Sasso del Fungo- Pizzoni di Laveno
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Classica escursione ai Pizzoni di Laveno con la variante della via di salita lungo la cresta est dal Sasso del Fungo, masso erratico situato a nord della frazione Monteggia. Questa via, un tempo percorsa abitualmente, è stata abbandonata da decenni e non compare più sulle mappe escursionistiche. Il motivo di questo stato di abbandono va ricercato nella mancata manutenzione di una via soggetta a cadute di alberi in una zona esposta al vento e percorsa più volte da incendi boschivi. Inoltre la presenza di una via alternativa parallela più comoda, la frequentatissima mulattiera Laveno- Casere, ha reso meno conveniente utilizzare questa possibilità. Il comune di Laveno ha recentemente sistemato il sentiero che porta a visitare il Sasso del Fungo, prosegue più in alto e va a reimmettersi sulla mulattiera principale. La vecchia via, invece, segue la cresta e raggiunge la cima del Sass Barbè. Lo scopo di questa gita è esplorativo e di verifica della fattibilità di un eventuale ripristino.
Come sempre, ultimamente, sono vincolato da tempistiche limitate per cui, per abbreviare il percorso, scelgo di partire dalla frazione Monteggia, risparmiando i 150m di dislivello che avrei dovuto percorrere in più partendo da Laveno.
Lascio la macchina in un posteggio lungo la strada a Monteggia (363), parto sulla strada e, dopo poche decine di metri, mi immetto sul percorso della Laveno- Casere. Al primo tornante, seguendo il cartello, lascio la strada prendendo il sentiero per il Sasso del Fungo. Il sentiero, pur sistemato di recente, richiede una certa attenzione poiché su fondo non pianeggiante e ripido a tratti. Dopo una roccia attrezzata con catena arrivo in discesa alla base del Sasso del Fungo (427). Un tempo questo monumento naturale poggiava su un esile basamento calcareo e appariva sospeso sopra l'abisso. Ora, con la costruzione di un basamento di cemento e la crescita della vegetazione attorno, ha perso gran parte del fascino che il suo aspetto originario offriva. Mi arrampico sopra la superficie del sasso e scatto qualche foto. Riprendo il cammino sul sentiero segnato in biancorosso che sale nel bosco, lambisce una recinzione e raggiunge un pianoro dove la via segnata svolta decisamente a destra lungo la recinzione. Proseguendo su questa via si scende su acciottolato sulla strada che sale da Laveno verso Casere. Io, invece, proseguo la salita nel bosco. Non c'è un sentiero vero e proprio ma la direzione è facilmente intuibile seguendo una dorsale su pendenze abbordabili. Il problema sono le numerose piante cadute che intralciano la via naturale. Per cui individuo, di volta in volta, il percorso che sembra migliore, talvolta seguendo piste di animali. Lungo la salita trovo diversi segnali in nastro biancorosso posizionati di recente, segno che qualcuno ha la mia stessa intenzione. Passo da un ripetitore affacciato al lago da cui si apre un ampio panorama. Poco dopo arrivo sul colmo di un colle attrezzato per la caccia di uccelli. Scendo ad una forcoletta per riprendere la salita. Sempre seguendo la dorsale mi districo nel bosco e guadagno faticosamente quota fra vari cambi di pendenze fino a raggiungere la cima boscata del Sass Barbè (920). Finalmente su comodo sentiero e seguendo l'evidente cresta nel bosco scendo e, dopo una breve risalita, arrivo al Passo Barbè (874) immettendomi sul sentiero proveniente da Vararo. Da qui in avanti sono sul frequentato sentiero dei pizzoni. Salgo sulla cresta rocciosa che porta alla croce dei Pizzoni situata in posizione panoramica sul Lago Maggiore. Poco più avanti sono sulla sommità della prima punta (1018). Proseguo in discesa per risalire alla seconda punta (1033). Ancora discesa e risalita alla terza punta (1034). Di nuovo discesa e risalita più importante per salire alla cima del Monte La Teggia (1106). Una breve discesa mi porta sulla strada al Passo Cuvignone (1046). Scendo sulla strada al primo tornante dove si stacca il sentiero (1036) che scende inizialmente nel bosco e quindi sulla dorsale panoramica della Val Buseggia. Piego decisamente a destra e, in piano, raggiungo l'abitato di Vararo (755). Su strada asfaltata arrivo al borgo di Casere (761) dove inizia la mulattiera che mi riporta a Monteggia (363) chiudendo l'anello.
Tempi di percorrenza: 1h00' al Sass Barbè, 2h00' al Passo Cuvignone, 3h00' tutto il giro.
Meteo: soleggiato e foschie
Come sempre, ultimamente, sono vincolato da tempistiche limitate per cui, per abbreviare il percorso, scelgo di partire dalla frazione Monteggia, risparmiando i 150m di dislivello che avrei dovuto percorrere in più partendo da Laveno.
Lascio la macchina in un posteggio lungo la strada a Monteggia (363), parto sulla strada e, dopo poche decine di metri, mi immetto sul percorso della Laveno- Casere. Al primo tornante, seguendo il cartello, lascio la strada prendendo il sentiero per il Sasso del Fungo. Il sentiero, pur sistemato di recente, richiede una certa attenzione poiché su fondo non pianeggiante e ripido a tratti. Dopo una roccia attrezzata con catena arrivo in discesa alla base del Sasso del Fungo (427). Un tempo questo monumento naturale poggiava su un esile basamento calcareo e appariva sospeso sopra l'abisso. Ora, con la costruzione di un basamento di cemento e la crescita della vegetazione attorno, ha perso gran parte del fascino che il suo aspetto originario offriva. Mi arrampico sopra la superficie del sasso e scatto qualche foto. Riprendo il cammino sul sentiero segnato in biancorosso che sale nel bosco, lambisce una recinzione e raggiunge un pianoro dove la via segnata svolta decisamente a destra lungo la recinzione. Proseguendo su questa via si scende su acciottolato sulla strada che sale da Laveno verso Casere. Io, invece, proseguo la salita nel bosco. Non c'è un sentiero vero e proprio ma la direzione è facilmente intuibile seguendo una dorsale su pendenze abbordabili. Il problema sono le numerose piante cadute che intralciano la via naturale. Per cui individuo, di volta in volta, il percorso che sembra migliore, talvolta seguendo piste di animali. Lungo la salita trovo diversi segnali in nastro biancorosso posizionati di recente, segno che qualcuno ha la mia stessa intenzione. Passo da un ripetitore affacciato al lago da cui si apre un ampio panorama. Poco dopo arrivo sul colmo di un colle attrezzato per la caccia di uccelli. Scendo ad una forcoletta per riprendere la salita. Sempre seguendo la dorsale mi districo nel bosco e guadagno faticosamente quota fra vari cambi di pendenze fino a raggiungere la cima boscata del Sass Barbè (920). Finalmente su comodo sentiero e seguendo l'evidente cresta nel bosco scendo e, dopo una breve risalita, arrivo al Passo Barbè (874) immettendomi sul sentiero proveniente da Vararo. Da qui in avanti sono sul frequentato sentiero dei pizzoni. Salgo sulla cresta rocciosa che porta alla croce dei Pizzoni situata in posizione panoramica sul Lago Maggiore. Poco più avanti sono sulla sommità della prima punta (1018). Proseguo in discesa per risalire alla seconda punta (1033). Ancora discesa e risalita alla terza punta (1034). Di nuovo discesa e risalita più importante per salire alla cima del Monte La Teggia (1106). Una breve discesa mi porta sulla strada al Passo Cuvignone (1046). Scendo sulla strada al primo tornante dove si stacca il sentiero (1036) che scende inizialmente nel bosco e quindi sulla dorsale panoramica della Val Buseggia. Piego decisamente a destra e, in piano, raggiungo l'abitato di Vararo (755). Su strada asfaltata arrivo al borgo di Casere (761) dove inizia la mulattiera che mi riporta a Monteggia (363) chiudendo l'anello.
Tempi di percorrenza: 1h00' al Sass Barbè, 2h00' al Passo Cuvignone, 3h00' tutto il giro.
Meteo: soleggiato e foschie
Tourengänger:
morgan

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