Monte Bronzone (m.1434) - Cime di Bronzone (m.1396)
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Da Dasio (m.582) si segue la segnaletica CAI per Rancò e la Forcola, scendendo alla goletta ove un ponticello in legno attraversa il torrente Soldo, risalendo con sentiero a gradoni il rado bosco: si giunge a una prima costruzione isolata e ormai in rovina, in passato utilizzata come segheria come testimoniato dagli attrezzi in loco, tra cui resti di una piccola teleferica. Si giunge a una zona di terrazzamenti con vista che si allarga al Ceresio e ai primi profili "importanti" della Valsolda, i quali catturano l'occhio. La spolverata novembrina rende, come c'era da aspettarsi, tutto magico, anche se la quota neve è intorno ai m.1100, che raggiungiamo tramite la ripida salita alla Forcola (m.1195). Tentare con questa prima neve il Monte dei Pizzoni sembra un azzardo, pertanto puntiamo direttamente il più alto Monte Bronzone, la cui rocciosa ed esigua vetta è raggiunta con visuali e atmosfere davvero affascinanti e senza fiato. Da notare come la segnaletica CAI curiosamente si arresti sul colletto boscoso dell'anticima, mentre per giungere in vetta occorre scendere a una magra selletta per poi risalire i metri finali.
Ridiscesi a quest'ultima puntiamo, ancora senza sentiero, alla ripida valletta che punta il bivacco dell'Alpe Pessina, presto raggiunta, e che visitiamo all'interno: davvero ben tenuta e nel complesso accogliente.
Ora si risale in breve il bosco toccando la Bocchetta di Pessina (m.1291), da cui con piacevole salita nel bosco di faggi si tocca la quota più alta delle Cime di Bronzone (m.1396): veduta spettacolare soprattutto verso il Torrione e il Lario, oltrechè sul solco sottostante del Passo Stretto, nostra prossima meta. Tornati alla Bocchetta di Pessina si va a sinistra raggiungendo con percorso perlopiù boschivo la graziosa radura dell'Alpe di Cima (m.1162), dal quale seguendo la segnaletica si affronta un ampio e suggestivo giro antiorario a mezzacosta delle Cime di Bronzone, culminante alfine nel Passo Stretto (m.1102). Da qui non rimane che scendere all'Alpe Serte (m.845) e, giunti a Rancò, chiudere il cerchio ripetendo la tratta mattutina sino a Dasio.
Avanti così.
NB. Escursione T2, ad esclusione della tratta conclusiva del Monte Bronzone e la discesa all'Alpe Pessina, che con questa neve può valutarsi T3.
Ridiscesi a quest'ultima puntiamo, ancora senza sentiero, alla ripida valletta che punta il bivacco dell'Alpe Pessina, presto raggiunta, e che visitiamo all'interno: davvero ben tenuta e nel complesso accogliente.
Ora si risale in breve il bosco toccando la Bocchetta di Pessina (m.1291), da cui con piacevole salita nel bosco di faggi si tocca la quota più alta delle Cime di Bronzone (m.1396): veduta spettacolare soprattutto verso il Torrione e il Lario, oltrechè sul solco sottostante del Passo Stretto, nostra prossima meta. Tornati alla Bocchetta di Pessina si va a sinistra raggiungendo con percorso perlopiù boschivo la graziosa radura dell'Alpe di Cima (m.1162), dal quale seguendo la segnaletica si affronta un ampio e suggestivo giro antiorario a mezzacosta delle Cime di Bronzone, culminante alfine nel Passo Stretto (m.1102). Da qui non rimane che scendere all'Alpe Serte (m.845) e, giunti a Rancò, chiudere il cerchio ripetendo la tratta mattutina sino a Dasio.
Avanti così.
NB. Escursione T2, ad esclusione della tratta conclusiva del Monte Bronzone e la discesa all'Alpe Pessina, che con questa neve può valutarsi T3.
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