Dal Sass Barbè al Pizzo Cuvignone.
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Le recenti gite di
morgan e
cappef sulle prealpi Lavenesi mi inducono in questa limpida mattinata ad un giro su monti che conosco bene e che vorrei completare con un paio di elevazioni per me inedite.
Porto l'auto a Casere e m'incammino sino alla capanna Gigliola, dove una svolta a destra, mi fa attraversare il borgo e uscire sulla strada del Cuvignone dove, poco dopo, entro nel bosco all'altezza di un cartello segnavia.
Con una breve salita giungo al passo Barbé, qui mi accolgono tre splendidi mufloni, probabilmente maschi. Svolto a sinistra, percorro un paio di saliscendi su larga cresta e approdo alla cima boschiva del Sass Barbè, affacciata a perpendicolo sul paese lacustre di Laveno.
Il tempo di una foto e ripercorro la via a ritroso, giunto di nuovo al passo proseguo dritto sino all'inizio del pendio che adduce ai Pizzoni. Qui le pendenze si fanno serie e il procedere su roccette affioranti richiede un minimo di attenzione.
Quando la traccia esce dal rado bosco all'aperto, a chi dovesse approcciare questo luogo per la prima volta dico: "non giratevi, la bellezza potrebbe essere addirittura dolorosa".
Conviene infatti attendere la vicina croce e godere del più bel balcone delle Prealpi varesine, affacciato sul lago, sull'Ossola, sui giganti e sulle montagne del Ticino.
Proseguo ora su cresta, in un tragitto da montagne russe, dati i continui saliscendi che scavalcano altri due pizzoni, sino a giungere alla base del monte La Teggia che scantono a sinistra traversando il pendio nord occidentale.
Esco sopra il rifugio Adamoli, scendo, mi confronto con un cane "tanto rumore per nulla" e approdo al vicino Poggiolo, altro importante punto panoramico che domina il nord del lago.
Qui una esile traccia si arrampica sul pendio con pendenze sostenutissime tanto che mi sono utili le radici per progredire. In breve arrivo in cima al Pizzo Cuvignone, una piccola radura nel bosco.
Proseguo sulla dorsale opposta, scendo a volte con l'insidia delle foglie secche e torno al rifugio per un meritato dolcetto servito dai cordiali gestori.
Cammino adesso su asfalto dove sono rimaste delle lastre di ghiaccio e salgo al passo del Cuvignone svalicato il quale, al primo tornante, un pannello mi indica la via di discesa a Vararo per la val Buseggia.
Bello scendere di qui, prima nel dolce bosco, poi all'aperto su pendii splendidamente affacciati nel brullo vallone.
Ritrovo la civiltà a Vararo e in breve torno a Casere dove la gita ha termine.
Decido tuttavia di raggiungere l'Agriturismo Famigliare "Capre e Cavoli" dove gli amici Renato e Chiara mi accolgono sempre volentieri per una chiaccherata. Purtroppo, avendo le capre appena partorito, il formaggio disponibile è molto poco (lo sarà maggiormente tra dieci giorni) ma, dopo aver ammirato i capretti giovanissimi, riesco ad estorcere un po' di caprino freschissimo che so essere di una bontà eccezionale.
Torno dunque all'auto per il ritorno a casa: la gita, compresi quaranta minuti di pausa (ma esclusa la sosta finale all'agriturismo) è durata tre ore e mezzo. Ho indicato un dislivello approssimativo che dovrebbe tener conto dei numerosissimi saliscendi.
Sviluppo: 8 km circa; SE: 13 km circa.


Porto l'auto a Casere e m'incammino sino alla capanna Gigliola, dove una svolta a destra, mi fa attraversare il borgo e uscire sulla strada del Cuvignone dove, poco dopo, entro nel bosco all'altezza di un cartello segnavia.
Con una breve salita giungo al passo Barbé, qui mi accolgono tre splendidi mufloni, probabilmente maschi. Svolto a sinistra, percorro un paio di saliscendi su larga cresta e approdo alla cima boschiva del Sass Barbè, affacciata a perpendicolo sul paese lacustre di Laveno.
Il tempo di una foto e ripercorro la via a ritroso, giunto di nuovo al passo proseguo dritto sino all'inizio del pendio che adduce ai Pizzoni. Qui le pendenze si fanno serie e il procedere su roccette affioranti richiede un minimo di attenzione.
Quando la traccia esce dal rado bosco all'aperto, a chi dovesse approcciare questo luogo per la prima volta dico: "non giratevi, la bellezza potrebbe essere addirittura dolorosa".
Conviene infatti attendere la vicina croce e godere del più bel balcone delle Prealpi varesine, affacciato sul lago, sull'Ossola, sui giganti e sulle montagne del Ticino.
Proseguo ora su cresta, in un tragitto da montagne russe, dati i continui saliscendi che scavalcano altri due pizzoni, sino a giungere alla base del monte La Teggia che scantono a sinistra traversando il pendio nord occidentale.
Esco sopra il rifugio Adamoli, scendo, mi confronto con un cane "tanto rumore per nulla" e approdo al vicino Poggiolo, altro importante punto panoramico che domina il nord del lago.
Qui una esile traccia si arrampica sul pendio con pendenze sostenutissime tanto che mi sono utili le radici per progredire. In breve arrivo in cima al Pizzo Cuvignone, una piccola radura nel bosco.
Proseguo sulla dorsale opposta, scendo a volte con l'insidia delle foglie secche e torno al rifugio per un meritato dolcetto servito dai cordiali gestori.
Cammino adesso su asfalto dove sono rimaste delle lastre di ghiaccio e salgo al passo del Cuvignone svalicato il quale, al primo tornante, un pannello mi indica la via di discesa a Vararo per la val Buseggia.
Bello scendere di qui, prima nel dolce bosco, poi all'aperto su pendii splendidamente affacciati nel brullo vallone.
Ritrovo la civiltà a Vararo e in breve torno a Casere dove la gita ha termine.
Decido tuttavia di raggiungere l'Agriturismo Famigliare "Capre e Cavoli" dove gli amici Renato e Chiara mi accolgono sempre volentieri per una chiaccherata. Purtroppo, avendo le capre appena partorito, il formaggio disponibile è molto poco (lo sarà maggiormente tra dieci giorni) ma, dopo aver ammirato i capretti giovanissimi, riesco ad estorcere un po' di caprino freschissimo che so essere di una bontà eccezionale.
Torno dunque all'auto per il ritorno a casa: la gita, compresi quaranta minuti di pausa (ma esclusa la sosta finale all'agriturismo) è durata tre ore e mezzo. Ho indicato un dislivello approssimativo che dovrebbe tener conto dei numerosissimi saliscendi.
Sviluppo: 8 km circa; SE: 13 km circa.
Tourengänger:
rochi

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Kommentare (8)