La Colmine di Crevola da casa
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Dopo aver accumulato un ottimo allenamento a base di corsa e bici in tutto l’inverno, decido che è ora di alzarmi di quota, sono anni che non salgo una cima, la mia destinazione è la Colmine di Crevola ma partirò direttamente da casa (no auto).
Il risveglio non è dei migliori, ieri non mi sono risparmiato con la mtb lungo il fiume Toce tra sterrate e mulattiere, massacrandomi sui segmenti di Strava e oggi ne pago le conseguenze…ma ormai la meta è decisa, inizialmente sarà la località Scezza poi deciderò il da farsi. Considerati i Km che ho davanti opto per un abbigliamento ridotto ai minimi termini con: bastoncini, scarpe e zaino da trail, due barrette, una banana, l’immancabile I Pod e la borraccia completano la dotazione. Dopo un Km su asfalto sono a Mocogna dove imbocco il tagliafuoco nel bosco che conduce alla località Monte e successivamente Canei, ora un po’ di discesa fino al ponte sul fiume Diveria, siamo a quota 350 m. mi separano dalla cima 1350 metri, una salita che non mi darà più tregua con ben pochi punti dove tirare il fiato. Al municipio di Crevoladossola rabbocco la borraccia (azione che ripeterò quasi ad ogni fontana) e m’incammino lungo la bella mulattiera scalinata che sale al Borgo Dell’Era/Pinone e prosegue fino ad Enso, il tratto successivo fino a Scezza purtroppo è su asfalto. La prima tappa è raggiunta senza problemi a questo punto la destinazione diventa la Colmine, non ho una gran gamba, ma impostando un giusto passo non ho dubbi sulla riuscita dell’impresa. Dopo un altro breve tratto su asfalto si stacca a sx il sentiero che permette di guadagnare quota velocemente, toccando qualche baita e qualche bancata rocciosa con begli scorci sull’Albiona si ha l’accesso alla località Gorta, la giornata spaziale senza nubi e temperatura gradevolissima induce a qualche pausa fotografica e contemplativa. Adesso inizia il tratto più tosto, molto ripido con un passaggio completamente ghiacciato, meglio tenere alta la concentrazione, è la prima volta che affronto questo punto con queste calzature e devo dire che la differenza è davvero notevole sembra di non avere niente sotto i piedi e l’aderenza e addirittura superiore agli scarponcini, infatti in men che non si dica sono sulla sommità. E’ sempre una soddisfazione arrivare in questo luogo fiabesco il GPS mi segna 13 Km. Dopo le solite foto di rito mi appresto alla discesa, qua cambia la musica in tutti i sensi, si perché una scelta musicale più ritmata mi aiuterà a calare più velocemente, inizia il divertimento. Primo tratto fino a Gorta alla garibaldina risolto un poco più di 10’ poi con ritmo meno indiavolato ripercorro quasi fedelmente il sentiero di salita fino a Scezza, dove attraverso un bel sentiero che non conoscevo arrivo a Simbo, questa zona ormai la conosco come le mie tasche così decido di toccare in direzione nord Bisogno con rientro al municipio già visto in precedenza. Stesso itinerario di rientro successivo fino a pochi metri da casa dove, considerata la forma fisica decido per un’ulteriore allungamento dell’itinerario, così cambio montagna ora mi appresto a solcare le pendici del Moncucco con risalita a Vagna e Vallesone. Direi che per oggi può bastare, ora solo discesa fino ad Anzuno poi tramite il Calvario chiudo questo interessante percorso di 36 Km.
https://www.strava.com/activities/2252306101
Il risveglio non è dei migliori, ieri non mi sono risparmiato con la mtb lungo il fiume Toce tra sterrate e mulattiere, massacrandomi sui segmenti di Strava e oggi ne pago le conseguenze…ma ormai la meta è decisa, inizialmente sarà la località Scezza poi deciderò il da farsi. Considerati i Km che ho davanti opto per un abbigliamento ridotto ai minimi termini con: bastoncini, scarpe e zaino da trail, due barrette, una banana, l’immancabile I Pod e la borraccia completano la dotazione. Dopo un Km su asfalto sono a Mocogna dove imbocco il tagliafuoco nel bosco che conduce alla località Monte e successivamente Canei, ora un po’ di discesa fino al ponte sul fiume Diveria, siamo a quota 350 m. mi separano dalla cima 1350 metri, una salita che non mi darà più tregua con ben pochi punti dove tirare il fiato. Al municipio di Crevoladossola rabbocco la borraccia (azione che ripeterò quasi ad ogni fontana) e m’incammino lungo la bella mulattiera scalinata che sale al Borgo Dell’Era/Pinone e prosegue fino ad Enso, il tratto successivo fino a Scezza purtroppo è su asfalto. La prima tappa è raggiunta senza problemi a questo punto la destinazione diventa la Colmine, non ho una gran gamba, ma impostando un giusto passo non ho dubbi sulla riuscita dell’impresa. Dopo un altro breve tratto su asfalto si stacca a sx il sentiero che permette di guadagnare quota velocemente, toccando qualche baita e qualche bancata rocciosa con begli scorci sull’Albiona si ha l’accesso alla località Gorta, la giornata spaziale senza nubi e temperatura gradevolissima induce a qualche pausa fotografica e contemplativa. Adesso inizia il tratto più tosto, molto ripido con un passaggio completamente ghiacciato, meglio tenere alta la concentrazione, è la prima volta che affronto questo punto con queste calzature e devo dire che la differenza è davvero notevole sembra di non avere niente sotto i piedi e l’aderenza e addirittura superiore agli scarponcini, infatti in men che non si dica sono sulla sommità. E’ sempre una soddisfazione arrivare in questo luogo fiabesco il GPS mi segna 13 Km. Dopo le solite foto di rito mi appresto alla discesa, qua cambia la musica in tutti i sensi, si perché una scelta musicale più ritmata mi aiuterà a calare più velocemente, inizia il divertimento. Primo tratto fino a Gorta alla garibaldina risolto un poco più di 10’ poi con ritmo meno indiavolato ripercorro quasi fedelmente il sentiero di salita fino a Scezza, dove attraverso un bel sentiero che non conoscevo arrivo a Simbo, questa zona ormai la conosco come le mie tasche così decido di toccare in direzione nord Bisogno con rientro al municipio già visto in precedenza. Stesso itinerario di rientro successivo fino a pochi metri da casa dove, considerata la forma fisica decido per un’ulteriore allungamento dell’itinerario, così cambio montagna ora mi appresto a solcare le pendici del Moncucco con risalita a Vagna e Vallesone. Direi che per oggi può bastare, ora solo discesa fino ad Anzuno poi tramite il Calvario chiudo questo interessante percorso di 36 Km.
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Tourengänger:
adrimiglio

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