sostando brevemente visto il forte vento ma le vette circostanti meritano una menzione: il Sasso Bello è un complesso roccioso di eloquente bellezza, fa mostra di sé anche la veste invernale del Pizzo delle Pecore, mentre Alber, Muretto e Sass d’Argent si ergono più lontani ma non meno estetici. Il Monte Zucchero da qui è una piramide d’indubbia attrazione.
Per la discesa mi dirigo inizialmente sul percorso dell’andata fino al motto nevoso, dal quale mi calo poi verso l’Alpe Spluga (ometti) e raggiungendo le baite addormentate in un silenzio invernale di quelli che personalmente adoro. Qui sosta e pranzo non me li toglie nessuno. Raggiunta poi Cortone, scendo ad Arnau lungo il sentiero nel bosco della Valle di Giumaglio. Affascinanti e curiosi alcuni alberi interamente ghiacciati, lontano da qualsiasi fonte d’acqua: il rimando al celebre cartone animato della Disney è sorto inevitabile!

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