Pizzo Ravò (m.1289)
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"Nota a margine" della relazione già ben descritta da Alessandro
GAQA.
Il Pizzo Ravò è sicuramente, insieme all'isolata punta del Sass di Mont, la cima più "estetica" della Valsolda benchè non certo tra le più alte: se affrontata "alla breve" dall'Alpe Pessina richiede non più di venti minuti tra avvicinamento (sentierino evidente che, staccandosi dai percorsi segnalati, parte proprio dal grazioso bivacco) e salita. Dalla selletta m.1234, ove abbandono per un attimo la compagnia di Alessandro e Matteo, si sale immediatamente per un evidente scivolo erboso solcato da una lieve traccia che s'incunea tra le prime formazioni rocciose, giungendo su roccia un pochino marcia al passaggio chiave di un breve ma discretamente esposto traversino su stretta e ben appigliata cengia rocciosa. Ci si aggancia all'aerea ed esposta cresta principale (impressionante salto di circa 500 metri sul fondo della Valsolda) salendo comunque agevolmente su erba e placche fino ad un masso alto due metri che "ostacola" l'accesso alla vetta, superabile con aerea arrampicata e disarrampicata (II°) o aggiramento (I°) a sinistra. La visuale sulle cime circostanti è davvero selvaggia e rende veramente l'idea di cosa sia la Valsolda: bellezza e solitudine pura e selvaggia. La discesa alla selletta avviene ovviamente per il medesimo itinerario.
Per il resto del giro rimando alla relazione di Alessandro
GAQA, che ringrazio per l'invito e la fiducia: http://www.hikr.org/tour/post139613.html

Il Pizzo Ravò è sicuramente, insieme all'isolata punta del Sass di Mont, la cima più "estetica" della Valsolda benchè non certo tra le più alte: se affrontata "alla breve" dall'Alpe Pessina richiede non più di venti minuti tra avvicinamento (sentierino evidente che, staccandosi dai percorsi segnalati, parte proprio dal grazioso bivacco) e salita. Dalla selletta m.1234, ove abbandono per un attimo la compagnia di Alessandro e Matteo, si sale immediatamente per un evidente scivolo erboso solcato da una lieve traccia che s'incunea tra le prime formazioni rocciose, giungendo su roccia un pochino marcia al passaggio chiave di un breve ma discretamente esposto traversino su stretta e ben appigliata cengia rocciosa. Ci si aggancia all'aerea ed esposta cresta principale (impressionante salto di circa 500 metri sul fondo della Valsolda) salendo comunque agevolmente su erba e placche fino ad un masso alto due metri che "ostacola" l'accesso alla vetta, superabile con aerea arrampicata e disarrampicata (II°) o aggiramento (I°) a sinistra. La visuale sulle cime circostanti è davvero selvaggia e rende veramente l'idea di cosa sia la Valsolda: bellezza e solitudine pura e selvaggia. La discesa alla selletta avviene ovviamente per il medesimo itinerario.
Per il resto del giro rimando alla relazione di Alessandro

Tourengänger:
Poncione

Communities: Alleingänge/Solo, Hikr in italiano
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