Rifugio Campel Bas 1720mt - Festa di compleanno
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L' Amicizia è un dono
Per vari motivi ci è capitato di rivedere anche assieme molte delle escursioni del nostro passato, ed oltre alle lacrimucce (da coccodrillo) del come eravamo giovani, la più spontanea delle espressioni era quante ne abbiamo combinate assieme! E quante ne abbiamo ancora da combinare … Momenti di gioia, di sudore, di fatica, di paura, di pranzi e di bevute, di fornelli accesi, di freddo e di caldo, di cime e di rifugi, di creste e sentierini che spariscono, di cenge, di tremilametri, ma tutti momenti vissuti assieme, e che senza la forza e lo spirito del gruppo si sarebbero così realizzate. Chiusa l’introduzione, torniamo sul sentiero. Festa di compleanno, e per noi è un rito. Nei periodi freddi si cucina in un bel rifugio, in primavere si abbina una cima ad un rifugio, in estate si stappa prosecco a tremila. Il meteo delle ultime settimane invita a stare chiusi in casa, e le previsioni per la domenica non sono proprio incoraggianti, ma nulla ci ferma e partono le indagini sul rifugio che deve ospitarci. Stavolta torniamo in Mesolcina e precisamente, direi di nuovo, in Val Montogn, è la terza visita quest’anno. Obiettivo il rifugio Campel Bas a 1720mt, ci siamo passati nel 2011, ed allora era una baitella in sasso decisamente anonima e scarsamente equipaggiata, la classica baita da cacciatori.
Ma sappiamo, grazie alla escursione di Chiesto il permesso in auto, percorriamo la lunga strada che porta all’ Alpe Montogn, ormai tutta asfaltata con alcuni tratti cementati. E’ perfetta fino al ponte vicino all’ Alp de Val Arbola, poi è sterrata ma ben percorribile anche da vetture normali. Partenza alle 08:40, ce la siamo presa comoda, tanto con il meteo che si presenta non si può ambire a molto di più. Tra l’altro gli zaini sono più che pesanti, carichi di cibo, bevande e paiolo della polenta! Ad aiutarci nella trasumanza, oltre al gruppo completo, ci sono gli amici Francesco ed Amedeo, che rivediamo dopo lungo tempo. Ci incamminiamo in Val Montogn, scendendo verso il torrente perdendo oltre 50mt, dopo un breve tratto in piano deviamo a sinistra su un ponte metallico con assi e parapetti in legno. Il torrente è in piena e scorre impetuoso mentre attraversiamo a gambe larghe il ponticello, il legno bagnato è viscido come se fosse cosparso di sapone. Uno alla volta passiamo, ma non è finita qui. Dopo pochi minuti ci troviamo ad un affluente minore, da attraversare sopra due tronchi affiancati, qui altro che sapone sembrano rivestiti di grasso! In condizioni normali è un ruscelletto, ma con le settimane di pioggia è un bel torrente carico di acqua. Ognuno cerca il modo migliore per attraversare, con vari e diversi tentativi, sempre cercando di bagnarsi il meno possibile. Ricompattati sulla sponda opposta inizia una breve ma intensa salita, su bel sentiero con pochi e sbiaditi bolli, ma ben utilizzato. Ci sono anche gradini di sasso e passaggi sopra e sotto rocce. Si segue il costone che affianca il riale che abbiamo attraversato, con salita ripida ma mai complessa o pericolosa.
Dopo meno di 1:30 con le pause, scorgiamo il rifugio, e con piacevole sorpresa è davvero una bella baitella, ed è tutta nostra (10:10)
Buona scorta di legna all’esterno del rifugio. Inutile dire che posti del genere esistono soprattutto per il contributo dei cacciatori. Appesa al muro la pelle completa di un bel viperozzo … Iniziano le attività, chi accende la stufa, chi prende l’acqua per la polenta e per lavare. L’acqua è chiusa (abbiamo telefonato al referente), ma sul sentiero a poche decine di metri c’e’ un ruscello dove prelevarne in quantità, e dove mettiamo al fresco i bianchi. Dopo tante chiacchere iniziali, Gimmy calza il suoi famosi guanti blu per preparare uno stuzzichino a base di tartine con gorgonzola, innaffiate da un spumante ed un rosso. A tempo debito, il Barba inizia a preparare la polenta, e sempre a tempo debito si scalda la lonza con i porcini preparata da Rosi, la moglie di Gimmy. Spettacolare il gusto come sempre! Tutti a tavola per gustare un piattino (vedi foto) di polenta, lonza e porcini da leccare il piatto, chi lo desidera (quasi tutti) prosegue con una fetta di zola che accompagna ancora un po’ di polenta. Pausa di … riflessione con canti e tentativo di ballo, qualcuno tenta una breve pennica. La stufa rende bene, passiamo dai +0° ai +16°C Viene il momento dei dolci, torta e strudel, innaffiati da un ottimo Franciacorta Magnum (per bilanciare lo zaino?). Caffè, grappa e Genepi (home-made da Francesco), tutto buono. Ancora pausa prima della chiusura con il classico vin brulè del Barba, perfetto per rimettersi in cammino. Non vi ho detto che poco dopo il nostro arrivo ha iniziato a piovere e a tratti anche piuttosto bene, e noi per nulla preoccupati. Anche stavolta le previsioni non ci hanno azzeccato, davano nuvoloso ma senza pioggia. Ma si sa che al tempo non si comanda, e non sarebbe cambiato nulla per noi … siamo impermeabili (all’acqua). Dopo la veloce foto ricordo all’esterno e indossate mantelle e kway, prendiamo la via del ritorno alle 14:30, scendendo con molta attenzione il terreno è ripido, le pietre e le radici viscide. Tutto tranquillo, fino al guado, che affrontiamo ben più decisi dell’ andata (sarà l’effetto dell’ alcool?), quindi il ponte principale sempre più saponato. Ultimi 50mt di salita per il parcheggio dove l’alcool ingerito evapora, per lasciar posto alla necessaria attenzione alla guida sulla strada di ritorno verso Lostallo. Grazie a tutti, grande giornata, anche se pioveva (fuori …)
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Per il compleanno di Gimmy ci voleva una new entry.
Paolo
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Quando entri ci si rimane senza parole, dalla qualità e dalle comodità che mette a disposizione. Mentre il festeggiato riscalda un arrosto con funghi da leccarsi i baffi (un grande complimento alla Rosi), cotta la polenta, Gimmi inizia a riempire i piatti, io verso un bel cazzuolo di polenta ciascuno, quindi riempiti tutti i piatti, ci si siede a mangiare. Assieme al profumo della polenta e dei porcini, si emana un profumo di Bacco, di nettare favoloso. Più tardi si inizia ad assaporare le torte, sempre ben inaffiate di un Ferrari e Franciacorta doc, per poi terminare con caffe e varie calorie.
Dulcis in fundo un bel vin brule
Un grazie a Gimmi per tutto l'impegno che a avuto per rendere una festa stupenda, ed ancora Auguri, ciao a tutti belli e brutti |
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Anche quest 'anno festeggio come da rituale il compleanno con i miei amici della girovagando, oltre a loro ho esteso l'invito ad Amedeo e Francesco, amici anche loro da vecchia data
Il meteo domenicale non è certo dei migliori, ma l'importante non è prendere troppa acqua e cosi è stato
grazie agli amici per aver festeggiato in montagna con me le mie 59 primavere
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"AMICI MIEI" |
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Con una serie di e-mail e ricerche in rete ho verificato non fossero segnalati dei dissesti sul percorso...."ponte saponoso" e guado quasi in piena facevano parte degli imprevisti accettabili e non prevedibili. La prossima volta però porto anch'io la musica, bella la "pizzica" e le danze irlandesi di Francesco ma........integrerei con del bel latin -jazz e con le musiche scoppiettanti di Goran Bregovic, balli compresi! L'hanno scampata bella tutti perchè non ho trovato il corno delle alpi telescopico in carbonio visto al Piz Beverin
....che avrei suonato (forse.....) in duo con l'armonica di Francesco (gli svizzeri quando hanno saputo che lo cercavo l'hanno ritirato dal mercato per salvaguardare....le loro orecchie e la loro tradizione)! Mentre all'andata il guado l'ho passato più a monte senza alcun problema, al ritorno, guado passato più a valle, il piede sinistro (quello incidentato sette anni fa) nella fase di richiamo.....si "raffreddava".....nell'acqua! Giornata bellissima, da ricordare!
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Altre foto, diario, tracce sul nostro sito www.girovagando.net escursione # 323
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Comments (8)