Punta Almana 1390 m e Rodondone 1143 m
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Velocemente cerco un giro un poco più est, non troppo lontano…lago di Iseo…sembra più asciutto…Corna Trentapassi…mah con tutta l’acqua che è venuta…Punta Almana ma quasi quasi…ci siamo stati una sola volta, molto panoramica, questo poi sarà da vedere, ma può andare.
Quando il navigatore ci informa che mancano 10 minuti al punto di arrivo sta ancora piovendo e non si vede un tubo…ma le montagne ci saranno ancora? Sosta colazione a Sulzano facendo attenzione alla vigilessa che imperversa nella piazza in attesa delle fatidiche 8.00. Ritornati all’auto, sembra che abbia smesso di piovere e forse anche le nubi si stanno alzando…manteniamo quindi il programma iniziale e saliamo a Martinengo. Posteggiamo all’entrata del paese e sotto un cielo grigio lo attraversiamo e cominciamo a salire lungo la strada asfaltata. Pensando di poter tagliare un tornante ci infognamo in un sentiero che prima ci porta a un roccolo e poi nel nulla…ritorniamo quindi sulla strada che seguiamo fino al cartello CAI sentiero 290 Proai-Golem. Seguiremo questo sentiero, dove spesso si fatica a stare in piedi a causa del fango, fino a Dazze dove lo abbandoniamo, erroneamente, per salire a Croce di Pezzolo. Facendo ciò, purtroppo, dovremo salire e scendere la Punta Almana dalla stessa parte. Pazienza! Raggiunta Croce Pezzolo quindi risaliamo la lunga dorsale con qualche ripido tratto ma fortunatamente non troviamo il fango del sotto bosco. In cima abbiamo anche la fortuna di avere una timida schiarita, qualche sprazzo di azzurro e qualche breve raggio di sole e panorama accettabile anche se il lago non si vede, coperto dal mare di nuvole dal quale spuntano montagne e montagnole come fossero scogli…
Chiacchieriamo e dividiamo il dolce con tre simpatiche bergamasche e quindi torniamo a Croce Pezzolo. Proseguiamo lungo la facile cresta passando tra vari roccoli, tutti attivi con tanto di esche vive, la grande pecca di questo giro, saliamo per traccia al Monte Eclinetto, scendiamo a Spiedo dove riprendiamo la 3V per il panoramico Monte Rodondone. Scendiamo nuovamente e raggiungiamo la chiesa Santa Maria del Giogo. Nei pressi della chiesa c’è sia un rifugio, accessibile solo previo prenotazione e ritiro chiavi presso gli alpini di Polaveno e un bar/trattoria sempre aperto. Proseguiamo ancora un poco per salire il Monte Castellino, evitabilissimo, essendo un concentrato di rovi cui si aggiunge il bagnato, il fango e l’assoluta assenza di panorama. Torniamo alla chiesa che offre un buon riparo e quindi dopo aver preso un caffè al bar torniamo a Martinengo lungo la strada asfaltata sotto una leggera pioggerella intermittente.
Tutto sommato una bella escursione, averla pensata prima probabilmente sarebbe venuta meglio, a partire dal non salire e scendere dalla stessa parte la Punta Almana ma, vista la scelta all’ultimo momento e la mancanza di una cartina decente e andata alla grande.
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