La Colmine da Pontemaglio


Publiziert von paoloski , 4. Juni 2013 um 10:36.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 2 Juni 2013
Wandern Schwierigkeit: T3+ - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00
Aufstieg: 1400 m
Abstieg: 1060 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Autostrada A26, Superstrada direzione Sempione, uscita di Oira - Pontemaglio.
Zufahrt zum Ankunftspunkt:Giro ad anello, da Cresta a Pontemaglio abbiamo usufruito di un passaggio.
Kartennummer:CNS 275 Val Antigorio

Monica sta frequentando il corso di alpinismo per cui in questi mesi ha arrampicato tanto ma camminato veramente poco, mi chiede quindi di andare a fare un'escursione tranquilla, le propongo la Colmine di Crevola, in Val d'Ossola: panoramica e con un dislivello limitato.
C'ero stato forse trent'anni fa per la prima volta e vi ero tornato una quindicina di anni dopo con una gita sociale, il ricordo è quello di un luogo panoramico ed ameno, con un bel sentiero per arrivarci. Come spesso capita il tempo cambia le cose e forse anche la memoria gioca degli scherzi: decidiamo di partire da Pontemaglio, giusto per rivedere il bel ponte napoleonico che caratterizza questo borgo, e da lì salire a Pianezzo per prendere il sentiero che porta all'Alpe Nachino.
Chiaramente sbaglio subito e così raggiungiamo la frazione Villa di Oira non segnata sulla mia carta, vabbè poco male: all'alpe si potrà salire anche da qui, presto però ci troviamo a percorrere una stradina asfaltata che porta ad una cava, individuiamo comunque dei segnavia rossi che sembrano andare nella direzione giusta, li seguiamo e cominciamo a salire nel bosco, la traccia non è proprio evidente ma con un po' di fortuna ad un certo punto incrociamo il bel sentiero lastricato ed a gradini che in breve, offrendoci anche dei magnifici scorci panoramici, ci porta all'Alpe Nachino, vi è una piccola croce che domina la piana di Domo, avvertiamo un odore spiacevole: a pochi metri dalla croce troviamo il cadavere di una pecora, non sembra avere ferite e non deve essere morta da molto, è ancora abbastanza integra e le mosche non sono molte.
Riprendiamo a salire, sento uno scampanellio, penso alle compagne della povera pecora deceduta ed invece, all'improvviso, mi trovo di fronte un enorme, bellissimo cavallo baio, nonostante la mole lo renda un po' inquietante è piuttosto confidente, si avvicina per farsi accarezzare accompagnato da due pecore. Riprendiamo il cammino e ci accorgiamo di essere seguiti dall'etereogeneo terzetto, la traccia si perde poco dopo, risaliamo per i prati sopra l'alpeggio e ci riportiamo presso gli edifici, qui il trio decide di fermarsi mentre noi troviamo delle indicazioni che salgono nel bosco, le seguiamo per un lungo tratto finchè scompaiono all'improvviso. Da qui diviene un percorso avventura: nonostante tutti gli sforzi non riusciamo a trovare alcun segnavia, decidiamo di salire diritti confidando di trovare il sentiero poco sopra, saliamo quindi per un bel pezzo finchè ci troviamo alla base di una bastionata rocciosa che non offre vie di salita sicure, consultiamo la carta e decidiamo di contornarla verso Nord, ad un certo punto dovremmo trovare una breccia che ci dovrebbe permettere di salire ed incontrare un sentiero.
Il percorso è decisamente difficoltoso: seguiamo delle traccie di animali ma incontriamo ogni pochi metri alberi caduti che ci tocca superare con notevoli sforzi, finalmente arrivo ad un largo canale che sale in una cesura della bastionata, è decisamente ripido ed a tratti un po' esposto ma ci permette di risalire verso quella che dovrebbe essere una cresta, un ultimo risalto su roccette ed ecco che il pendio si raddolcisce un poco. Seguiamo il pendio ed arriviamo: ...sotto un'altra bastionata rocciosa! Vedo però una traccia evidente che la contorna alla base, non sembra essere molto percorso ma questo è indubbiamente un sentiero. Lo seguiamo in direzione Sud, corre orizzontale alla base delle rocce con solo dei piccoli saliscendi, arriviamo ad un bivio: a sinistra prosegue in orizzontale con un breve tratto franoso ed esposto, a destra sale in una sorta di canale che però sembra portare sulla cresta, decidiamo per quest'ultimo, pochi minuti ed ogni tensione sparisce: siamo sulla Colmine a 1700 metri.
Come gita non proprio tranquillissima a dispetto dei "desiderata" di Monica.
Il luogo è decisamente bello, un terrazzo con vista sulla pianura sottostante e contornato da montagne innevate: il Leone, il Diei, il Cistella con il suo Corno, le montagne che fanno da confine fra Val Vigezzo e Valgrande e quelle sullo spartiacque italo - svizzero.
Poco distante vediamo un tavolo in legno con due panche all'ombra, il luogo ideale per mangiare qualcosa, non appena ci sediamo veniamo raggiunti da una pecora con il suo agnello, non sono molto invadenti, le loro compagne sono sdraiate poco lontane, sotto gli alberi e sembrano disinteressarsi a noi.
Mangiamo e quindi facciamo un breve giro per scattare qualche foto alle montagne, i due ovini ci seguono, ad un certo punto arrivano anche un paio di caprette che si uniscono al corteo, ritorniamo verso il tavolo per recuperare gli zaini ed ecco,che, senza una ragione apparente, tutte le pecore scattano all'unisono e ci raggiungono, in un attimo siamo circondati da una massa belante, poco dopo alle pecore si unisce un gregge, altrettanto numeroso, di capre, è giunta l'ora di scendere a valle seguendo i segnavia bianco - rossi e le indicazioni per Crevola, le pecore e le capre ci fanno da scorta, dopo qualche centinaio di metri ci sono ancora, non ho intenzione di portarmele a valle per cui comincio ad indirizzarle verso l'alto, prima un gruppo, poi un altro si fanno convincere, ce n'è un paio che sembrano decise a seguirci ad oltranza, per fortuna qualche esperienza con le capre ce l'ho e quindi riesco a far "ragionare" anche queste due.
Possiamo finalmente scendere con calma il sentiero che va verso la Colmine di Crevola affacciato sul versante della Val Divedro, nonostante l'ora c'è ancora gente che sale.
Raggiungiamo le baite più alte di Gorta ed ecco svelato l'arcano: c'è una strada carrozzabile che sale, questo spiega la frequentazione e, probabilmente anche lo stato di abbandono dei sentieri sull'altro versante. Il vecchio sentiero però è stato conservato, solo a tratti incrociamo la nuova strada che più sotto è persino asfaltata, e perfettamente indicato.
Passiamo per l'Alpe Gorta inferiore, qui le baite sono in rovina, un vero peccato, passiamo altri nuclei, la carta non ci è di grande aiuto nell'individuarli. Continuiamo la discesa, passiamo per una cappelletta settecentesca perfettamente restaurata.
Continuiamo a scendere nel bosco, il sentiero, segnavia 33, è perfettamente indicato, raggiungiamo infine Traversagno passando attraverso diversi nuclei, qui gli edifici sono molto più grandi di quelli incontrati finora: si tratta di case d'abitazione, alcune con particolari costruttivi molto ricercati: timpani di finestre in pietra chiara, balconi, scalinate ed archi. Scendiamo a Cresta, la carta indica un sentiero che dovrebbe riportarci ad Oira, chiedo indicazioni ad un paio di anziani ma le risposte non mi convincono: il sentiero dovrebbe esserci, ma forse non c'è  più...un 83enne però ci dice che deve scendere in valle e ci accompagnerà volentieri, giusto il tempo di una commissione: deve consegnare un sacco di pane ad un'abitante del posto. Così troviamo un passaggio per Pontemaglio, anche ad imbroccare subito il sentiero, questo ci risparmia qualche chilometro di strada ed abbiamo modo di conversare amabilmente per qualche tempo.
Alle 16 siamo all'auto.

Bella gita: la Colmine è veramente un posto bellissimo, probabilmente esiste anche il modo di salire dal versante di Oira e Pontemaglio in maniera più semplice e meno faticosa ma non conoscendo i sentieri...
Le difficoltà si limitano alle parti fuori sentiero della salita, quando il sentiero si trova tutto è veramente molto semplice e godibile.
In mancanza di indicazioni non sono certo di essere riuscito ad individuare correttamente le varie frazioni di Crevola incontrate in discesa.

Tourengänger: paoloski
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (5)


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Zaza hat gesagt:
Gesendet am 4. Juni 2013 um 11:50
Bel ricordo...ma il "sentiero" sopra Nacchino davvero non è regalato! Io sono passato verso Fontanagoglio (clic), ma il sentiero originale è più o meno scomparso. Solo sopra questi ruderi ho trovato alcune tracce e segni.

ciao, zaza

paoloski hat gesagt: RE:
Gesendet am 4. Juni 2013 um 12:46
Ciao Zaza,
sinceramente non so dove noi si sia esattamente passati, sopra l'Alpe Nacchino c'erano dei segnavia fatti con il nastro bianco-rosso da cantiere ma ad un tratto sono scomparsi e siamo saliti per la massima pendenza confidando di ritrovare delle tracce. Alla fine abbiamo fatto molto più dislivello di quanto ci fossimo ripromessi di fare. Comunque sono dei bei posti e ne valeva la pena.
Buone gite, Paolo

tignoelino hat gesagt: colmine
Gesendet am 4. Juni 2013 um 22:27
Non posso esimermi dai complimenti, Paolo.
Passare da casa mia? non dirmi che hai una
Fiat Multipla grigia.
roby

paoloski hat gesagt: RE:colmine
Gesendet am 5. Juni 2013 um 09:31
Ciao Roby, grazie dei complimenti.
Passare da casa tua? Non mi dirai che con la giornata favolosa domenica te ne sei rimasto a casa!
Eravamo con la peugeot di Monica ma non ho una multipla bensì una aygo.
Ciao

tignoelino hat gesagt: RE:colmine
Gesendet am 5. Juni 2013 um 20:45
Purtroppo, facendo il contadino, per passione,
ero a casa a fare fieno domenica.


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